Malika Ayane ha conquistato il pubblico di Sanremo e non solo, anche dagli addetti ai lavori infatti arrivano i complimenti all’artista e anche gli altri colleghi si uniscono al coro di apprezzamenti. Per Emma Marrone, che salirà sul palco dell’Ariston accanto all’amica Annalisa Scarrone, per esempio Malika ha già vinto in Festival.
La cantante con il brano “E se poi“ infatti è data come una delle probabili vincitrici dagli scommettitori anche se purtroppo ieri, a fine serata, la classifica provvisoria del televoto pare non avvalorare quest’ipotesi. L’artista infatti compare solo in dodicesima posizione mentre sul podio c’è Marco Mengoni, seguito da i Modà e poi Annalisa Scarrone. La classifica è stata accolta da un coro di fischi ma i giochi sono ancora tutti aperti e di certo non mancheranno le sorprese. Chissà se magari finirà come il Festival del 2010 quando l’eliminazione della cantante italo marocchina provocò la sonora reazione dell’orchestra che stracciò gli spartiti in segno di protesta.
Intanto anche ieri sera la bionda Malika, puntando ancora una volta su un look total black con unsofisticato abito lungo, maxi fiocco, ha dato prova di grande classe e virtuosismo grazie anche ad una brano dalle tonalità delicate e carezzevoli che esaltano al meglio le sue incredibili capacità vocali. Dal web arrivano numeroso anche i lusinghieri apprezzamenti per Giuliano Sangiorgi autore del brano: Nicola Savino twitta “Bellissima la canzone di Sangiorgi per Malika” mentre il giornalista Rai Vincenzo Mollica si scrive “Festival! Malika Ayane gran classe ed eleganza. Interprete super per un bel brano di Sangiorgi“.
Nel video ufficiale della canzone Malike compare sia bionda all’interno di una taxi che mora vestita da sposa e con una valigia in mano. Intanto ieri è uscita la nuova versione di “Ricreazione”, l’album contenente anche i due brani presentati alla kermesse, e oggi invece è il giorno del grande appuntamento con la speciale serata Sanremo Story durante la quale Malika canterà “Cosa hai messo nel caffè” portato al Festival nel 1969 da Riccardo Del Turco.