Negrita – “Dannato Vivere”. La recensione

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Negrita - Dannato Vivere - Artwork

I Negrita, il 25 ottobre hanno rilasciato il nuovo disco “Dannato Vivere” di cui vi abbiamo immediatamente proposto, in anteprima, il singolo estratto “Brucerò per te“; recentemente è uscito anche il nuovo videoclip del singolo “Fuori controllo” che vede la regia di Paolo Soravia e Gianmarco Tognazzi. Effettivamente, dalla pubblicazione di “HELLdorado”, targato  2009, il sound della band italiana mancava nel nostro territorio musicale.  “Dannato Vivere” prometteva davvero bene: un titolo accattivante, una copertina che quantomeno incuriosiva fin dal primo sguardo ma soprattutto una aspettativa creata dal fatto che una delle band più interessanti, almeno per quanto riguarda le sonorità rock, fosse finalmente tornata. Il disco sembra a tratti una copia di “HELLdorado”, a tratti, viene la voglia di chiedersi dove siano finiti i Negrita di “Radio Zombie” o di “Reset”. “Dannato Vivere” non è comunque un album da cestinare immediatamente. Vi sono alcuni brani, per fortuna, che divertono, fanno pensare, sorprendono e, la voce di Pau rimane sempre ottima. Seppur in questa recensione le critiche ci saranno, perché secondo me i Negrita avevano l’obbligo di fare qualcosa di meglio, rimangono una delle band più attuali e soprattutto energiche dell’interno panorama musicale italiano. Con il tour già fissato all’inizio del prossimo anno, i Negrita sono uno di quei gruppi per cui vedere almeno un live è d’obbligo; dal vivo, la band toscana riesce sempre a confezionare momenti musicali energici, frizzanti e pieni di empatia. I brani risultano complessivamente molto liberi, senza essere concettualmente o testualmente profondi; purtroppo, brani come “In ogni atomo”, “Bambole”, “Non ci guarderemo indietro mai”, sembrano essere un pianeta dimenticato.

