Il suo nome è Alessandra, ma si è fatta conoscere con il proprio cognome: Machella, classe 1985, giovane cantautrice delle Marche, ha appena pubblicato in rete ed inserito nelle rotazioni radiofoniche “Noi”, il suo primo singolo. Al momento sta partecipando al progetto Area Sanremo 2014, ma lo scorso anno è stato quanto mai ricco di soddisfazioni, grazie a premi, riconoscimenti e l’apertura del concerto di Meshell Ndegeocello. Ha studiato al CET di Mogol ed alla Percento Musica di Roma e lavorato con alcuni dei musicisti più importanti in Italia. La abbiamo contattata e le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa in più di sé, di chi realmente è Machella.
Hai appena pubblicato “Noi”, tuo ultimo singolo, che è anche stato inserito nelle rotazioni radiofoniche. In questo brano affronti il tema della libertà, mai banale e scontato, soprattutto in questi anni che solo apparentemente la professano. Cosa rappresenta per te questo concetto? E quando riesci a sentirti veramente libera?
Mi sento davvero libera quando scrivo, compongo e suono le mie canzoni. La mia libertà è poter essere “ingabbiata” dalla musica, nella musica… mi piace viverci dentro a 360 gradi. “Noi” è il mio primo singolo, e non a caso, descrive quell’attimo esatto in cui andresti a prendere un biglietto solo andata per stare bene; pensi di partire lasciando tutto dietro te e invece, anche se la valigia è vuota, parti con le tasche piene di ricordi.. e di noi.
Per questo brano hai scelto un arrangiamento molto sofisticato, quasi unplugged, con archi, cassa della batteria e chitarra a sostenerti. Un po’ un azzardo al giorno d’oggi, dove soprattutto in radio tendono ad essere trasmessi brani dall’impatto strumentale più forte. Come mai questa scelta così particolare?
Ho semplicemente vestito la canzone nel modo più vero ed onesto possibile. Ho paura di chi confeziona successi radiofonici, dei nuovi maghi con in tasca la formula del “funziona”, in realtà se esistesse una formula tutto sarebbe prevedibile, e così ,si sa, che non è. Una canzone deve essere bella e vestita in modo consono alliinterprete; io, ad esempio, sono molto vera nelle atmosfere acustiche, senza troppo caos intorno, ma questo non significa che i pezzi siano lenti, anzi. “Noi” ha la cassa in 4, ad esempio, e stai sempre sul beat muovendo la testa a tempo quando l’ascolti, è inevitabile! ho solo scelto l’abito che ora gli stava meglio.
Il 2012 è stato per te un anno pieno di soddisfazioni, sei passata dalla semifinale del Musicultura Festival alla finale di Castrocaro, passando per la vittoria del Videofestival. Com’è stato il tuo approccio a questa componente così frenetica della vita di un artista?
I concorsi sono importanti vetrine dove mettere in mostra quello che stai facendo. Io personalmente non amo molto fare concorsi perché spesso non c’è lo spirito giusto, ovvero quello di proporre novità; mi infastidisce un po’ sentire la persona X che si lamenta quando non passa alla fase successiva “perché io sono più bravo di lui/lei”, ci dovrebbe essere più autocritica e voglia di migliorare il proprio prodotto. La musica non è una gara a chi è vocalmente più forte, è come se due poeti gareggiassero a chi scrive più velocemente una poesia… assurdo !!! E’ tutta una questione di alchimia e di bellezza.. e poi non si arriva mai quando crei musica, chi si loda ha già tatuato in fronte “game over”… pertanto sono sì a favore dei concorsi, ma mi piacerebbe vederci dentro uno spirito più costruttivo.
In questo momento stai prendendo parte al progetto Area Sanremo, attraverso il quale verranno selezionate alcune delle canzoni che parteciperanno al Festival del 2014. Cosa significherebbe per te riuscire ad arrivare all’Ariston?
Sarebbe come mettere la ciliegina sulla torta in cui vivo. Anzi, ciliegina e panna!!!
Pochi mesi fa sei stata scelta per aprire il concerto di Meshell Ndegeocello, nella sua data in Italia. Quali sono state le tue sensazioni nel condividere il palcoscenico con un personaggio così importante?
Tanti brividi, onore, responsabilità (perché quel posto faceva gola a molti altri artisti esclusi). Salire sul suo stesso palco, parlare con lei nel dopo show, sentire anche le sue parole di stima per la mia musica, ancora quando ci ripenso mi si formano gli occhi a cuore. È immenso quello che può darti una serata live insieme ad un’artista così, non lo impari in millenni di studi!
Pur molto giovane, il tuo curriculum è ricco di riconoscimenti e di anni di studio in alcuni degli istituti più importanti del Paese. Una formazione classica, si potrebbe dire, che sembra contrapporsi al tuo look molto rock. Come si conciliano in te questi aspetti? Chi è o chi sogna di essere Machella?
Il mio look è apparentemente rock… essere rock è più un’attitudine, come diceva Celentano. Io coloro spesso i capelli perché mi piace sentirmi dentro un quadro, mi piace dipingere le mie giornate; ho un braccio tatuato, ma uno solo, perché è la mia agenda emozionale, le cose importanti e le persone che contano ce le ho tutte scritte lì, per sempre… Machella è tutto questo! La cantautrice tatuata che però è anche laureata con 110 in “servizi sociali”, la secchiona alternativa che studia musica come una matta ma si colora i capelli di rosso e si fa la cresta riccia.. una ragazza normale, che sogna di vivere facendo quello per cui vive, come mille altre persone sognano di fare e che ogni giorno si sveglia tirandosi su le maniche , perché i sogni costano molto sudore, moltissimo.