Litfiba: il tour parte da Firenze con successo ed omaggio a Lucio Dalla

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Piero Pelù si esibisce a Firenze | © Melodicamente

I Litfiba sono tornati: avevano annunciato che lo avrebbero fatto in grande stile, e così è stato. Piero Pelù e Ghigo Renzulli insieme fanno scintille, lo sappiamo ormai dal lontano 1980 e nonostante gli anni siano passati, Piero rimane ancora un animale da palcoscenico, tra i migliori in circolazione, carico d’energia da fare invidia anche a un ventenne.

E’ partito ieri sera, da Firenze, il “Grande Nazione tour“, una prima tappa ricca di fan in attesa, pronti a pogare, proprio per assecondare il desiderio del duo rock. I brani dell’ultimo album rimangono ancora poco convincenti, nonostante i Litfiba si siano impegnati per tornare alle atmosfere di più di vent’anni fa. Le contaminazioni pop del periodo solista di Piero Pelù influenzano ancora i brani del nuovo disco, in ogni caso l’energia, le idee e l’ispirazione, nonostante la vivacità presente in entrambi gli artisti, non permette lo stesso di ritornare ai ritmi del passato, ma si avvicina quanto basta da conquistare velocemente le classifiche. Ed anche il pubblico, che ha ballato ininterrottamente, guidato da Pelù, per tutta la durata del concerto.

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Piero Pelù si esibisce a Firenze | © Melodicamente

Si inizia con “Squalo” ed una carrellata di brani da “Grande Nazione“: il pubblico balla ma non conosce tutti i testi, Piero Pelù però è abilissimo e sa come coinvolgerlo, corre avanti e indietro sul palco senza sosta: Dimmi il nome, Grande nazione, Prima guardia, tornano a “Barcollo“, lanciata due anni fa per la reunion che aveva fatto sognare tutti gli affezionati, poi “Fiesta Tosta” e “La preda“, che torna dopo molti anni “ricucinata” a modino, come la direbbe Pelù, un’ottima versione, buona a far saltare il pubblico che chiede in pasto sempre più energia.

Luna dark” e “La mia valigia”, forse il brano più riuscito di “Grande Nazione” ed al momento quello più conosciuto dal pubblico: le sonorità degli ultimi pezzi vogliono richiamare i vecchi tempi, l’età d’oro dei Litfiba, anche se risultano un po’ troppo forzati, mentre è una grande gioia rispolverare le vecchie glorie, e dopo “Brado” si passa a “Tex” e nello Stato Libero di Litifiba è la libertà il tema principale. Tra un pezzo e l’altro, Piero Pelù indossa l’elmetto in segno di protesta contro le spese militari degli Stati, poi la bandiera italiana, in faccia, con il cavo del microfono attorno al collo che quasi rischia di strozzarsi.

Dopo “Anarcoide” è tempo di cambiare atmosfera: anche i Litfiba hanno voluto rendere omaggio al grande Lucio Dalla, regalandogli una canzone che sa di libertà, l’emozionante “Lulù e Marlene”, direttamente dal primo album, “Desaparecido”:

Questo pezzo e’ per un grande cantante, un grande artista che ci ha insegnato con la sua storia ad essere liberi. Ciao Lucio.

Con il suo teschio in mano, Piero Pelù esegue uno dei brani più suggestivi della scaletta, poi l’atmosfera cambia di nuovo e il pubblico si scalda davvero, perché è tempo di passare ai brani storici del gruppo: “Gioconda” emerge direttamente dall’inizio degli anni Novanta, estrapolata da “El Diablo” si fa seguire da “Cane”, e si rispolverano i vecchi ritmi con “Cangaceiro” e poi si ritorna al presente, con “Elettrica” subito dopo il bis. Qui il pubblico ha il tempo di calmarsi prima di un altro pezzo, tra i più suggestivi mai realizzati dai Litfiba. Si tratta di “Fata Morgana”, seguita a sua volta da un altro salto nel presente: “Sole nero” è il simbolo del ritorno di Piero e Ghigo Renzulli, acclamato dal suo pubblico più volte nel corso dello spettacolo, in perfetta sintonia con lo storico amico, senza il quale non si potrebbero di certo immaginare i Litfiba. Riascoltando soprattutto i vecchi pezzi, non si può fare a meno di ricordare quanto ci siano mancati i Litfiba in tutti questi anni, ce lo ricordiamo soprattutto nell’intonare la movimentata “Lacio Drom”, con la quale Piero vuole ringraziare tutti coloro che hanno fatto i chilometri per andarli a vedere.

Piero e Ghigo fanno ritorno sul palco con “Proibito”, continuiamo a parlare della coppia, ma non bisogna tralasciare il resto del gruppo, formato da  Daniele Bagni (basso e cori), Federico Sagona (tastiere e cori), Pino Fidanza (batteria), Cosimo Zannelli (seconda chitarra e cori). C’è molta sintonia, la cosa che maggiormente si nota è che tutti sembrano divertirsi e questo è un requisito fondamentale per chi vuol fare sentire realmente la sua musica. Dopo “Proibito” si passa a “El diablo” e a “Spirito”, ancora una volta i Litfiba scelgono di chiudere con “Ritmo”, per far ballare al meglio tutti quanti prima di salutarli e magari rivederli alla prossima tappa o, perché no, al prossimo tour.

Che l’album nuovo possa essere convincente oppure no, i Litfiba in sostanza non hanno cambiato formula: sul palco funzionano perfettamente e sono stati in grado di regalarci ancora una volta un grande spettacolo, l’energia di Piero Pelù è contagiosa e non lo si potrebbe immaginare in un posto diverso dal palco, in cui esprime tutta la vera essenza, colpendo ogni singola persona, facendosi accompagnare dai riff di Ghigo. I Litifiba sono tornati, di nuovo, e noi siamo più che lieti di questo ritorno.

 

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