Dannato Vivere Negrita Cover Album
Negrita - Dannato Vivere - Artwork
Il disco si apre con “Junkie Beat” che dimostra avere un testo attraente e con un ritmo che, sicuramente, fa da subito ballare l’ascoltatore. Tutto sommato dimostra di essere una delle canzoni più riuscite del disco. Si prosegue con “Fuori controllo” che, è uno di quei classici brani che ci si ritrova a canticchiare fin dai primi ascolti ma, a mio parere manca qualcosa: è una canzone fatta per far agitare, ballare e divertire il pubblico dal vivo ma, ci si domanda da subito dove sono le canzoni-ballate dei Negrita. Il terzo brano “Brucerò per te” credo che non vada commentato criticamente, in quanto Pau mette “semplicemente” in vista tutti i suoi sentimenti per la moglie gravemente malata. Se c’è una cosa che il cantante toscano sa fare è proprio quello di utilizzare le emozioni per creare brani che rimangono nella mente dell’ascoltatore e, “Brucerò per te” risiede proprio in questa categoria. Seguono “Immobili” e “Per le vie del borgo”, due brani che hanno un vago ricordo del sound dei primi Negrita e, in particolar modo quest’ultimo brano si classifica come uno dei migliori del disco. La band nuota perfettamente in questo territorio a metà fra rock e contestazione. “Il giorno delle verità” è il brano di “Dannato Vivere” che mi ha fatto innalzare il voto finale complessivo. Risulta essere una canzone vera, con un testo di livello superiore rispetto alle precedenti e successive. Ha uno dei ritornelli che viene voglia di urlare “ecco, questi sono i Negrita” che non meritano la sufficienza ma molto di più. Consiglio davvero di dare una lettura, separata anche dalla musica stessa, del testo de “Il giorno delle verità”, sono sicura che vi rimarrà fin da subito nella memoria e una riflessione sarà inevitabile. Ecco alla settima posizione della tracklist “Dannato Vivere” che, seppur non trovo sia un brano completo, ha il pregio di essere piuttosto sperimentale. Si nota che i Negrita vogliono cercare di trasmettere qualcosa di diverso rispetto alle altre tracce ma, purtroppo, questa è la classica canzone che va ascoltata ancora una volta dal vivo; in asettiche cuffie, almeno il tre quarti del potenziale si perde. Si prosegue con “La vita è incandescente” che conquista per uno dei ritornelli più azzeccati dell’intero “Dannato Vivere” e con “Un giorno di ordinaria magia” e “Bonjour” che purtroppo non mi hanno convinto neanche per un centimetro di pelle. “La musica leggera è potentissima” incuriosisce già dal titolo. I Negrita, considerati all’unanimità come una delle poche rock band italiane, parlano di generi musicali in una canzone che non si sa bene dove va a parare. Anche in questo caso, alcune frasi convincono, tutto il resto no. “Dannato Vivere” si può considerare come l’album delle occasioni sprecate, purtroppo. “Panico” è un altro brano creato per fare ballare che richiama largamente a “HELLdorado”. Siamo all’ultimo brano “Splendido” dove a cantare non è Pau ma il chitarrista Drigo. “Splendido” è una ballata sulla vita che, conquista soprattutto per la scelta musicale sottostante; un’ottima batteria s’inserisce in un brano iniziato quasi in sordina ma che esplode, circa a metà, per portare l’ascoltatore, anche in questo caso, verso una riflessione finale. I Negrita nel corso della loro carriera, iniziata a metà anni ottanta ma concretizzatasi con il primo, omonimo disco, nel 1994,  hanno continuamente cambiato pelle. Quasi ad ogni disco hanno proposto un diverso approccio musicale che ha permesso a diverse tipologie di ascoltatori di trovare in loro un senso musicale affine alla propria personalità. “Dannato vivere” aveva tutte le carte in tavola per essere un disco completo, pieno e “forte”; purtroppo, delude alquanto sia dal punto di vista dei testi, sia per una ripresa troppo sfacciata al sound di “HELLdorado”. Continuano ad essere uno dei migliori gruppi rock italiani, una band nel vero senso del termine che, nel nostro panorama è così difficile trovare. Confermano di essere uno di quei gruppi che va assolutamente visto live, dove il feedback di “Dannato Vivere”, migliorerà inevitabilmente.

31 COMMENTS

  1. Ciao!!
    Ho letto la recensione e devo dire che mi sembra di aver ascoltato un disco diverso da quello descritto… i suoni di Helldorado????????? Testi poco impegnati?????????
    :O

    o son sorda e non capisco più l’italiano o ti hanno dato un disco fallato…
    ;o)

  2. Sostanzialmente d’accordo con la recensione, giusto un paio di appunti: anche Il giorno delle verità è cantata da Drigo. E la nona traccia, dedicata al loro viaggio a Los Angeles, si chiama “Un giorno di ordinaria magia”, non follia 🙂

  3. Recensione mediocre, trasudante incompetenza (è stato sbagliato anche il titolo di una traccia),un tipico esempio di approccio amatoriale nello scrivere un ammasso di banalità scevre di qualunque analisi critica che abbia fondamenta accettabili e solide, in grado di educare (per la signorina che ha scritto questo capolavoro di piattezza semantico analitica, ricordo che educare viene dal latino -ex ducere- ovvero tirare fuori) ad un ascolto lucido o idealizzare il potenziale di questo album.
    Sarò molto più coinciso e chiaro dell’autrice di cui sopra (a cui ricordo un assioma basilare:se si vuole criticare occorre avere argomentazioni e conoscenza pratica e valida in materia, in caso contrario è più dignitoso tacere): , questo è uno dei migliori album di musica italiana scritto e suonato da una band negli ultimi dieci anni, in questo album è difficile trovare un brano che non possa essere potenzialmente un singolo, se amate la musica che emoziona,fa riflettere e fa pensare non sarete delusi, consci però che non ci troviamo davanti ad un lavoro che nutre gli ascoltatori solo con del puro e crudo rock (cosa che magari accadeva agli esordi,per il combo aretino), in questo album è confluito tutto il bagaglio umano,culturale ed emozionale dell’anima vibrante musica dei negrita.prendere o lasciare.io vi consiglio di prendere.

