Mark Knopfler contro la politica Russa: niente concerti per protesta

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Mark Knopfler | © Juan Naharro Gimenez/Getty Images

Musica e politica sono ambienti da sempre in contatto, esercitando l’uno sull’altro un’influenza forte, che è andata aumentando sempre più nel corso del tempo. Fino ad arrivare ad oggi, al 2013, quando Mark Knopfler ha annunciato di aver annullato i propri concerti in Russia per protestare contro alcune politiche che il governo sta mettendo in pratica in questi giorni e sulle quali l’ex membro dei Dire Straits non è d’accordo. In particolare il cantautore si oppone ai provvedimenti anti Ong, in particolare contro quelle associazioni che sono finanziate dall’estero e che svolgono un’attività di tipo politico, come Amnesty International o la Human Rights Watch.

La legge russa, infatti, prevede che questo tipo di organizzazioni, per svolgere in modo legale la propria attività nel Paese, si debbano iscrivere ad un particolare registro, che raggruppa i cosiddetti “Agenti stranieri”. Il Presidente della Russia, Vladimir Putin, nei giorni scorsi ha fatto partire una serie di controlli a tappeto presso tali Ong per verificarne la regolare iscrizione a questo registro.

Mark Knopfler | © Juan Naharro Gimenez/Getty Images
Mark Knopfler | © Juan Naharro Gimenez/Getty Images

Mark Knopfler, da sempre impegnato in ambito politico e sociale, appena saputo di simili provvedimenti, ha subito preso questa decisione forte di annullare i concerti del tour che lo sta portando in giro per l’Europa, per promuovere l’ultimo album “Privateering”. Il cantautore ha commentato:

Mi è sempre piaciuto suonare in Russia, ho un grande affetto per questo Paese e il suo popolo, spero che il clima attuale possa cambiare presto.

Una simile dichiarazione da parte di una star internazionale del calibro di Knopfler non poteva passare inosservata ed ha suscitato le reazioni dei più importanti esponenti del Governo russo, alcuni dei quali hanno definito ipocrita la decisione del cantante. Ma a pronunciarsi è stato anche Limonov, scrittore e dissidente, secondo il quale un atto simili non porterà a niente, anzi, avrebbe avuto maggiore effetto se a metterlo in pratica fosse stata un artista come Mick Jagger o Madonna, sminuendo così il valore di Mark Knopfler.

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