Serata di grandi emozioni quella di ieri 19 Novembre al Palaghiaccio di Roccaraso per la Data Zero del “Solo Tour 2.0” di Marco Mengoni.
In una cornice suggestiva fatta di montagne dolci e freddo pungente, è partita la tourneè che porterà questo giovane cantante in giro per l’Italia per buona parte del prossimo anno in un totale di circa 60 date. Noi di MelodicaMente c’eravamo e ve lo raccontiamo.
Compito arduo questo per me, che devo trovare la giusta chiave per riuscire a parlarvi di questa incredibile serata senza rovinare la sorpresa a chi giustamente vorrà godersi la sorpresa alle due anteprime di Milano e Roma del 26 e 29 Novembre. Ma è anche mio dovere fare una giusta cronaca di quanto accaduto ieri per esprimere (o almeno provarci) tutte le emozioni che hanno vissuto i fan accorsi.
Spero perdonerete dettagli eventualmente giudicabili come spoiler e che altresì capiate una eventuale “freddezza” nel racconto.
Roccaraso è un paesino che si trova in provincia de L’Aquila sugli Appennini tra Abruzzo e Lazio, nota località sciistica soprattutto per molti romani che lì evadono nei weekend invernali, in realtà non è così facile da raggiungere per chi provenga da altre parti d’Italia senza mezzi propri.
Tale scelta apparentemente controproducente ha ben motivo d’essere: le Date Zero vengono solitamente stabilite in luoghi non propriamente accessibili o noti nel settore, dal momento che intento centrale è quello di consentire all’artista ed alla band di fare quello che si potrebbero definire prove generali con il pubblico.
Spesso non c’è corrispondenza esatta tra lo spettacolo che viene presentato in tali circostanze e nelle successive tappe del tour, proprio perchè la Data Zero consente di capire cosa deve essere messo a punto e cosa invece può anche essere direttamente eliminato. In particolar modo ciò si applica alla componente fonica del concerto, dal momento che l’acustica cambia notevolmente a seconda che la location sia vuota oppure contenga il pubblico.
Ma tutto ciò non impedisce mai che i fan accorrano ad assistere ad una Data Zero e così è accaduto anche ieri sera a Marco Mengoni, che si è trovato di fronte un pubblico molto maggiore di quanto lui steso avesse sperato. “Pensavo saremmo stati in 10 stasera, invece siete tantissimi! Grazie a tutti davvero!”, così ha esordito Mengoni rivolgendosi a quanti erano presenti al Palaghiaccio.
Lo aveva annunciato in varie interviste ed interventi tv e radio, questo tour sarebbe stato molto diverso dal precedente “Re Matto Tour”: molto più lineare, pulito, tecnologico. E devo dire che così è stato.
Non un concerto, ma un vero e proprio spettacolo, complesso e studiato in ogni dettaglio, con una forte componente della tecnologia sia nelle scenografie che negli arrangiamenti.
Elemento portante sono le proiezioni, che ricorrono lungo tutto il concerto alle spalle di Mengoni e del suo gruppo.
Che una componente di visual art fosse presente lo si era già intuito da alcune foto postate nella pagina ufficiale Facebook del cantante da parte del suo staff: a torreggiare sul mixer due grandi poiettori.
C’era il rischio di strafare, di esagerare con le proiezioni e sovraccaricare con materiale superfluo la parte musicale dello spettacolo, invece Marco Mengoni ed il suo staff sono riusciti a ben calibrare le dosi: le immagini che vengono proiettate non solo accompagnano e danno colore ad una scenografia estremamente minimalista, ma hanno il preciso ruolo di aiutare a veicolare il messaggio che i brani portano. Effetti visivi, immagini, video appositamente girati per l’occasione: una visione d’insieme unica che coinvolge il pubblico in un viaggio di due ore in un mondo parallelo, eppure parte del nostro.
Nella setlist ovviamente tutti i brani che compongono l’ultimo cd di Marco Mengoni “Solo 2.0”, ma anche del precedente EP “Re Matto”, riarrangiati in modo quanto mai sorprendente, quasi stravolte pur rispettandone l’originaria natura. Cover molto poche: “Ci hanno detto che non dobbiamo farne questa volta, quindi…”, commenta Mengoni.
Particolarmente forte la componente elettronica negli arrangiamenti anche degli ultimi brani, andando a toccare addiruttura hardcore, techno e house in alcuni passaggi. Il tutto finemente curato da Mattia Davide Amico, alla sua postazione con mixer e pc sul palco.
Momenti intensi e profondi si alternano ad altri di puro divertimento, con il pubblico che viene trascinato dalla commozione al ballo sfrenato in un turbinio di emozioni.
Eccezionale la presenza scenica di Marco Mengoni, che dimostra ancora una volta di essere un grande performer: il palcoscenico è la sua dimensione naturale, si nutre dell’energia e degli sguardi del pubblico che ha di fronte.
