Questa mattina, a Milano, all’Area Pergolesi, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “Grande Nazione“, ultimo album dei Litfiba, gruppo rock italiano che, di certo, non ha bisogno di molte presentazioni ma di cui rinfreschiamo la storia recente: la reunion nel 2009 con il disco “Stato libero di Litfiba”, pubblicato poi nel 2010, prodotto live del tour “Litfiba Reunion”.
In uscita il 17 Gennaio, “Grande Nazione”, titolo importante che il gruppo ha spiegato proprio durante la conferenza stampa, sarà anticipato da una giornata dedicata alla band: lunedì 16 gennaio infatti, nelle sale cinematografiche delle principali città italiane verrà proiettato il documentario “Cervelli in Fuga – Europa live 2011”, del quale si è discusso questa mattina.
Prima dell’incontro con la band, c’è stato l’ascolto del disco “Grande Nazione” in versione Deluxe, quella che contiene la bonus track “Dimmi dei Nazi”, utilizzata come colonna sonora del docu-film “Pivano Blues-Sulla strada di Nanda” e un corposo libretto esplicativo. Oltre alla citata Deluxe, il disco sarà disponibile anche in modalità Standard e in Vinile.
Litfiba Reunion: la “Trilogia degli Stati” che verrà
La conferenza stampa inizia con la domanda di rito riguardante la reunion e, soprattutto, i motivi della separazione e della successiva riappacificazione. Se Ghigo Renzulli sembra stare al gioco, iniziando a spiegare qualcosa dei dissapori passati, Piero Pelù sembra essere molto meno paziente e chiede senza mezzi termini di parlare del disco e non dei loro rapporti. Conclude questo momento dicendo semplicemente che, in passato, si erano separati per una mancanza di comunicazione. Il primo passo verso la reunion è stato fatto da Ghigo circa sei anni fa e, gli anni successivi sono stati un riavvicinamento continuo nel corso dei quali sono stati chiariti molti aspetti. Piero Pelù conclude l’arringa sulla reunion dicendo che i Litfiba sono tornati per rimanere e che, già in passato hanno fatto lo sbaglio di separarsi e, di certo, non lo faranno di nuovo.
“Grande Nazione”: la potenza del rock
Si entra poi nell’argomento focale ossia il disco stesso: Piero Pelù conferma di essere davvero un personaggio e qualsiasi domanda viene quasi modificata proprio a favore del disco, in modo da fornire una panoramica il più vicino ai sentimenti e ai pensieri della band. Federico Renzulli parla molto meno ma quando lo fa, è sicuramente più moderato anche se, l’aspetto che emerge maggiormente è proprio l’intesa ritrovata fra i due.
“Grande Nazione” viene spiegato come un album ad ampio respiro, confermando che sono degli artigiani della musica, come loro stessi si definiscono. Un titolo pesante e come sottolinea lo stesso Piero Pelù con un pizzico d’orgoglio poiché l’Italia ha anche dei pregi oltre a tutta la coltre di negatività di cui purtroppo è afflitta. Molti riferimenti vengono fatti al documentario del Tour Europeo.
Il duo prosegue spiegando che “Grande Nazione” è il secondo di una Trilogia iniziata proprio con “Stato Libero di Litfiba”. Il disco che vedrà la luce martedì, viene definito dalla stessa band come molto rock ed incisivo: non c’è spazio per il pop o per un suono moderato ma è stato interamente deciso e prodotto in modo istintivo sotto il solo controllo dei protagonisti. Un disco che mostra proprio il bisogno di essere indipendente da volontà altrui ma che vive dell’energia del duo. “Grande Nazione” suona essere un disco perfetto per i live: è potente e d’impatto immediato. In risposta ad una domanda riguardante il tappeto acustico che spesso sembra quasi sovrastare la voce, Piero Pelù spiega che questo non è importante ai fini del disco stesso che risulta essere proprio una tempesta.
Red Hot Chili Peppers & Black Keys: esempi di buona musica
Riferimenti alla condizione della discografia che verte in un momento di crisi per poi passare ad un paragone con i Red Hot Chili Peppers, band molto amata dai Litfiba anche se, quando si fa notare a Pelù che il chitarrista è stato recentemente cambiato (Josh Klinghoffer ha sostituito John Frusciante), il cantante semplicemente sorride concludendo con un lapidario “Eh, si sente”. Menzione anche per i Black Keys, fenomeno indie rock, rock ormai conosciuto a livello mondiale, definiti dalla band come uno dei miglior gruppi in circolazione, proprio a dimostrazione che il rock continua ad esistere.
Viene sottolineato anche il bisogno di ritornare ad una forma di talent scouting, cercando nuova musica e nuove realtà anche in mezzo a prodotti scadenti: questo è l’unico modo per uscire dalla crisi, musicale.
Il Tour: “Grande Nazione” nella dimensione live
Menzione finale per il Tour che inizierà in Italia ma sfocerà poi in Europa. A quanto pare la scaletta è ancora in costruzione ma verranno proposti quasi tutti i brani di “Grande Nazione”, alcuni storici e altri ancora da definire. Pelù sottolinea la volontà di mantenere il palco più scarno possibile senza maxischermi che fanno sembrare il tutto una esibizione televisiva. Approvata dunque la modalità del “Maxi-club” già utilizzata per il Reunion Tour.
Nelle battute finali del tempo a disposizione viene fatta una domanda anche su Sanremo e su possibili contatti ma Ghigo risponde semplicemente che nessuno li ha contattati né quest’anno né l’anno scorso per nessu tipo di proposta ma, del resto, non è uno stile consono per il Festival di Sanremo. La frase, a mio avviso, più bella della conferenza stampa; in merito al futuro del rock e, sostanzialmente, alla condizione del rock attuale, Piero Pelù esprime il suo pensiero dicendo:
Il rock oggi esiste ancora e ci sono prodotti nuovi di altissimo livello. Penso che delle classifiche, il rock, se ne debba fregare. Il rock sta nelle cantine, nei garage, non nelle classifiche di vendita.
A dimostrazione, proprio, che il pop e il rock hanno due modalità, ambienti ma soprattutto aspettative diverse. Il rock della band è proprio questo: una musica che non è matematica ma totalmente istintiva, un rock fuori da qualsiasi stile per essere semplicemente cucito addosso a due personaggi ritrovati che si definiscono “maturi ma con molta energia, nonostante l’età“.
Ricordiamo, infine, l’appuntamento da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” segnalato per questo week end.