“L’album 9 rispecchia la musica della nostra adolescenza, quella che ascoltavamo con il giradischi nelle cantine” esordiscono così i Negrita. La band aretina incontra i fan a La Feltrinelli di Napoli, occasione per spiegare le ragioni che hanno portato alla “nascita” del loro ultimo lavoro discografico e firmare le copie ai fortunati presenti. Non si risparmiano Paolo “Pau” Bruni, Enrico “Drigo” Salvi e Cesare “Mac” Petricich che cedono volentieri il microfono al pubblico presente per rispondere alle domande. Atmosfera di festa in attesa di vederli di nuovo sul palco per il tour che partirà il prossimo 10 Aprile dal Nelson Mandela Forum di Firenze.
13 brani inediti interamente registrati in Irlanda presso i “Grouse Lodge” studio di Rosemount e masterizzati a New York, un brano inciso con Ted Neeley (“Ritmo Umano”) e uno con Shel Shapiro (“Non è colpa tua”), la dedica a Pino Daniele all’interno dell’album: “è un grande rammarico non aver potuto suonare con Pino Daniele” – racconta Drigo – “anni fa lessi un’intervista in cui disse che doveva impegnarsi a suonare meglio la chitarra, perché dei ragazzi toscani la suonano benissimo e mi piacerebbe fare un progetto in futuro con loro. Quei ragazzi siamo noi.” Si alternano, rispondono alle domande, svelano alcuni retroscena dell’album.
“I nostri album precedenti nascono all’insegna di viaggi molto importanti” – dice Pau – “che ci hanno portati nei posti più disparati dal Brasile all’Argentina, passando per la Spagna. Il concetto che abbiamo richiamato nella canzone Rotolando Verso Sud esprime proprio questo, il non volersi fermare ma continuare a scoprire e sperimentare”. Ancora: “l’album 9, invece, lo abbiamo registrato completamente presso i Grouse Lodge Studio di Rosemount in Irlanda e lì abbiamo toccato il cuore del rock, l’atmosfera che si respirava ha rievocato le sensazioni di quando da ragazzi ascoltavamo musica con il giradischi in cantina e sognavamo di poter suonare”.
Tempo per battute e sfottò, e qualche domanda dal pubblico partecipante; dagli U2 ai Pink Floyd, passando per Neil Young, Rolling Stones e Jethro Tull le maggiori influenze che si riscontrano nell’ascolto dell’album “9” (prodotto da Fabrizio Barbacci per la Universal Musica Italia).