Si è spento all’età di 95 anni a Roma il maestro Armando Trovajoli autore di aluni dei brani ormai patrimonio nazionale come “Roma nun fa la stupida stasera” e colonne sonore per oltre 300 film cult come “Riso Amaro“, “La ciociara”, “C’eravamo tanto amati”. Il cantautore è deceduto alcuni giorni fa ma la moglie Maria Paola, per rispettare il volere del marito, ne ha dato notizia solo oggi: “Ho rispettato fino all’ultimo le volontà di un uomo schivo, che non amava presenzialismi, né applausi. Sarà cremato. Se n’è andato l’uomo musicalmente più grande e umanamente stupendo. Mio marito da più di 40 anni, la mia vita. Ho perso un uomo immenso, il resto dovete scriverlo voi“.
Trovajoli è nato a Roma nel 1917, fin da bambino sviluppa la sua passione verso la musica imparando a suonare violino e poi diplomandosi in pianoforte e composizione al conservatorio di musica di S. Cecilia in Roma. Negli anni post bellici l’esordio, con lo pseudonimo di Vatro, come autore di canzoni fino all’invito di Dino De Laurentis a scrivere musica per la cononna sonora del film “Anna“. La canzone “El Negro Zumbon” ottiene nell’ immmediato un successo planetario.
Nel 1962 Trovajoli viene chiamato a comporre la musica per un film scritto da Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa. Il film doveva chiamarsi Rugantino, ma allora non venne realizzato; venne realizzato nel 1973 con Adriano Celentano come attore protagonista. La canzone più famosa di Rugantino “Roma, nun fa’ la stupida stasera“, diviene un altro dei suoi best-seller mondiali. Dalla collaborazione con Garinei e Giovannini nacquero altri due grandi successi come “Cia Rudy” e “Aggiungi un posto a tavola“, quest’ultimo per l’omonima commedia che, come ha successivamente raccontato il maestro stesso, è stata la più difficile da comporre non essendo lui credente.
Nella sua lunghissima carriera ha suonato con i più qualificati jazzisti del mondo (Duke Ellington, Louis Armstrong, Miles Davis, Chet Baker, Stephan Grappelli, Django Reinhardt e altri).
El Negro Zumbon – Silvana Mangano tratto dal film “Anna”
