Marco Mengoni commuove il Festival di Sanremo ma soprattutto si commuove. Il cantante di Ronciglione durante la serata di Sanremo Story ha portato sul palco uno di quei brani che hanno fatto la storia della musica italiana.
Stiamo parlando di “Ciao amore ciao”, splendida canzone scritta dal cantautore Luigi Tenco. La canzone si porta con sé l’evento molto triste del suicidio di Luigi Tenco, avvenuto a Sanremo il 27 Gennaio 1967 dopo l’esclusione proprio del brano dalla finale del Festival. Qualche anno dopo Dalida riprese in mano il brano e lo cantò a Canzonissima. “Ciao amore ciao” è una canzone intrisa di mistero, di quel profondo mistero che si porta con sé la figura di Luigi Tenco. Marco Mengoni è sicuramente uno dei grandi favoriti alla vittoria di questo 63esimo Festival di Sanremo; la sua “L’essenziale” ha convinto tutti, pubblico e critica ma anche durante una serata particolare come quella di Sanremo Story, Marco Mengoni ha voluto lasciare un profondo segno. Probabilmente sarebbe stato più facile scegliere un brano meno emotivo, un brano meno importante ma in questo caso il cantante ha deciso di osare e, anche se ieri non vi erano votazioni, l’ovazione del pubblico si è sentita chiara e forte, rimbombare all’interno di tutto il teatro Ariston.
Elegantissimo, con un aspetto che riporta indietro proprio negli anni di Luigi Tenco, Marco Mengoni propone la sua personale versione di “Ciao amore ciao”. Quando si parla di miti della musica come in questo caso è bene sempre prendere le distanze da eventuali paragoni. Mengoni non ha voluto essere Tenco ma ha portato sul palco una sua personale interpretazione della canzone. Una emozione che è stata da subito visibile, fin da quando i due conduttori Luciana Littizzetto e Fabio Fazio hanno annunciato “Ciao amore ciao” unito al suo nome, una commozione che è esplosa nel finale e che ha saputo convincere tutti.
Una interpretazione sentita anche se, se proprio vogliamo trovare il difetto all’interno di una performance assolutamente positiva, Marco Mengoni durante la sua esibizione si estranea dal palco, guarda verso l’alto staccandosi visivamente dal pubblico che lo sta ad ascoltare. Sicuramente è puramente una questione di carattere e di interpretazione ma il legame visivo che si deve creare fra l’artista e il pubblico non può essere cancellato, soprattutto all’interno di una manifestazione come il Festival di Sanremo.
Quella di Marco Mengoni è stata una vera e propria sfida, l’artista ha scelto di non ripetersi portando sul palco brani come quelli di Mina o Mia Martini, da lui già sperimentati in passato, ma ha deciso di stupire il pubblico con un brano che troppo spesso viene dimenticato. “Ciao amore ciao” ha convinto e commosso, ha fatto scattare quella scintilla di coinvolgimento che solo canzoni del genere sono in grado di provocare. Una performance estremamente sensibile che ha fatto fin da subito impazzire Twitter che, come abbiamo visto ieri, vanta un nutrito gruppo di fan del cantante di Ronciglione al quale va un grande applauso per il coraggio e la performance. Marco Mengoni sta diventando quasi perfetto, sfiora l’eccellenza.
Intanto, ricordiamo che per la grande finalissima di questa sera è stato allestito un maxischermo al teatro Ettore Petrolini di Ronciglione, terra natale di Marco Mengoni. Tutti insieme, quindi, a tifare per “L’essenziale”. Il sindaco di Ronciglione, Alessandro Giovagnoli, ha spiegato che l’allestimento del maxischermo era più che doveroso in quanto prima di essere un bravo cantante è un bravo ragazzo e tutto il paese tifa per lui.
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Stacca lo sguardo, rivolgendolo altrove per frenare le lecrima. Chi lo segue, sin dalle sue prime apparizzioni a X FACTOR, conosce l’etrema sensibilità dell’artista, per nulla costruita.
….scusate l’errore di battitura
Ciao Loredana, in verità ho scritto proprio quel dettaglio dello sguardo rivolto verso l’alto come una sorta di domanda a fan, in quanto sono certa che non vi sfugga niente e che come me vi siate domandati, almeno in passato, come mai si “estrania” così tanto e ti ringrazio per la tua precisazione. Ora io e tutti i lettori di MelodicaMente ne sappiamo il motivo 🙂