Due ore di spettacolo in cui non si è fermato un solo momento, cantando sempre ad ottimi livelli, prestandosi a coreografie, interagendo costantemente con i fan sia con parole che con l’atteggiamento “fisico”.
Un Mengoni in ottima forma, che non può che ritenersi soddisfatto di come è andata la serata, molto sicuro di sè e decisamente maturato nel portamento tenuto sotto i riflettori.
Anche la band che suona con lui è notevolmente migliorata, dimostrando come il lavoro quotidiano costante porti ad una crescita che balza subito agli occhi in un contesto live come questo.Ma oltre ai ragazzi che suonano con lui, Marco Mengoni nel “Solo Tour 2.0” si fa accompagnare da un corpo di ballo in grande stile: ben 15 ballerini tra uomini e donne, professionisti ed anche allievi molto promettenti, diretti da Stefano Oddi, che si era già occupato delle coreografie del video di “Solo (Vuelta al Ruedo)”.
Costumi, trucco e parrucco estremamente curati, molto più che nel precedente tour, a cominciare proprio dai ballerini, per i cui abiti ci si è ispirati ad un contesto dark ed underground. Lo stesso Mengoni si presenta con più cambi di abiti nel corso del concerto, ognuno particolare ed in perfetta linea con i brani che va a cantare. Anche qui non mancano sorprese che illuminano il pubblico in sala.
Il concept che sta alla base dell’album lo troviamo perfettamente riflesso nel concerto, un fil rouge che percorre tutto lo spettacolo ed avvince il pubblico, che si trova ad assistere non a semplici performance live: Marco Mengoni stupisce, stravolge, sconvolge, osa, getta spunti di riflessione su temi importanti ma di cui poco si parla, declina in tutte le forme il suo essere artista.
Sappiamo, ad esempio, come non sia dedito soltanto a lavorare nell’ambito musicale e ne è dimostrazione il fumetto interattivo che si trova all’interno del disco “Solo 2.0”.
Album e comic, musica ed immagini hanno un legame profondo ed inscindibile: nel concerto vengono proposti le tematiche, i personaggi, riferimenti alla storia raccontata nel fumetto. Dal fumetto interattivo, si passa allo spettacolo interattivo, superando la barriera di comunicazione di monitor e pc ed arrivando dritti al coinvolgimento del pubblico.
Al termine del concerto si tastano gli umori dei presenti, pubblico eterogeneo fatto di tanti ragazzi giovanissimi, ma di altrettante adulti. Persone e personalità molto diverse tra loro, ma che al momento dell’uscita hanno un elemento in comune: una chiara espressione di gioia, stupore, incredulità e voglia di ricominciare in volto.
Una voce forte e potente, pulita ed aggressiva, delicata e sfrontata arriva dritta alle orecchie e al profondo di chi si appresta a vedere una delle tappe del “Solo Tour 2.0”.
La Data Zero di ieri sera è stata un grande successo, il pubblico è rimasto esaltato dal carisma di Mengoni sul palco, ancor più evidente del solito, molte soprprese aspettano chi sarà presente tra una settimana circa alle due anteprime della tourneè.
Questo ragazzo giovanissimo, ma dalle idee ben chiare, si vuol sempre complicare la vita, non ama le cose semplici, lo ha detto più volte. Anche stavolta non si è accontentato di mettere in piedi un normale concerto fatto di una sequela di canzoni riproste dal vivo, ma si è adoperato per creare uno spettacolo unico ed imperdibile, la rappresentazione di una storia continua e dalle radici piantate in una inquietudine profonda.
Il ragazzo osa e si spinge sempre oltre, ma sa bene ciò che fa ed il risultato è un concerto esaltante che ha coinvolto e soddisfatto il pubblico presente, lasciandolo con l’irrefrenabile desiderio di vederlo di nuovo dall’inizio.
La Data Zero di ieri sera, già per sua natura esclusiva ed irripetibile, è stata un vero e proprio evento, che ora semina curiosità in chi è mancato e convince chi era presente di aver assistito a qualcosa di unico.
Indiscrezioni vogliono che alle due anteprime di Milano e Roma molto sarà aggiunto allo spettacolo, rendendolo nuovo per molti aspetti, più ricco e ancor più sorprendente.
Marco Mengoni sta bene lì, sul palco a cantare ed esibirsi, a lasciare libero sfogo al suo estro ed al suo talento, tanto coinvolgenti da far ricredere anche i più scettici.
E se quella di ieri è stata solo la Data Zero, ci possiamo aspettare veramente grandi cose dal “Solo Tour 2.0”.
grazie davvero un’ottima e realistica recensione……
E la cosa che va sottolineata è che tutto questo spettacolo, come si può leggere dai titoli di coda, ha un solo regista, al suo primo lavoro di regia.
Lo stesso Marco Mengoni. Davvero complimenti per l’idea, la realizzazione, la creatività, il talento.
Sarò a Milano e non vedo l’ora.. grazie per la bellissima recensione.