Esce oggi, martedì 24 Settembre 2013, “Luminescenza”, secondo album di Migaso e I Briganti. Una band nata oltralpe, in Francia, ma cresciuta respirando l’aria e la culturale musicale del nostro Paese. La natura ambivalente del gruppo si riflette in ogni nota dei brani da loro interamente scritti e prodotti, riuscendo a trovare giusta sintesi tra elettrorock e la tradizione italiana, quello che Migaso, frontman della band, chiama il Blues Calabrese. Noi di MelodicaMente li abbiamo contattati ed abbiamo chiesto loro di spiegarci il nuovo album ed il progetto che si cela dietro a questo loro nome. Ecco, Migaso e I Briganti, testa in Francia e cuore in Italia.
Sta per uscire il vostro secondo album “Luminescenza”. Migaso ha spiegato come la scrittura dei brani che lo compongono sia nata in risposta a stimoli esterni, esattamente come la luminescenza in natura si manifesta come reazione a input dall’ambiente. Quali sono questi stimoli che vi hanno motivati? Quali le situazioni a cui avete sentito di dover rispondere?
Gli stimoli sono stati tanti e diversi, esterni ed interni. Per quanto riguarda quelli esterni penso a tutte le persone che ho incontrato lungo il mio percorso e che hanno influenzato e/o fatto crescere il processo. A livello di stimoli interni è stato un modo per me di svuotarmi di tutte le mie emozioni accumulate in questi ultimi anni. Un po’ come una psicoterapia, l’arte in generale ti permette di esprime tutto quello che non riesci ad esprimere nel quotidiano.
Avete scelto di scrivere e registrare questo album lontano dagli studi di grandi città dotati di ogni tecnologia, preferendo una sala interrata, per dare un prodotto letteralmente underground come in tempi passati. Come mai questa scelta così old style?
Sarà perché in fin dei conti sono un tipo old style attaccato a dei valori che si sono persi. Volevo che la produzione di questo album fosse un’avventura umana prima di tutto, nella quale tutti quelli che hanno partecipato possano raccontare degli aneddoti. Registrare non è solo Rec + Play. Fissare, materializzare una canzone è tutto un processo psicologico e umano. L’ambiente conta, influisce sul risultato artistico. Volevo un disco un po’ sporco, che sa di zolfo ma riempito di emozioni forti come la rabbia, la frustrazione, la tenerezza, la fragilità ma anche la speranza. Se avessi registrato in condizioni da “fighetto” avrei fatto l’ennesimo album pop. Ho voluto dare un senso a tutto questo.
“Luminescenza” è anticipato da “Inferno. La libertà non ha prezzo”, un brano forte, acido nelle atmosfere e nelle sonorità, che avete accompagnato da un video provocatorio che racconta gli ultimi istanti, o così parrebbe, di un condannato a morte. Testo ed immagini d’impatto che subito lasciano passare la critica che muovete alla società. Da dove avete preso l’ispirazione?
Piccola rettifica “Inferno Remix” è nato dopo l’album da una mia collaborazione con l’artista Feerkins. Questo brano non si trova nella track list dell’album fisico. E’ una specie di bonus track.
Oltre a scrivere musica mi piace scrivere delle storie. Ho immaginato questo personaggio che viene condannato perché l’unico crimine che aveva commesso era quello di voler essere un uomo libero. Oggi in apparenza siamo liberi ma nella pratica rimaniamo degli zombie del consumismo intrappolati in un sistema che ci divide sempre di più. Sto scrivendo il secondo episodio, è una storia complessa nella quale questo anti-eroe deve farsi violenza trasformandosi in una bestia per esprimere le sue emozioni.
La vostra band ha origine in Francia, Migaso è italo-francese, le sue origini sono radicate in Calabria, l’Italia con tutta la sua tradizione popolar-folkloristica e cantautorale ha svolto un ruolo fondamentale nella sua formazione. Eppure il vostro è un electro-rock molto impetuoso, talvolta dalle sfumature violente. Le influenze e il sound che da queste deriva sembrano apparentemente molto lontani: qual è il punto d’incontro?
Il punto d’incontro è il blues, quello che chiamo il blues della Calabria. Quei canti di nostalgia che si suonano in compagnia, nelle sere d’estate intorno ad un fiasco di vino e due spaghetti all’aglio, olio e peperoncino preparati dai vicini di casa che, sentendo musica, si sono avvicinati e si sono aggiunti alla comitiva. Il punto d’incontro nelle canzoni è l’interpretazione di questo ricordo di un tempo che non esisterà più perché il mondo cambia… cambia velocemente… forse troppo velocemente… Ecco, è già passato…
Sempre parlando di formazione musicale, Migaso ha raccontato di come sia stato folgorato dal blues attorno ai 19 anni. In particolare ha subito il fascino di quello che ha chiamato blues calabrese. Cosa intende esattamente con questa espressione?
La risposta è proprio quella precedente.
Migaso e I Briganti sono un progetto fuori dagli schemi, sembrano avere come proprio obiettivo il perseguimento della libertà artistica in ogni sua sfaccettatura. L’eccessiva libertà, così come l’eccessiva impetuosità possono rischiare di cadere in anarchia e aggressività immotivata. Come riuscite a trovare il giusto equilibrio?
Nella filosofia dei lumi si dice : “La Liberté des un s’arrête là où commence celle des autres” (La Libertà di uno finisce là dove comincia quella degli altri, ndr). Vi lascio tradurre. Non incoraggio l’anarchia perché so che è utopia. Utopia perché ? Perché l’anarchia è un sistema che può esistere solo con gente che conosce il limite della propria libertà, che sa ed è cosciente e responsabile delle proprie azioni. E’ quello che ci deve differenziare dagli animali. Purtroppo ad oggi, terzo millennio, non siamo ancora capaci di comportaci civilmente senza leggi, che esistono in fin dei conti per proteggerci uno dall’altro.
Il filosofo Kant diceva : “L’Uomo è un lupo per l’Uomo”…
In chiusura una domanda di rito: avete investito molti mesi di lavoro in “Luminescenza”, che sarà pubblicato a breve. Consapevoli che non sia un progetto facile, quali sono le vostre aspettative sul riscontro? Credete che il pubblico sia in grado di cogliere ed apprezzare a pieno l’essenza di Migaso e I Briganti?
Lo spero, perché Luminescenza è un messaggio di speranza ed un richiamo al risveglio delle coscienze collettive. Abbiamo fatto del nostro meglio, non abbiamo rimpianti, l’importante era farlo e lasciare una traccia di quello che siamo realmente…