Sono passate poco più di 24 ore da quando è stata diffusa la notizia della morte improvvisa di Lucio Dalla e tutti noi ne siamo rimasti estremamente colpiti. Colleghi ed amici, da Ligabue a Celentano a Marco Mengoni, hanno espresso il proprio dolore in vari modi, con lettere aperte, comunicati stampa, piccoli ma intensi messaggi di cordoglio ed il mezzo più sfruttato è stato internet, in particolare i social network. Proprio il popolo del web si sta mobilitando in queste ore per rendere un ulteriore tributo a questa colonna della musica italiana.
Fan ed estimatori stanno infatti facendo un passaparola su Facebook, Twitter e vari altri mezzi di comunicazione on line per promuovere la proposta di intitolare un angolo della Piazza Grande, più propriamente Piazza Maggiore, di Bologna proprio a Lucio Dalla.
“Piazza Grande” è uno dei successi più celebri di questo cantautore bolognese, che della sua città ha saputo cantare il cuore e l’anima pulsante come nessun altro. In quel brano aveva racchiuso gran parte della propria storia, della propria vita e del proprio modo di essere, sembra quindi un passaggio naturale ed anzi un atto dovuto quello di apporre il nome di Lucio Dalla a questo luogo.
Ovviamente la proposta è stata accolta con calore e facendo un piccolo giro nella rete si possono trovare link, post, tweet che vi fanno riferimento. L’idea è piaciuta e non ci sarebbe da stupirsi se venisse realmente accolta.
Come abbiamo già avuto modo di raccontarvi, i funerali di Lucio Dalla si terranno domenica 4 Marzo, proprio il giorno in cui avrebbe compiuto 69 anni. Il luogo scelto è la chiesa di San Petronio, in queste ore la salma sta viaggiando verso Bologna e da domani sarà aperta la camera ardente a Palazzo d’Accursio, proprio in Piazza Grande.
Una polemica viene a questo punto aperta da parte della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, che riunisce i Vescovi di tutta Italia. Lucio Dalla era un uomo estremamente religioso, oltre ad essere l’artista affermato nel mondo che tutti conosciamo.
La preoccupazione di alcuni esponenti della CEI è che i funerali, momento spirituale importante non solo per i cari ma anche per il defunto stesso, possano diventare vittime di una spettacolarizzazione, figlia della notorietà del cantante.
In particolare ad esprimersi in merito è stato Monsignor Domenico Pompili, portavoce della CEI, che ha dichiarato:
Speriamo che i suoi funerali non vengano spettacolarizzati, ma pure se questo accadra’ non sara’ certo colpa sua. La morte, quando tocca persone normali viene spesso rimossa, vissuta nel privato. Quando riguarda stelle del cinema o della canzone può diventare uno spettacolo, con un’esaltazione della persona, cioè della sua vita, che è un altro modo per non parlare della morte, per rimuovere il problema. Pensiamo al caso di Michael Jackson. Per il caso di Dalla, vediamo come andrà.
Ma anche Monsignor Alceste Catella, vescovo della diocesi di Casal Monferrato, nonché presidente della Commissione CEI per la liturgia, ha voluto dare la propria opinione:
Spero che nel funerale di Dalla non vengano messi dischi con le sue canzoni. Dopo di che, noi non abbiamo i carabinieri per andare a impedirlo.
In effetti molti fan si aspettano che almeno una delle tante canzoni capolavoro di Lucio Dalla venga mandata nel corso dei funerali. Magari, per mettere a tacere queste polemiche, si potrebbe pensare di rimandare tale tributo all’artista una volta fuori dalla chiesa, come recentemente accaduto, ad esempio, in occasione dei funerali di Marco Simoncelli e del brano di Vasco Rossi che più lui preferiva.
Uomo religioso, artista e personaggio pubblico: anime diverse di una stessa persona, che non contrastano assolutamente tra loro. Anzi, Sant’Agostino una volta ha detto: “Chi canta prega due volte”.
La morte è la vita , e la viata è la morte !!! spero solo che lucio si sia pentito dei suoi peccati prima di chiudere gli occhi al mondo: per ricevere il perdono di Dio.le promesse di Dio ci aiutano a vivere più serenamente la vita terrena per poi ricominciare la vita paradisiaca. Addio fratello lucio. grazie a giulia una amica di vecchia data che mi presentò la canzone (cara) da quella canzone imparai ad apprezzare l’artista lucio dalla, che ancora oggi non ho smesso di sentire. (pensiero personale) l’uocchie suoie parlavene cchiù e chell cà scivev” dinte è canzone. ciao lucio !!!
Addio lucio
PRETI FATEVI I CAZZI VOSTRI
non lasciamo il povero Lucio Dalla in mano ai preti , vogliono solo i suoi soldi
i suddetti monsignori dovrebbero più preoccuparsi perche la gente è sempre più lontana dalla chiesa e dalla fedecristo aveva un voto di poverta, invece la chiesa è molto lontana da i problemi della gente comune.consiglio a loro se non vogliono trovarsi con le chiese vuote di tornare alla vera dottrina di gesù. e che lascino in pace la maniera delle esequie di lucio dalla.la chiesa deve tornare alla modestia, e non fare politica. cristo è venuto sulla terre per salvarci non per fare politica ho per censurare tutto quello che a loro non va bene. la chiesa deve tornare alle origini se no scomparirà. e nessuno sentirà la sua mancanza.
Il vescovo ipocrita potrebbe effettuare una verifica nelle varie Diocesi italiane , dove vengono suonate le canzoni di qualche cantante solo perchè piacevano al defunto. Le canzoni “guidano” anche altre celebrazioni religiose che si svolgono in Chiesa: quindi meno ipocrisia se davvero lo vuole chieda ai suoi confratelli che gli facciano rapporto ogni qualvolta si effettuano di queste celebrazioni.
Magari potra’ anche chiarirmi perchè, nella stessa Diocesi, nella stessa parrocchia, ci puo’ essere un funerale con 15 preti, un funerale con 8 preti e, per un altro funerale, solo il parroco che ha proibito al sacerdote confessore del defunto e ad altri due sacerdoti amici del defunto, compreso il cappellano del gruppo degli alpini al quale apparteneva, di concelebrare affinchè non ci fossero funerali di serie A e funerali di serie B .