“Musica Contro Le Mafie” – La recensione

0
1096
Musica Contro Le Mafie

La musica è l’arte dei suoni. L’armonia musicale impegna l’esecutore nell’attività più faticosa e più piacevole che possa esistere, abbinare ad ogni suono il successivo giusto, o in parole povere, quello che suona meglio.
Combinare, creare, conoscere e aprirsi a nuovi modi di impiegare il tempo rientra nel termine “acculturarsi”.
Quando un gruppo di persone è impegnato “nell’acculturarsi”, il tempo vola in fretta e non lascia spazio a tante altre attività.
Tra le altre attività rientrano molteplici interessi, ma la maggior parte delle volte, tra le tante attività rientrano quegli interessi poco costruttivi. In questo piccolo spazio non vogliamo parlare di politica, di economia e di tanti altri argomenti che ci competono poco e che ogni giorno vi occupano tanto spazio.
Il nostro piccolo angolo riguarda la musica, ciò di cui noi vi parliamo ogni giorno, ciò di cui fa parte della vostra vita, e che permette a tanti di vivere.

La nostra esistenza è fatta di tante piccole tessere, le quali un po’ alla volta compongono la vita di tutti i giorni e riguardano il lavoro, la famiglia, i valori, gli hobbies e i rapporti con gli altri.
Osservati su grande scala questi tasselli sono quasi uguali per tutti, e ciò che però differenzia l’esistenza di uno rispetto all’altro è il tassello collocato nella posizione della legalità.
Il concetto di legalità è davvero troppo ampio, ma spiegare il significato di questa parola è molto semplice, e seppur non servano molte parole a descriverne il significato probabilmente queste ultime possono risultare molto preziose.
Non sempre la legalità è presente in tutti gli ambiti, talvolta è assente nelle piccole cose, per poi insediarsi nel suo significato contrario nelle grandi realtà, in quella forma tanto temuta che prende il nome di illegalità.
Musica Contro Le Mafie” da anni è vicina a tutti quelli che si sentono abbandonati dalla legalità e che confidano nel potere della musica di aggregare e rendere tutto più semplice in maniera pulita e costruttiva.
Tutto il preambolo potrà cadere nella retorica, ma al momento non ci sono parole giuste che riescono a definire il deficit di sensibilità che ritroviamo in alcuni ambiti da decenni ormai.
Criminalità Organizzata, Camorra, Mafia, ‘Ndrangheta, Corruzione, Stato, Paese, Statuto,Strage, Ingiustizia non sono altro che i vocaboli continuamente presenti dei discorsi riguardo l’illegalità.

Musica Contro Le Mafie
Musica Contro Le Mafie

Ad oggi è davvero prezioso il contributo che tanti artisti esponenti della scena musicale offrono al fine di sensibilizzare le persone riguardo questi problemi.
Musica Contro Le Mafie” è un traguardo importante, ed è una grande risorsa per riscoprire quanto sia grande la produzione musicale riguardo il tema della criminalità organizzata.
Le mafie agiscono come dei virus, si nascondono, scoppiano da un momento all’altro e si insediano silenziosamente all’interno della società.
Coloro i quali si trovano a vivere in un ambiente già contaminato hanno due strade da seguire: ribellarsi e sperare in una vita migliore o piegarsi ai cosiddetti sistemi.
Le mafie sono nemici silenziosi che ci costringono spalle al muro ad accettare il proprio regime, non lasciando alcuna scelta.
La mafia è un momento storico, che continua a riproporsi, è una vergogna e un peccato di cui la nostra società si macchia da decenni ormai.
La mafia si impone come sistema unico, e a noi non resta che fare una sceltà, adottare la legalità e sconfiggere il male oscuro, il virus che ci opprime e che si insedia nella nostra quotidianità senza farci accorgere di nulla.

La mafia è dentro di noi, basta solo non darle peso e non lasciarle ossigeno per vivere.
Noi cosa possiamo fare? La possiamo mandare via lasciando occupare ad altri momenti della nostra vita lo spazio vitale di cui si appropria.
La musica può fare tutto questo, può darci la voce e può darci la forza di combattere ciò che non è giusto.
La musica aiuta le rivoluzioni, smuove i popoli, i partigiani, i combattenti e i rivoluzionari.
La musica dà voce e forza ai deboli, aiuta ad esprimere meglio e con leggerezza qualsiasi cosa, ci aiuta a sognare ad immaginare realtà migliori, che se solo volessimo, potrebbero essere possibili.
La raccolta di “Musica Contro Le Mafie” non è altro che la testimonianza di tantissimi artisti che hanno dato il loro contributo al fine di sconfiggere l’illegalità. Artisti che hanno vissuto in prima persona le ingiustizie, che sono nati in luoghi corrotti, che sono stati coinvolti in situazioni poco chiare e artisti che per la semplice spinta umana di dare un aiuto a chi meno può, hanno preferito prestare la propria musica per parlare al popolo.

