Niccolò Fabi, “Ecco Tour” e la magia del Teatro Augusteo. Reportage

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Niccolò Fabi - Ecco Tour, Napoli - © A. Moraca

Niccolò Fabi porta in scena il suo “Ecco Tour” al Teatro Augusteo di Napoli: le due ore e quasi trenta minuti di concerto rappresentano un canale comunicativo tra talento e magia, efficacia e precisione, emozioni e meraviglia. La prima sensazione che risalta all’orecchio, alla vista, è che lo show così come concepito è lontano anni luce dallo stereotipo del cantautore: i testi ci sono, il talento dei musicisti ne fanno una cornice unica nel suo genere, la maturità artistica ancora in erba è a un passo dalla consacrazione in attesa di quella scintilla che renda merito ad uno dei più apprezzati e talentuosi parolieri italiani.

Alcuni dei 20 brani proposti nell’arco delle due ore di concerto (gli altri venti minuti abbondanti spettano all’open act di Roberto Angelini) mancano di quell’espressività tipica che un testo scritto in italiano abbisogna: incisivo è l’aggettivo opportuno. Salvo questa parentesi il tutto si è svolto in maniera fluida e con quell’autenticità che solo un paroliere italiano riesce ad esprimere: naturalezza mista sperimentazione. Non è casuale la scelta circa l’utilizzo di loop e sintetizzatore, ponderati alla durata e l’esecuzione dei brani, mai anchilosati. Le campionature registrate instant live (giusto per utilizzare espressioni estere) da Roberto Angelini per i tre brani dell’open act trovano il discriminante nell’arpeggio di steel guitar, spesso in risalto durante il concerto, tocchi psichedelici. Musica.

Il resto è tutto in ascesa: dal palco alle chitarre, dalla voce limpida alla bravura d’esecuzione dei musicisti, quell’elemento umano intangibile per trasmettere un messaggio. Lo spiega lo stesso Niccolò Fabi durante i brevi e sporadici incisi tra un brano e l’altro: il concerto è stato pensato e realizzato per il pubblico, chiamato a partecipare anche solo per un momento di fervida intesa a scandire il tempo con un battito di mani. Un sogno. Nel frattempo chi canta sotto voce una canzone, chi con il cellulare alla mano, chi ci mette l’anima (e le lacrime).

Roberto Angelini - Ecco Tour 2013, Napoli - © A. Moraca
Roberto Angelini – Ecco Tour 2013, Napoli – © A. Moraca

Ore 21:15. La Platea e la Galleria del Teatro Augusteo di Napoli sono gremite di persone ansiose e fiduciose di assistere ad uno degli spettacoli più attesi dell’anno: ad introdurre il pubblico è Roberto Angelini con Daniele Rossi (Mister Coffee). Opening Act è il nome di battesimo: propongono tre brani del repertorio dAngelini (“Vulcano”, “Cenere” e “Fiori d’Aria”) tra sintetizzatore e steel guitar, campionature registrate al momento, pedali e voce. Un instant live ogni sera diverso che segue una tecnica ben precisa, registrazione e diffusione.

Niccolò Fabi - Ecco Tour, Napoli - © A. Moraca
Niccolò Fabi – Ecco Tour, Napoli – © A. Moraca

Giusto il tempo di organizzare la scena e tra fasci di luci blu (la scenografia ad effetto merita la nostra attenzione) ecco comparire sul palco Niccolò Fabi accompagnato dalla band al completo: Roberto Angelini, Pier Cortese, Gabriele Lazzarotti, Daniele Rossi e Fabio Rondanini. Imbraccia la chitarra, ognuno si posiziona ai rispettivi strumenti (e postazioni) e via con “Indipendente” tratto dall’ultimo album “Ecco” (2012), “Io” e “E’ non è”. I saluti di rito sono d’obbligo mentre prende il via l’ampia parte acustica tra vecchi successi ed estratti dall’ultimo album: in sequenza propongono “Dentro”, “La Promessa”, “Solo un Uomo”, “Elementare”, “16 modi di dire Verde”, “Vento d’estate”. A questo punto la puasa è d’obbligo: palesemente emozionato invita il suo pubblico a prestare attenzione alla parole e alla musica, due elementi che creano condivisione e unione di corpi (e di anime). Coinvolgimento.

“Cadrà la Neve a breve” anticipa “Cerchi di Gesso” tratta dall’ultimo album che sul finale lascia apprezzare agli spettatori un solo a cura di Mr CoffeeDaniele Rossi che si sbizzarrisce con il suo sintetizzatore che crea un particolare effetto, complice il gioco di luci studiato ad hoc per l’occasione. “Lontano da Me” e “Oriente” sono il preludio al momento di massima enfasi del concerto: il battito di mani di tutto il pubblico presente al Teatro Augusteo scandisce ritmo e tempo del brano “Offeso” con Niccolò Fabi emotivamente trasportato da quell’improvvisa ondata d’energia creatasi. Chiude la seconda trance il brano “Lasciarsi un Giorno a Roma”.

Niccolò Fabi - Ecco Tour, Napoli - © A. Moraca
Niccolò Fabi – Ecco Tour, Napoli – © A. Moraca

Abbandonato il palco per qualche minuto, raggiunto da Pier Cortese e Roberto Angelini (i due compagni di viaggio con i quali ha presentato l’album in giro per l’Italia lo scorso mese di Ottobre 2012), Niccolò Fabi imbraccia la chitarra proponendo in versione unplugged “Fuori o Dentro”, “Lontano da Tutto” e “Negozio di Antiquariato”: magia. Saluta tutti di sana pianta per rifugiarsi detro le quinte mentre il pubblico a gran voce richiama sul palco i musicisti, tutti. E il concerto non poteva terminare senza l’esecuzione di “Una buona idea” e “Ecco”.

Che il prodotto offerto possegga una qualità intrinseca lo si era intuito già dal primo ascolto dell’album “Ecco”: accolto con fervore da pubblico e critica, rappresenta una linea immaginaria che divide la carriera di Niccolò Fabi in due parti, la crescita e la maturità. Tuttavia manca ancora quel tocco magico affinchè lo spettatore possa sentirsi proiettato sul palco a cantare in prima persona quei brani che hanno lasciato tutti col sorriso, all’uscita. Ma per lasciamo la scena a loro, Niccolò Fabi e la sua band, che ieri sera hanno meritato in toto la standing ovation finale dopo circa due ore e trenta minuti di concerto. With Compliments!

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