Quando si ha la possibilità di vedere dal vivo una band come i Sigur Ros diventa subito chiaro cosa vuol dire la perfezione tecnica di un live. I Sigur Ros, immersi in un clima assolutamente unico, particolare e personalizzato, tagliato e cucito addosso alla propria musica ed immagine, mettono in scena una perfezione sonora incredibile.
Jonsi, leader indiscusso della formazione, non sbaglia un colpo. Terminata una canzone, s’inizia subito con un’altra ma quell’atmosfera ultraterrena e sognante rimane assolutamente intatta, si modifica, diventa ancora più emozionante. Il pubblico s’immerge e riemerge da continue emozioni sonore e visive. Seppur la formazione mostra un nuovo assetto, in quanto Kjarri ha deciso di abbandonare il gruppo per dedicarsi ad altri progetti, sul palco i Sigur Ros non sembrano di certo solo tre ma, anche grazie ai turnisti presenti, la band appare compatta, multipla, quasi scomponibile. E’ proprio questa l’idea che dà la parte di apertura dove un telo semi-trasparente separa i Sigur Ros dal pubblico del parterre. L’idea di una teca non di vetro ma di questa tenda pronta a sparire, pronta a cadere al suolo per liberare la potenza musicale della formazione islandese, s’inserisce in una scenografia assolutamente fantastica. Grande merito del concerto e del suo successo va proprio alla scenografia che non risulta essere semplicemente un surplus ma diventa parte integrante dello show. Quando si pensa al termine potenza immediatamente vengono in mente suoni forti, decisi, irruenti. Il suono dei Sigur Ros è di una potenza diversa.
Supportati da una scaletta favolosa, i Sigur Ros hanno convinto i presenti e incantato anche i più dubbiosi, magari quelli che non ritenevano possibile che un suono così completo come quello del gruppo potesse essere riprodotto con la stessa intensità durante un live. Jonsi, invece, sembra essere un maestro proprio in questo. Non sbaglia assolutamente nulla. Solo qualche brevissima interruzione per ringraziare il pubblico che, quasi, non sente la sua voce, ancora perso in un’atmosfera che si appiccica addosso.
Il concerto, indubbiamente ottimo da un punto di vista tecnico anche se non c’erano molti dubbi a riguardo, colpisce però soprattutto per l’aspetto visivo. Ogni canzone è una vera e propria messa in scena, quasi fosse un videoclip. Un imponente schermo orizzontale, posizionato dietro la band, diventa il fulcro dell’intero concerto perché mentre si sprofonda nella voce di Jonsì, sullo schermo vengono proiettate immagini che si mischiano fra realtà e fantasia. Sul palco si accendono in continuazione luci diverse, da dei piccoli lumi posti attorno ai membri della formazione, sparsi per ogni singola parte dello stage, passando per un gioco di ombre realizzato grazie al telo presente nella prima parte del concerto.
La scaletta, come si può vedere, dà l’idea che i Sigur Ros avessero un piano ben premeditato per questo Tour e ogni brano ha saputo racchiudere un clima esclusivo. Raccontare un concerto non è mai impresa facile, le sensazioni sono sempre molto personali ma davanti a tanta perfezione quello che stupisce di più è proprio questo senso di organizzazione impeccabile perché nulla di quello che accade sul palco dà l’idea di non essere stato studiato e premeditato in ogni minimo dettaglio e, in un caso come quello dei Sigur Ros, il tutto assume una connotazione positiva. Si passa dal bosco, alle lucciole, alle luci, alle lanterne, sprofondando in mezzo ad un oceano con tanto di pesci per poi risalire su di una montagna impervia, dove i Sigur Ros sembrano svettare proprio lì, in cima.
L’unicità dei Sigur Ros è il loro asso nella manica. Una nota distintiva che emerge in qualsiasi attimo di tutto lo show. Chiamarlo semplicemente concerto, forse, è anche riduttivo. Quella portata in scena dalla band islandese è una qualità fuori dal comune; una qualità che è tangibile in ogni singolo elemento, dal suono, all’aspetto visivo fino all’impatto emotivo creato. Se chiudo gli occhi, vedo ancora alla perfezione i giochi di luci nonché di ombre creati sul telo, all’inizio del concerto. Uno spettacolo in toto, uno spettacolo che sfiora l’esperienza ultraterrena.
Un concerto davvero stupendo, evocativo, grandi atmosfere, dal vivo sono ancora più fantastici…E che voce particolarissima che ha Jonsi…