Manca poco all’uscita di “Solo 2.0” che verrà pubblicato il 27 settembre ma, Marco Mengoni non finisce di stupire e, dopo aver annunciato il suo singolo in anteprima su Msn si è confidato al magazine “Vanity Fair” parlando, in particolar modo, della sua celebrità ma rilasciando anche dichiarazioni pungenti ed ironiche su molti altri argomenti.
Innanzitutto, proprio poche ore fa è stata svelata la tracklist del disco di cui forniamo anche la cover di seguito. Marco Mengoni è pronto dunque per un grande ritorno dove dovrà convincere nuovamente il pubblico della sua gran voce ma soprattutto del carisma unito ad una maturità che in molti si aspettano di percepire in questo nuovo lavoro. Continuamente paragonato ad altri talenti italiani e non, Marco Mengoni dimostra di avere un carattere molto solido ma anche provocatorio, come dimostra l’intervista rilasciata a “Vanity Fair” di cui parleremo di seguito.
Il progetto discografico di Marco si annuncia come molto più maturo rispetto al passato e nella nota di presentazione del lavoro, così come anche nei post rilasciati su Facebook, si può apprendere che Marco Mengoni voglia realizzarsi lontano dalla TV, abbandonando il “cappello da Re Matto” per consegnarsi al pubblico in una maniera più veritiera ma soprattutto limpida.
Sembra infatti che “Solo 2.0” viri maggiormente verso una pulizia vocale ma soprattutto coreografica che Mengoni sta sempre più sottolineando proprio per dimostrare il cambiamento d’intenti. I brani inclusi nel disco toccheranno tematiche molto delicate ma soprattutto vedono Marco Mengoni come il principale curatore dei testi; oltre che nella veste di cantante potremo dunque ammirarlo in quella di cantautore.
Le canzoni di “Solo 2.0” sono state dipinte come rappresentative dell’attuale momento sociale ma soprattutto mediatico: grande spazio dedicato, dunque, al conformismo ma soprattutto alla pressione mediatica data dal successo. La privacy, il bisogno di evadere, la sensazione di sentirsi costantemente sotto l’occhio dei riflettori saranno tutti argomenti trattati nel nuovo disco del cantante di Ronciglione.
Dopo aver sentito “Solo(Vuelta al ruedo)” rilasciata in anteprima, il 2 settembre, su msn e poi diffusa anche negli altri siti di condivisione musicale, l’attesa verso questo nuovo disco di Marco Mengoni è sempre più alta. Molta cura sembrerebbe essere stata dedicata anche alle copertine: se quella del singolo ritraeva due mani legate, la cover dell’album vede il viso di Mengoni racchiuso fra delle mani che, sembrano quasi pressarlo (lo sguardo, infatti, è molto serio, come si potrà notare).
Ecco la tracklist di “Solo 2.0”:
- 1.Solo (Vuelta al ruedo)
- 2.Un gioco sporco
- 3.Tanto il resto cambia
- 4.Searching (il volatore)
- 5.Uranio 22
- 6.Come ti senti
- 7.L’equilibrista
- 8.Mangialanima
- 9.Un finale diverso
- 10.Tonight
- 11.Dall’inferno
- 12.Solo (bolero) + Ghost Track
Una volta comprato il disco sarà possibile poi sbloccare il comic di “Solo” mediante un codice d’accesso che si troverà nella confezione del cd. Il grafico ed ideatore, Daniele Beretta meglio conosciuto come “Zed” ha spiegato che questo è solo il primo capitolo di un romanzo fotografico il cui protagonista è Marco Mengoni stesso. L’ambientazione del romanzo è a sfondo noir.
Nel frattempo, Marco Mengoni come abbiamo anticipato ad inizio articolo, ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair in cui ha spiegato il suo personale modo di vivere la musica ma anche le pressioni dei media e dei fan. Marco ha spiegato che ritiene l’amicizia un sentimento fondamentale e nella vita reale è piuttosto diffidente e scorbutico ed è per questo che molto spesso si rifugia nella solitudine. Racconta anche di come, durante il periodo dell’adolescenza, era solito rimanere a casa o meglio “nascondersi in casa” con vestiti molto larghi e capelli lunghi. La solitudine è una delle tematiche maggiormente frequenti in “Solo 2.0” e il cantane ha spiegato che ritiene il computer un mezzo di solitudine, fondamentalmente. Ecco quali sono state le sue parole “Più andiamo avanti più siamo isolati dietro i nostri computer. Con i social network ci crediamo in mezzo agli altri, ma siamo soli. Per me il bello è trovarsi a contatto. Io credo nella chimica tra le persone, nella pelle, nell’odore, nel sudore”.
Parole di ricordo anche per Amy Winehouse che definisce semplicemente “un esempio di artista sola che muore da sola, nonostante i tanti fan”. Mengoni, ricordando la cantante scomparsa ha semplicemente detto di non voler finire così, anche se il rischio è davvero poco visto il suo tenore di vita molto corretto e lontano dagli eccessi.
faaaaaavoloso!!!!!!