Spasulati - Musica contro le Mafie © Facebook
Spasulati – Musica contro le Mafie © Facebook

Gennaro De Rosa è il curatore del Libro e dell’Album di “Musica Contro le Mafie“, è il responsabile dell’etichetta discografica Mk Records, con la quale da anni combatte a sostegno della cultura della legalità. Tutto ciò non è altro che il frutto di un’attenta selezione avvenuta online negli ultimi quattro mesi, durante la quale sono stati selezionati artisti importantissimi dal nome certamente già noto.
L’associazione Libera, Rubbettino Editore e il Mei curato da GiordanoSangiorgi sono accanto al lavoro di “Musica Contro le Mafie“, aderendo al progetto in maniera diretta e interessata.
Cristiano Godano, Simone Cristicchi, Sergio Cammariere, 24 Grana, No Braino, Sud Sound System e Marta Sui Tubi sono solo alcuni dei nomi importantissimi che compaiono in questa grande raccolta, i quali raccontano non sono altro che aneddoti di gente comune che ha vissuto in prima persona le realtà difficili corrotte dalle criminalità organizzate.
I temi sono vari, trattano di economia, di cultura, di libertà di pensiero, parlano della schiavitù che affligge tutti i giorni le vittime delle mafie, delle realtà piccole e corrotte che si trovano a pochi passi da dove viviamo e delle stragi che ancora oggi, continuamente portano via decine e decide di persone innocenti. I brani come testimonianze non si allontanano molto dai canti popolari, dai cori partigiani, e da quelle canzoni di cantastorie, che hanno come melodie motivi popolari, appartenenti alla gente.

Il brano dei Giganti, “Terra in Bocca (poesia di un delitto)” scritta nel 1971, nel 2011 vince il premio Borsellino, e la performance speciale che vanta la reunion della band proprio per la consegna del premio è presente nel disco come testimonianza davvero drammatica, la drammatica poesia di un delitto.

I Modena City Ramblers raccontano le esperienze dirette di viaggi in Palestina dove sono stati accolti a sassate da alcuni ragazzini in segno di saluto, e di quando, durante un concerto in Calabria sono stati presi a sassate per il puro gusto dei bulli del paese di fargli un torto. I “Cento Passi” è l’importantissimo brano, omonimo del film, che racconta la storia di Peppino Impastato, uno dei tanti martiri dell’illegalità.

Da uomo del nord arriva la testimonianza di Godano, il quale continuamente con lo sguardo rivolto alle radici e all’importanza dell’ “altro lato dello stivale” fa riferimento all’operato di Saviano, e all’opinione pubblica a riguardo con un’intervento intitolato “Io non so capire…“.
Conclude con una citazione di Daniel BarendomSe per ipotesi assurda tutta l’umanità si dedicasse all’ascolto attento e affezionato della musica nel Mondo non ci sarebbero guerre“.

Lucariello con “La musica del Silenzio” e la sua diretta testimonianza ci racconta come la criminalità organizzata faccia leva sull’omertà, e di quanto sia difficile sradicare tale comportamento della cultura popolare. La testimonianza di un’infanzia trascorsa a Scampia e di nessun legame con l’antimafia nei suoi testi e nella sua musica, ma il semplice racconto di un’esperienza vissuta e di quanta tristezza porti nel cuore.

Cristiano Godano - Musica Contro Le Mafie ©Facebook
Cristiano Godano – Musica Contro Le Mafie ©Facebook

Amarsi a Gomorra” dei VOV, portare il sentimento più semplice e più puro a Gomorra, perché Gomorra è nelle periferie di qualsiasi realtà ed è anche dentro di noi.
Il Mafiologo riprende il tema della serie televisiva “Onore e Rispetto”, “Il mio Sud” è il canto di chi sente dentro l’appartenenza di una Terra diversa da quella che anno dopo anno decade sotto il dominio della malavita, “Resistenza Sonora”, Spiranza e Outro Mundo non sono altro che bagliori di speranza cantati e lasciati a risplendere nel buio di tanta criminalità e corruzione.
La musica è una cura per quella malattia chiamata mafia, è come un antidoto che serve a scacciare fuori quel male all’apparenza incurabile.

Tutto l’album suona come un grido di speranza e anche come una dimostrazione che qualcosa è possibile. Le battaglie perse in partenza non fanno parte di questa rivoluzione, tutti sono invitati a partecipare purché abbiano la convinzione che qualcosa possa cambiare e che abbiano la forza di voler essere i primi a cambiare le cose.
La musica arriva davvero ovunque.

Tutto questo la musica lo sa fare benissimo. La musica contro le mafie è un’arma potente, è così che si fanno le rivoluzioni, cantando.”

Voto

Dite la vostra!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.