    • “questo è uno dei migliori album di musica italiana scritto e suonato da una band negli ultimi dieci anni”

      Ma tale blowurbrainoff6 diamo i numeri?

      Parlerai di semantica, sintassi, se vuoi possiamo parlare anche di pragmatica, stile e semiologia, ma già da quella frase ho smesso di dare peso a ciò che dici.
      Forse dovresti riempirti meno la bocca di paroloni ed iniziare ad ascoltare buona musica (che anche i Negrita in passato hanno fatto).

      Nel dare a te la dignità di tacere vorrei anche porre all’attenzione dei più che per molti anche la musica di Gigi D’Alessio fa emozionare, e per l’amor del cielo è anche un buon musicista, per alcuni anche quella del ragazzetto di quartiere, ma non significa che a tutti piacciono le stesse cose. Ad alcuni piacciono i film horror, a me i cd horror non piacciono. 😀

  4. Non sarò esperto quanto voi ma anche a me il disco è sembrato simile ad Helldorado e con testi non ai soliti livelli dei Negrita…. anzi in alcuni brani assomigliano spudoratamente agli odiosi Gemelli Diversi. Per me non merita la sufficienza

  5. La tesi di blowurbrainoff è caduta tragicamente dopo il commento degli altri. Inizio in ordine temporale dei commenti (che parolona troppo alta per le mie capacità, vero blowurbrainoff?) a rispondervi:

    @katia: ciao a te, io credo di aver ascoltato lo stesso disco. Il sound di alcune canzoni personalmente mi ha ricordato HELLdorado e così ho scritto. Sono sicura che conoscerai a memoria i testi dei Negrita. Facendo un breve salto indietro nel tempo, si nota che i testi presenti, ad esempio, in “L’uomo sogna di volare” non ci sono più a mio avviso. Questo è un mio commento e trovo sicuramente giusto che tu abbia il tuo. Come detto, per me i Negrita hanno tutte le carte in regola per fare meglio. Molto, molto meglio.

    @Giulia: grazie della precisazione (piccola svista) e soprattutto grazie dei toni. Indipendentemente dal tuo gusto, a quanto pare simile al mio per quanto riguarda questo disco.

    @blowurbrainoff: non so davvero dove cominciare a risponderti ma, ci proverò (ho preparato anche il dizionario vicino così da usare termini aulici). Innanzitutto questa prepotenza la puoi pure evitare, è un parere mio e infatti sotto la recensione c’è il mio nome. Noto che la pensi diversamente e rispetto il tuo parere non condividendolo. Non capisco proprio questo piglio aggressivo e da tuttologo. Ah e grazie della trasudante incomptenza …. il tuo commento è davvero senza arte ne parte ma, a differenza di qualcuno rispondo educatamente. ps = come vedi su 4 commenti attuali, due sostanzialmente hanno dato un giudizio medio (o anche minore) al disco; io non mi permetterei mai di dire che il loro parere trasuda incompetenza poiché la musica ha un parere del tutto personale.

    @ringhio: “esperto quanto voi” ti riferivi a me o al qui presente tuttologo? comunque nessuno è esperto nella musica e nelle sensazioni che può suscitare. A quanto pare il livello dei testi non me lo sono sognata la notte e di questo sono contenta.

