Il futuro del gruppo alternative rock gallese Manic Street Preachers è stato messo in dubbio dopo che il bassista e compositore Nicky Wire ha reso pubblica la sua incertezza sulla possibilità di realizzare un nuovo disco. Proprio all’inizio di quest’anno il frontman James Dean Bradfield aveva parlato in alcune interviste di come la band stesse facendo dei lenti progressi sul nuovo materiale sonoro e di come il tutto fosse al rallentatore per il fatto che il gruppo stava cercando un nuovo studio di registrazione dopo aver chiuso con quello precedente.
Questo ha preoccupato molto i fans, che erano stati rassicurati dalle dichiarazioni del collaboratore di lunga data della band Kieran Evans che aveva parlato di un ritorno al rock classico e alla melodia nelle nuove canzoni del gruppo. Wire ha invece gettato acqua sul fuoco degli entusiasmi: “I precedenti due dischi “Rewind the Film” e “Futurology” ci hanno drenato da tutte le energie creative. La cosa mi preoccupa molto perchè non so se avremo mai un altro disco. È difficile immaginarne uno al momento. Dovremmo vederci nelle prossime settimane e vedere cosa riusciamo a combinare insieme. Non si può mai sapere.”
La band ha anche completato una serie di spettacoli per pagarsi le spese del nuovo studio di registrazione e continuare a lavorare sul loro 13esimo disco: “Nella mia testa volevo lottare contro la situazione in cui troviamo e che ci ha invischiato. Mi piacerebbe tornare a registrare di nuovo. Se mi sento ispirato da Donald Trump e dalla Brexit? Al momento no, mi sento abbastanza distante da tutta la politica in generale. Sento come se la sinistra avesse cospirato in questi anni per creare parte dell’ambiente che non ha mostrato nessuna empatia per i lavoratori e come se la destra avesse cospirato per trascinarci in un vortice di orrore. Mi sento un uomo senza uno schieramento politico, al momento.”