
Ci sono momenti in cui capisci che quello che stai vivendo รจ una piccola magia, un momento irripetibile che ti segnerร in qualche modo e che sarai solo contento di aver vissuto un momento del genere, di esserci stato, di poterlo ricordare.
Mercoledรฌ sera รจ accaduto questo. E gli artefici di questa magia sono stati i Mercury Rev, il gruppo statunitense considerato uno dei padri del progressive rock, con la loro esibizione allโEstragon di Bologna.
Il gruppo americano ha deciso di portare in tour quello che tutti considerano il loro capolavoro, quel โDeserterโs Songsโ del 1998 che ha segnato come una diga il cammino del prog-rock americano.
E lo ha fatto con Jonathan Donahue alla voce e chitarra, con Grasshopper alla chitarra, con Jeff Marcel alle tastiere (i membri storici del gruppo, in splendida forma) e poi con Carlos Anthony Molina alla basso e Jason Miranda alla batteria.
Il concerto della band รจ stato preceduto dallโesibizione dei Julieโs Haircut: il gruppo di rock sperimentale emiliano ha dato il suo contributo con una session tra lโonirico e il progressive piรน melodico, deliziando la sala (abbastanza gremita per lโoccasione).
Alle 22:25 cala il buio e comincia lโincanto.
Il gruppo si presenta subito in gran forma e attacca il suo album rispettando pedissequamente la scaletta: partono cosรฌ subito โHolesโ, โTonite It Showsโ e โEndlesselyโ con la loro musica da fiaba a deliziare i presenti, fino alla strumentale โI Collect Coinsโ.
Subito dopo รจ il tempo di โOpus 40โ, uno dei capolavori della band ed eseguita in maniera molto elettrica: da lรฌ ascoltare โHudson Lineโ e โThe Happy End (The Drunk Room)โ รจ un attimo.
La band non si ferma un attimo ed ecco subito โGoddess on a Hiwayโ, altro singolo estratto dallโalbum, โThe Funny Birdโ, โPick Up If Youโre Thereโ e la canzone finale โDelta Sun Bottleneck Stompโ.
La band esce dal palco ma viene richiamata a gran voce dai fans e dopo un paio di minuti per lโattesissimo bis. E che bis.
Si comincia con โIn a funny wayโ per poi passare ad una magnifica esecuzione di โThe dark is risingโ e per chiudere con il delirio strumentale di โMy senses are on fireโ.
Dopo, la band saluta il pubblico in visibilio e si accomiata dalla scena, lasciandoci con un pizzico di quella magia addosso.