  6. Io adoro i Negrita, ho comprato tutti i loro album e appena mi è possibile corro a vedere i loro live (che trovo sempre super) mi definisco una loro fan ma non per questo deve piacermi tutto quello che scrivono. Per quanto mi possa far male ammetterlo, ma mi trovo d’accordo con l’autrice della recensione (che comunque è pur sempre personale). “Dannato Vivere” non può andare oltre la sufficienza. Mi spiace per i fan, non amanti della musica, che pur di difendere il loro artista, preferiscono stare con le fette di prosciutto sugli occhi (orecchie).

    @blowurbrainoff: Spero che il mio linguaggio poco erudito non ti abbia turbato ma a proposito del tuo, mi spieghi per cortesia con questa frase che cosa intendevi dire?

    “questo è uno dei migliori album di musica italiana scritto e suonato da una band negli ultimi dieci anni, in questo album è difficile trovare un brano che non possa essere potenzialmente un singolo, se amate la musica che emoziona,fa riflettere e fa pensare non sarete delusi, consci però che non ci troviamo davanti ad un lavoro che nutre gli ascoltatori solo con del puro e crudo rock (cosa che magari accadeva agli esordi,per il combo aretino)”. Perchè mi pare di aver capito che dobbiamo amare l’album essendo però consci che l’album non è solo condito da rock puro.

    Domanda: Ma chi ama i Negrita per il loro rock mai scadente e banale, può essere rimasto deluso da questo album “commerciale” o dobbiamo per forza sentirci tutti deficienti e amatoriali, incompetenti e banali??? Mi sento confusa!!!!!

  7. Ho ascoltato il disco e devo dire che, purtroppo, mi trovo sostanzialmente d’accordo con chi ha scritto la recensione. I Negrita degli esordi sembrano un po’ uno di quei riflessi che si vedono in quei bei vecchi specchi d’argento appannati dal tempo e dall’usura. Se penso che sono cresciuto con canzoni come “Ho imparato a sognare” e “Hollywood”, dopo aver ascoltato questo disco la delusione è stata grande. Spero che i brani rendano meglio dal vivo, dove i Negrita si confermano come una delle migliori band da palcoscenico che abbiamo in Italia (al pari dei Subsonica, per fare un paragone).

    Non è mia abitudine parlare degli altri, ma dopo aver letto i commenti spendo due parole su blowurbrainoff: guarda, mi hai deluso profondamente. Dopo tutto quel panegirico e quei paroloni da processo della Santa Inquisizione mi aspettavo una condanna al rogo o alla gogna mediatica con tanto di dita immerse nell’olio bollente. Tu ci hai detto che era una situazione o da prendere o da lasciare e ci hai consigliato di prendere. Io invece lascio. Ma lascio perdere te e il tuo commento, invece.

  8. Se mi dici che non ti piace ci stò, il parere personale è personale e nessuno può sindacare.. ma io leggo i testi, li canto.. ormai li so tutti a memoria e “E sento il peso delle stelle che non ho afferrato mai. Però è qualcosa che ho provato e una volta tornerà. A SCIVOLARE Giù…. NELLA CORRENTE.PER RISALIRE SU….DOLCEMENTE. IRRESISTIBILE…STUPENDO, INCONCLUDENTE, DANNATO VIVERE…. DANNATO VIVERE. E penso al tempo che ho sprecato a far programmi senza agire mai. Stordito, pallido e incazzato, non importa sono qua. E ho camminato sul pianeta scalzo, disperato e libero. E certe cose che ho provato non le proverò mai più.” oppure “E ora, amore, dopo una vita cosa pensi che ti dica?
    sei l’aurora boreale sei la luce che squarcia il mio vuoto banale. Brucerò per te, mi ferirò per te, io brucerò per te, mi ammalerò per te..” e ancora “Il paese soffre di amnesie
    (Fuori controllo)
    Il futuro è negato ormai
    (Fuori controllo)
    La bugia sdoganata, la gente impalata, un gregge che si disperde alla prima sassata
    Ma i ragazzi hanno il kharma
    (Fuori controllo)
    Sono ordigni inesplosi
    (Fuori controllo)
    Le speranze di una generazione sui binari morti alla stazione
    Notti di fuoco e di tempesta e cariche di polizia..” e ancora… “E non sai più chi sei, che farai… E non puoi nasconderti, no non puoi… Ti perderai per rinascere. Ma viviti tutto ora che puoi. Quando arriva l’amore a salvarti la vita. Viva la vita! Buona fortuna e sia… SPLENDIDO. SPLENDIDO. NON VIVI DA DUE SECOLI. NON TI RICORDI PIÙ. NON SAI COSA PROVARE. TI GUARDI E NON SEI TU. ARRENDITI! È INUTILE! TI PERDERAI! ANCORA…Danger!Splendido..”
    potrei andare avanti così con tutte le canzoni… come si fa a dire che son testi poco impegnati o simili ai Gemelli Diversi :O… scusate ma proprio non sono d’accordo…..

