Reduci dalle date italiane della scorsa settimana i Maccabees fanno la valigia e continuano con il tour europeo rilasciando interviste a destra e a manca. Proprio durante un’intervista a XFM, Orlando e Felix (cantante e chitarrista) si sono fatti scappare che tra i loro programmi per il 2013 rientra un nuovo album.
Ok, a noi piacciono molto i Maccabees (sono sempre di parte), ma non vi sembra un po’ esagerato sfornare un album all’anno?
C’è da dire che molti non la pensano così, e sono quelli che vorrebbero continuamente ascoltare nuove produzioni dagli stessi gruppi, soprattutto se grandi estimatori della stessa band, ma io personalmente pur apprezzando da matti la discografia dei Maccabees temo che proporre un album con intervalli brevissimi possa sminuire la loro qualità musicale (come è successo ad altri gruppi).
Dall’altro lato, bisogna riconoscere che “Given To The Wild”, terzo album del gruppo di Orlando Weeks, è stato il disco della consacrazione: ha permesso alla band di farsi conoscere da un gruppo di fan più ampio, ha messo in luce l’enorme dote di questi ragazzi di saper suonare e non ultima notizia, ha permesso loro la nomination al Mercury Prize come miglior album dell’anno.
La sofisticata leggerezza con la quale i Maccabees si sono raccontati in “Given To The Wild” allo stesso tempo ha permesso loro di essere omaggiati, ma anche di essere snobbati da chi si aspettava una ripetizione del secondo album “Wall of Arms“.
La straordinaria capacità dei Maccabees di rendere tutto così sereno ed edulcorato ha fatto sì che diventassero una band unica nel suo genere anche grazie alla bravura dei musicisti, con un carattere musicale importante e sofisticato, ma allo stesso tempo dal facile ascolto e accessibile a tutti.
Se da un lato nel panorama indie assistiamo alla morìa delle vacche su più fronti, con i Maccabees siamo al sicuro, sperando in un altro grande lavoro sperimentale per il nuovo anno.