Chissà perchè i Marlene Kuntz in concomitanza con l’annuncio del loro nome tra i Big del Festival di Sanremo 2012 hanno sentito la necessità di pubblicare sul loro sito ufficiale una lettera ai fan: “Andiamo a Sanremo” si intola il pensiero che la band di Cristiano Godano, affida alla rete per spiegare le ragioni che li hanno portati a scegliere, a 18 anni dal primo disco, di salire sul palco del Teatro Ariston.
Una carriera all’insegna del rock che ha fatto dei Marlene Kunz una della band di primo piano della scena italiana: 3 album live, nel 2009 una raccolta con il Best Of, 8 dischi in studio, l’ultimo dei quali pubblicato nel 2010, “Ricoveri virtuali e sexy solitudini” seguito a Febbraio 2011 dall’ inizio del tour. E adesso la partecipazione al Festival, dove forse in pochi tra i fan della prima ora, avrebbero potuto immaginare di trovare i Marlene che gareggeranno tra i Big con il brano intitolato “Canzone per un figlio”, che non sarà però l’unico pezzo proposto dalla band.
Per la serata del giovedì, denominata “W l’Italia nel mondo” i Marlene Kuntz saranno in gara con la versione inglese della celebre “Impressioni di Settembre“: “The World Became The World” , Al loro fianco niente meno che Patti Smith, il cui nome accanto a quello di Brian May, chitarrista dei Queen, figura nell’elenco degli artisti internazionali che accompagneranno i concorrenti del Festival nella serata speciale del 16 Febbraio.
La partecipazione dei Malene Kuntz alla kermesse canora ha scatenato il dibattito tra i fan, dividendo coloro i quali credono che la band possa continuare a rimanere fedele a se stessa e alla propria musica nonostante il “sì” a Sanremo e quelli che invece ne contestano a priori la scelta.
Questo il testo integrale della lettera dei Marlene Kuntz:
Siamo un gruppo che ha sempre cercato di non precludersi la possibilità di sperimentare nuovi approcci, assecondando la curiosità piuttosto che il calcolo.
Andare a Sanremo per certi versi ha a che fare, anche, con la curiosità di cimentarsi in qualcosa di nuovo che ci potrebbe divertire.
Spesso, per contro, il non andare a Sanremo da parte di certi gruppi non ha esattamente a che fare con una sorta di intransigenza o snobismo che vieta l’eventualità di mescolarsi con artisti che non si apprezza, ma con il calcolo di evitare di nuocere al proprio pubblico (più precisamente: di evitare che il proprio pubblico ti diventi nemico… E chissà poi perché il tuo pubblico dovrebbe diventarti nemico).
Esattamente come qualsiasi gruppo si può imporre di non fare certe cose perché potrebbero rovinargli una carriera: cosa ampiamente ragionevole, se si pensa se un giorno noi desiderassimo, ad esempio, fare delle canzoncine allegre, del tutto pop, commerciali, argute o meno che fossero, per puro divertimento: perché no, se non per il fatto che il tuo pubblico letteralmente ti massacrerebbe? Ma questo tipo di calcolo non è forse più emblematico del senso della “marchetta” rispetto al fare e sperimentare ciò si vuole? Ci daranno dei marchettari per il nostro andare a Sanremo? Ma non è forse più marchettaro fare ciò che il tuo pubblico si aspetta da te per puro calcolo?
MA CHI VI FILA O VI HA MAI FILATO???
Io non vi critico per la scelta, ma per la canzone si poteva fare di meglio , avete fatto ballate di molto superiori a questo pezzo