    • concordo con te katia e se vuoi ci mettiamo a giocare su chi riesce a trovarne di più…ma mi sa che va a finire che cantiamo tutto l’album : )
      buona giornata, io me ne torno al lavoro fischiettando “mentre la città si fa il suo trip mi brucio l’anima su un junkie beat….”

      • beh:
        “per esprimere
        ciò che è fuori e dentro me
        puntando sempre più alto volando fino all’apice
        diverse tecniche da apprendere
        per ognuna delle quattro discipline
        tra cui scegliere
        non è facile
        ma un cavaliere lo sa
        le sue capacità sfrutta
        ce la metterà tutta
        fino a che combatterà
        armato di coraggio
        ho intrapreso il viaggio
        anche se non so dove mi porterà ”

        sono i Negrita o i Gemelli Diversi?

  9. Una premessa è d’obbligo, parlerò da fan di questo gruppo italiano del quale ho adorato dal primo ascolto “Dannato vivere”, al terzo “Helldorado”, mentre per tutti gli altri lavori ho sempre trovato una o più canzoni che ancora oggi non riesco ad ascoltare e salto passando alla successiva.
    Detto questo vorrei chiedere all’autore Violet della “recensione” (o più appropriatametne giudizio personale) se prima di giudicare i testi li abbia ascoltati davvero fino in fondo (concordo appieno con @katia che mi ha precedeuta). Ad esempio si è accorto del riferimento abbastanza esplicito alla poesia S. Martino del Carducci? Si trova in “per le vie del borgo”. Escludiamo le finezze; del sociale è già stato detto e concordo, per il resto rischierei di cadere nella polemica e non è mia intenzione. Ciò che ho sentito il bisogno di comunicare in risposta a questa lettura è che spesso si leggono commenti o “recensioni” dove il lavoro di molti personaggi pubblici viene denigrato “dopo 3 anni di attesa il prodotto non è stato all’altezza delle aspettative”, oppure “…prometteva bene…”, “avevano l’obbligo di fare qualcosa di meglio…”, su che base, ci sono dati oggettivi da commentare o stiamo parlando di impressioni soggettive? Credo che non sarebbe carino, né costruttivo se qualcuno infangasse il nostro di lavoro, che si sia imprenditoriale, impiegatizio o agreste. Dannato vivere non è la copia di Helldorado, ma ne contiene le sonorità, almeno alcune, e ciò che apprezzo dei Negrita è che sanno andare oltre, non c’è uno dei loro lavori che sia uguale al precedente, sempre in evoluzione, ma mantenendo la loro identità e soprattutto la dote, non così comune e che invece possiamo ritrovare in ogni loro pezzo, di saper scrivere e musicare delle poesie. Questa è la costante dei Negrita.
    Purtroppo mi avete punta sul vivo indicando come una delle peggiori tracce “un giorno di ordinaria magia”, perché è la mia preferita. Sempre senza esagerare vorrei suggerirne un nuovo ascolto perché per me non è semplice descrivere come hanno fatto loro un viaggio a Los Angeles, non ci sono rime scontate e le parole non sono buttate lì a caso, c’è veramente una città racchiusa in quella canzone.
    Se vi ho annoiato o urtato mi dispiace, ma non mi è proprio stato possibile chiudere la pagina e non pensare ai pochi (rispetto a quelli che hanno gradito Dannato vivere) che hanno lasciato commenti lapidari (in altri blog e social network) tipo “il disco è una merda” o altri sconsolati “non sono più quelli di una volta”…per fortuna! altrimenti saremo pieni di cantanti/cantautori che hanno perso la creatività e si copiano da anni e in Italia ne abbiamo un bell’esempio…

