Non un semplice best of, ma un vero e proprio viaggio in due decenni di folgorante carriera. Così Laura Pausini ha presentato alla stampa il suo “20 The Greatest Hits” nella raffinata cornice dell’Armani Hotel in pieno Montenapoleone, nel cuore di Milano. Per più di un’ora e mezza l’artista italiana più famosa al mondo ha parlato a ruota libera ai giornalisti presenti, raccontando la propria carriera, i propri successi, ma anche la gavetta divisa tra piano bar e porte sbattute in faccia. Ampio spazio riservato agli aneddoti riguardo la propria famiglia, quella dei genitori e la nuova iniziata con il compagno Paolo Carta e la figlia Paola, uno spazio dovuto per lei che alla famiglia deve tutto quanto di bello sta vivendo da venti anni.
E’ proprio raccontando del sostegno dei genitori Fabrizio e Gianna che Laura Pausini si commuove, lacrime appena affiorate che esprimono tutta la sua gioia: “Sono felice. La mia felicità viene dall’amore di questa mia vita voluta dai miei genitori”. Perché a spingerla a persistere nonostante i rifiuti e le delusioni (si veda l’eclatante ultimo posto al Festival di Castrocaro) sono stati proprio loro, soprattutto il padre, anch’egli cantante affermato che a suo tempo rifiutò di entrare a far parte dei Pooh pur di stare accanto alla propria famiglia.
Subito dopo la parentesi personale, come la definisce lei, parentesi in realtà ripresa più volte nel corso della conferenza stampa, la Pausini spiega di essere stata lei stessa a proporre alla propria casa discografica, la Warner, di realizzare questo album, proponendo inizialmente un numero altissimo di brani, tanti da poter essere racchiusi in quattro dischi. Dopo la successiva richiesta della major di fare una ulteriore scrematura, ecco l’idea di inserire le vere hits, quindi i primi due singoli estratti da ciascun album pubblicato nel corso di questi 20 anni, ma anche duetti imperdibili, che l’hanno segnata professionalmente (e qui, confessa di aver ipotizzando un disco jazz dopo la collaborazione con Michael Bublé, idea poi abbandonata).
Largo spazio al riarrangiamento di “La solitudine” realizzato da Ennio Morricone, un regalo che Laura Pausini si è voluta fare proprio in questo importante anniversario. Meticolosità, professionalità ed un spirito tanto umile quanto grande quello del Maestro, che aveva definito questo brano “la canzone del Marco” e che alla fine ha candidamente chiesto a Laura se fosse prevista una copia di “20 The Greatest Hits” anche per lui.
Prosegue in questo modo tra aneddoti e racconti, Laura si apre di fronte alla stampa svelando lo stupore e la meraviglia dei primi successi internazionali, ma anche le difficoltà nei rapporti con l’industria discografica. Arriva poi il momento dei tre inediti e così racconta di come Virginio Simonelli le abbia inviato quattro brani piano e voce, gli unici ad averla colpita dopo ben 41 provini arrivatile e che non l’avevano convinta. “Limpido” ha poi visto la collaborazione con Kylie Minogue: “E’ il mio opposto, ma il bello è lì: per imparare qualcosa bisogna lavorare con chi è diverso da te”, così spiega come questo duetto sia nato. Porta la firma di Simonelli anche “Dove resto solo io”, titolo cambiato in corsa pensando anche al nutrito pubblico internazionale, mentre “Se non te”, secondo singolo estratto dal best of, è stato scritto dalla stessa Laura Pausini assieme al compagno Paolo Carta e a Niccolò Agliardi.
Dalla chiacchierata, in cui questa conferenza stampa si è piacevolmente trasformata. è venuta fuori una Laura Pausini forte, determinata, pronta a girare ancora una volta il mondo con la propria musica, ma sempre legata cuore ed anima alla sua Solarolo ed alla propria famiglia. Una donna sensibile, che combatte per mandare messaggi positivi, dalla lotta all’omofobia alla gioia della maternità, messaggi che milioni di fan da 20 anni condividono con lei.