Dopo aver assistito impotenti ad un nubifragio, con il palco di Parco San Giuliano di Mestre pronto a volar via e in preda all’ipotermia, i fan dei Green Day si sono detti “sarà per la prossima”. Con tanta amarezza hanno raccolto le loro tende infangate e sono tornati a casa. Hanno aspettato due anni prima di sapere che i loro beniamini avrebbero fatto ritorno in Italia, questa volta lontano dai nubifragi della Laguna, all‘I-Day Festival di Bologna. Appuntamento fissato per il 2 Settembre, fedelissimi in molti si sono ripresentati, partendo da ogni parte d’Italia.
Ma intorno alle 19, dopo la chiusura dei Social Distortion, una voce al microfono annuncia che i Green Day non si esibiranno. Nemmeno questa volta. Due anni di attesa e due giorni di fila per molti che, delusi, con i loro capelli ossigenati e le cravattine rosse, sono tornati alle rispettive auto e pullman e se ne sono andati, ancora una volta senza assistere allo spettacolo. Questa volta la questione non è meteorologica, il maltempo che ha colpito l’Italia in questi giorni è stato clemente e sull’Arena Parco Nord c’erano solo aerei e nuvole, per nulla minacciose. Pioggia niente, ma forse a qualche giovane fan la lacrimuccia è scappata. Tutta colpa di Billy Joe Armostrong, più o meno, ricoverato in ospedale a Bologna a causa di un malore in tarda mattinata.
Così, ancora una volta, abbiamo detto addio alla possibilità di vedere i Green Day dal vivo e dio solo sa se questa sia stata una fortuna o meno. A giudicare dall’acustica del luogo, forse è stato meglio risparmiarsi un’ulteriore delusione, quella di scoprire che dal vivo il gruppo non rende come dovrebbe, volente o nolente. Ma questo rimarrà un sassolino nella scarpa che in molti, maledizioni permettendo, potranno togliersi nel 2013; i Green Day hanno promesso di tornare, ma chissà che la prossima volta non arrivino gli UFO a rapirli direttamente sul palco. Nel dubbio e per salvaguardare il portafogli in tempi di crisi, è meglio accontentarsi del caro “vecchio” YouTube (a proposito, i biglietti saranno completamente rimborsati).
Di questa giornata di I-Day, quindi, resta ben poco da raccontare. Come già detto, l’acustica del luogo è davvero pessima e abbiamo avuto modo di sperimentarlo anche durante il concerto dei Blink 182, nel 2010, l’anno della maledizione di Mestre per Armstrong e soci. Tra i gruppi in programma, i Social Distortion rappresentavano la parte più interessante, la loro esibizione è stata gradevole ma fortemente penalizzata dall’acustica. Nati nel 1978, sono dei veterani della storia del punk rock. Curioso, forse, che siano stati scelti per aprire un concerto dei Green Day, visto il “grado di anzianità” ed anche la qualità musicale, ma in ogni caso quel che ci resta di questa giornata, quantomeno è l’esibizione di uno dei gruppi più importanti del genere. Una performance di breve durata, che si è conclusa con un omaggio a Johnny Cash, i Social Distortion ci hanno salutati sulle note di “Ring of Fire”, una magra consolazione, pochi minuti prima di scoprire che gli headliners ci avrebbero dato buca.