    • Ciò che io vorrei far notare è semplicemente una piccola costatazione, indipendentemente dal fatto che questa recensione l’ho scritta io. Su 10 commenti, almeno 7 hanno sottolineato un parere diverso fra di loro (e meno male!). Ciò che volevo però sottolineare è questo: se io avessi fatto una recensione in cui davo 10 a questo album, ci sarebbe stato qualcuno che scriveva “Ma che, sei matta? non ti sei mai ascoltata i veri Negrita”. Se io avessi dato 3 a questo album ci sarebbe stato qualcuno che mi avrebbe scritto “Ma questo disco è favoloso!”.

      Una recensione, a mio avviso, inevitabilmente risente del parere personale o almeno questa è la mia idea, ed è altrettanto inevitabile che ci sia gente d’accordo e gente in disaccordo. Trovo da sempre prive di qualsiasi armonia le recensioni in cui viene presentato il disco senza alcun voto o non esprimendo un giudizio. E’ logico che quanto scritto rispetta il parere di una persona e il suo giudizio relativo.

      Mi ha fatto sorridere (in senso buono) questa tua frase “mentre per tutti gli altri lavori ho sempre trovato una o più canzoni che ancora oggi non riesco ad ascoltare e salto passando alla successiva”, vedi? Questo spiega tutto. Io trovo i primi album dei Negrita assolutamente stupendi in ogni canzone e, questo nuovo sound mi fa rimpiangere parecchio quel periodo; tu la pensi esattamente in modo opposto ma credo sia bello anche cosi, almeno la discussione che ne esce mostra quanti vari possono essere i pareri.

    • se si parla di soggettività allora uno dice quel che gli pare,
      se si parla di oggettività allora il disco è tecnicamente scadente, non ha inventiva, non innova, non rende.

  10. Ciao Violet,
    infatti nella mia risposta non si vuole elogiare chi apprezza l’ultimo album, ma cercare di stemperare e dare il giusto significato alle cose. Per me una recensione (pensiamo a quelle nei risvolti dei libri) dovrebbe essere più oggettiva, una critica dovrebbe esser fatta, con cognizione di causa un commento invece sono parole in libertà, entro certi limiti. Se il titolo del’articolo fosse stato del tipo “l’ho ascoltato e non mi è piaciuto”, non avrei dato la risposta che ho dato. Perchè come hai sottolineato anche io ho le mie preferenze e gusti, apprezzo canzoni mentre altre no. Sono i giudizi sulla qualità di musiche e testi che mi lasciano perplessa e per i quali spero sempre che ci sia più accortezza nei commenti; perchè qui si va a giudicare un lavoro, la fatica di un gruppo, e giudicare non è esprimere un parere. Tutto qui, per il resto benvengano i pareri diversi : )

  11. Ciao violet,una persona che scrive -costatazione- si commenta da sola.ti consiglio di dilettarti in altri modi,scrivere non si confà certamente alla tua persona.ti consiglio un aratro,una zappa e tanta voglia di campagna.

