Marco Guazzone confessa: “Oltre la musica sono noioso”. Al via il tour

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Marco Guazzone | © Alessandro Cantarini

MelodicaMente è tornato a parlare con Marco Guazzone, giovane cantante romano venuto alla ribalta del grande pubblico grazie alla partecipazione tra i Giovani del Festival di Sanremo 2012. Già avevamo avuto modo di parlare con lui ed in tale occasione ci aveva raccontato molto di sé e della sua vita da musicista. Lo scorso 17 Aprile è uscito “L’atlante dei pensieri”, suo primo album, nel quale è accompagnato dagli STAG, sua band che lo affiancherà anche nel corso del tour che comincerà il 27 Aprile dalla Salumeria della Musica di Milano. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente mentre stava viaggiando verso la Lombardia, nonostante la disponibilità dimostrata dal diretto intervistato, abbiamo scelto di fargli poche domande per non intaccare la concentrazione pre-concerto. Ora qua per voi.

E’ passato un mese circa dall’ultima volta che abbiamo avuto modo di “chiacchierare” un po’, sono cambiate molte cose: è uscito il tuo disco, hai pubblicato il videoclip ufficiale di “Guasto”, stai per cominciare il tuo primo tour. Un periodo decisamente intenso per te ed il tuo staff.

 Sì, certo, è stato un periodo pieno di impegni, ma anche se stancante è stato bellissimo, perché abbiamo avuto modo di portare avanti il nostro progetto e promuoverlo, è stata una bellissima opportunità.

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Marco Guazzone & STAG | © Beniamino Barrese

Ci avevi preannunciato che “L’atlante dei pensieri” sarebbe stata come una raccolta di piccoli racconti in musica ed in effetti l’album oscilla tra metafore di principi e cani randagi, pezzi strumentali dal corpus solido. Una via di comunicazione forse più complessa, non si può dire che ti piacciano le cose facili.

No, decisamente no. Il disco è fatto di tante sfaccettature, tante influenze, siamo complicati noi. Poi è la somma di cinque anni musicali che si incontrano, il risultato è un mondo intero, un atlante appunto, un mappamondo.

Domani 27 Aprile prenderà il via il tuo primo vero e proprio tour dalla Salumeria della Musica di Milano: esordio importante su un palco già calcato da molti nomi noti del panorama internazionale. Come stai affrontando tutto
questo?

Sicuramente c’è un bel po’ di tensione, quella solita, soprattutto da parte mia che sono molto emotivo. In più cresce la responsabilità dal momento che siamo affiancati dall’incredibile squadra di Live Nation, che ha deciso di lavorare con noi. Cerchiamo di continuare a fare le cose così come le abbiamo sempre fatte, ovvero far musica perché ci fa stare bene. Sentiamo che c’è un po’ più di attenzione rispetto a quello che facciamo, però è solo una cosa positiva che è uno stimolo in più per lavorare ancora meglio e crescere.

marco guazzone8 credit ALESSANDRO CANTARINI
Marco Guazzone | © Alessandro Cantarini

Gli STAG saranno lì al tuo fianco sul palco e fuori a supportarti e condividere ogni momento. Avere un gruppo così affiatato attorno deve dare una marcia in più per affrontare ansie e paure ed anche dare la carica per far sempre meglio.

Sì, per me al momento sono la forma essenziale con cui esprimere la mia musica. Ora abbiamo raggiunto un equilibrio per cui, anche se i brani nascono al pianoforte, hanno bisogno di passare da altre quattro anime diverse, che musicalmente hanno degli ascolti ed una storia diversi. Spesso queste anime si scontrano, ma danno un risultato che è più completo. Al momento mi permettono di esprimere al cento per cento le mie idee musicali, possiamo sperimentare arrangiamenti e soluzioni differenti. Poi loro hanno la bellezza di essere polistrumentisti, quindi qualunque strumento che mi viene in mente lo sanno suonare, quindi è un progetto che mi permette di esprimere a pieno il mio modo di fare musica.

Ma quando è solo nella sua stanza, ripensando a tutto ciò che stai vivendo in questo momento, cosa passa per la testa di Marco Guazzone?

Quando sono solo nella mia stanza a casa suono. per la testa mi passa tutto ciò che mi sta succedendo e cerco poi di raccontarlo in musica, che è il modo migliore e più completo che ho per esprimermi. Per il resto sono molto noioso, nella mia vita c’è solo la musica: anche quando non c’è, c’è comunque musica, dedico tutte le mie energie a lavorare in questa direzione. Ho veramente pochi momenti per star da solo nella mia stanza, sono sempre con gli STAG, stiamo vivendo praticamente 24 ore su 24 tutti insieme. E’ un modo ancora più stimolante per dare una forma concreta alle nostre idee, ai nostri progetti e portare avanti la nostra musica. Tutto è partito da una passione comune, che è fare musica, però poi passando così tanto tempo insieme o ti odi o ti vuoi tanto bene. Litighiamo spesso, ma ci vogliamo bene, siamo tutti parte di questo progetto che va avanti e si sta muovendo e che coinvolge in prima persona tutti quanti.

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