    • @ blowurbrainoff: Ciao riesci a fare una critica costruttiva senza per questo dover misurare l’ignoranza altrui in base ai dei piccoli “refusi” di trascrizione? Abbiamo capito che sei un fan dei Negrita che ama “Dannato Vivere”, abbiamo capito che hai una proprietà di linguaggio che, forse, potrebbe fare invidia a molti, ma per il resto non abbiamo capito qual è il tuo problema!

      Saluti
      Luisa

  12. Vengo a far compagnia a te, così zappiamo la terra insieme! ^_^ Visto che una persona che non fa altro che denigrare gli altri, non potrà ottenere niente di sano nella vita (fosse che almeno mi conosci “confà alla tua persona”, ma chi ti credi di essere?). E comunque sia, non preoccuparti che ho comunque “tanta voglia di campagna”.

  13. cercherò di essere diplomatico ed educato: viviamo in tempi alquanto grigi il pressapochismo,l’attitudine ad accettare il raffazzonato come cosa giusta ed esaustiva,la critica precaria,arbitraria ed incontrollata regna nella rete,in televisione,nella stampa.ergo,dato che internet ha dato questa anarcoide patente di scrivere e pubblicare opinioni anche senza nome e cognome (non credo che l’autrice di quell’invidiabile volgare dimostrazione d’impotenza letteraria abbia scritto -violet- nel documento di identità),io mi adeguo.Per come la vedo io,che ho dato parte della mia esistenza alla cultura (sia essa espressa in musica,parole,immagini et similia) fino a farne un lavoro col quale tiro a campare ,leggere una recensione (recensione..diciamo un temino che nemmeno in terza media sarebbe dignitoso) con picchi di saggezza come: – “Un giorno di ordinaria magia” e “Bonjour” che purtroppo non mi hanno convinto neanche per un centimetro di pelle.- (cos’è questa signorina violet?una sapiente sinestesia,o un utilizzo diversamente abile delle figure retoriche?)

    • Caro blowurbrainoff vorrai scusarmi se non ho permesso che le ultime tue 3 righe venissero pubblicate. Avevo chiesto un commento costruttivo, hai senza mezzi termini usato un linguaggio ancora una volta offensivo e volgare, cosa questa che non si “confà” alla tua cultura. Vorrai perdonarmi per la censura che hai subìto, ma credo che il rispetto e il buon senso derivano dall’intelligenza delle persone e non dalla cultura che indubbiamente hai.
      Con questo ti invito a consultare altrove le notizie che si sposano con il tuo Q.i.

      Saluti
      Luisa

    • @blowurbrainoff:
      perdonami se mi intrometto ancora una volta, ma non so la cultura altrui, sicuro la tua io me la ritrovo sotto le scarpe, perchè cultura è anche saper dialogare, è capire che ci può essere un refuso, addirittura tu più di altri dovresti capirlo visto che parli di cultura, che it fa campare, ma mi chiedo come? Distribuisci volantini alla Biennale di Venezia? 😀

      Mi piacerebbe discutere di percezione e cognizione, ma sarebbe solo vana follia (si ho detto follia) di voler parlare con uno che soffre di fanatismo, naturalmente come saprai bene dal farsi fanaah, e non ha ragioni. 🙂

    • blowurbrainof, ma ammazzati, l’album a me piace molto e lo sto riascoltando e riascoltando, ma i Negrita è innegabile che san e potrebbero fare di meglio, ma i gusti musicali, le percezioni che melodie e ritmi che emanano le canzoni son completamente soggettive, mio dio come sei saccente e superbo, ti do un consiglio, scendi giù che sei alito un po’ troppo e ricorda……chi si loda si imbroda! ( o mio Dio sto già tremando aspettando le tue considerazioni e correzioni, probabilmente mi arriverà una saetta nel di dietro o essere eccelso)

  14. l’educato sig. blowurbrainoff che non mi sembra visto come scrive e i termini che usa sia un moderno william Shakespeare vorrei far notare che è una semplice recensione alla quale si può o non essere d’accordo.
    se questo come hai scritto è il miglior album di musica italiana degli ultimi 10 anni sta a significare che i precedenti dei negrita stessi in confronto a questo sono mediocri , cosa alla quale da fans che gli ha ascoltati tutti avrei parecchio da obbiettare senza nominare altri autori che negli ultimi dieci anni qualcosa hanno inciso di decente provo a dire un nome su tutti ligabue ma magari sarò di parte.
    ora non essere d’accordo e un conto ma visto che ti vanti di essere educato , cerca di farla visto che per ora non sei passata proprio per una persona educata.

    • chiedo scusa non sono una persona di cultura come te , visto come la pensi e come insulti ringrazio di essere non al tuo livello..

    • @blowurbrainoff:
      come hai potuto vedere ho cancellato i tuoi commenti offensivi,
      non perchè io sia uno che se la prende per ciò, ma perchè sono, diversamente da te, uno veramente civile e di cultura, tu parlerai come vuoi a casa tua. Qui è casa mia e comando io, puoi dissentire dal parere di chi scrive la recensione, non puoi offendere a piede libero le persone.
      Pertanto sappi che qualsiasi tuo commento poco educato verrà cancellato.

  15. Non capisco perchè fossilizzarsi SEMPRE sui Negrita dei tempi di Reset o Radio Zombie. Un artista non può fare un cambiamento?

    E che palle restare SEMPRE attaccati ai vecchi ricordi e dire “oh, si, i Negrita del tempo di Reset erano bravi e rock e bla bla bla”.

    Ma godetevi questo disco che è a mio parere STUPENDO senza tante menate e seghe mentali!

    Il sound di Dannato Vivere è simile a quello di HELLDORATO???? Ma quando mai???
    Non hanno un cavolo a che fare l’uno nei confronti dell’altro. Al massimo mi sarebbe stato bene sentirmi dire che il sound di L’uomo sogna di volare sia simile a quello di Helldorato, ma non quello che è scritto su questa recensione.

    Parlo da batterista, che ha suonato parecchie canzoni dei Negrita, sia contenute nell’album Reset che quelle contenute in L’uomo sogna di volare ed Helldorato.

    Non fossilizziamoci sempre sulle cose passate!!!!
    Inoltre i testi sono fottutamente profondi, basta leggersi il testo di Brucerò per te, Fuori Controllo, La vita incandescente, Dannato vivere, Un giorno di ordinaria magia. Abbiate l’intelligenza di leggere i testi in profondità e di non soffermarvi alle sole parole che sono scritte su carta. Un vero critico dovrebbe fare questo.

    • @Gabriele:
      il fatto che a te piaccia e a chi recensisce no non significa che un album sia bello o brutto, significa solo che ad uno piace e ad uno no o viceversa.
      Sicuramente i Negrita non hanno portato niente di nuovo e a tratti sembrano diventati pop. Ti ripeto anche che i testi dei gemelli diversi o di Gigi D’Alessio sono profondi, talmente profondi che diventano banali.
      Per il suono anche a me ha dato l’impressione di assomigliare agli ultimi due album andando verso il basso.
      Ah si, io parlo da chitarrista che segue i Negrita dal primo album.

  16. Ti ripeto anche che i testi dei gemelli diversi o di Gigi D’Alessio sono profondi, talmente profondi che diventano banali…mi potrebbe spiegare il significato di ciò?

    • @blowurbrainoff:
      Gabriele parlava di testi profondi, e nessun mette in dubbio che possano esserlo, ma non è il sol fatto che in una persona un testo susciti emozioni a rendere un album bellissimo.

  17. Disco di transizione, non ci sono più brani memorabili come quelli citati all’inizio della rece, e la band sembra un pò indecisa sulla strada da prendere (in bilico tra le sonorità di helldorado e derive commerciali…). Ciò non toglie che l’ascolto è piacevole, loro in fin dei conti sono una garanzia, anche quando non brillano non deludono.

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