Las Vegas, il killer Stephen Paddock aveva in programma una strage in un altro festival

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È stata una tragedia, quella di Las Vegas, diventata la sparatoria più sanguinosa della storia degli Stati Uniti.

L’uomo che c’è dietro la morte di 59 persone è Stephen Paddock, che si è tolto la vita prima di essere catturato dalle forze dell’ordine. Al momento sono ancora in corso le indagini per capire come abbia fatto a organizzare la strage, nella sua camera d’albergo c’erano 23 armi diverse. Stephen Paddock aveva organizzato tutto da molto tempo ed emerge che in realtà il suo programma era tutt’altro. Il motivo per cui poi non lo abbia seguito non è chiaro, forse semplicemente Paddock ha deciso di concentrarsi solo sull’evento al Mandala Bay del 28 settembre.

Una fonte rimasta anonima ha rivelato che Stephen Paddock aveva affittato diversi appartamenti che affacciavano sul luogo in cui si sarebbe tenuto il Life Is Beautiful Festival, sempre a Las Vegas. L’evento ha avuto luogo dal 22 al 25 settembre e tra gli artisti della lineup spiccano i nomi dei Muse, Gorillaz, Blink 182, Lorde, 2 Chainz e Chance the rapper. Paddock avrebbe preso diversi appartamenti nel complesso condominiale The Ogden che, come riporta The Daily Beast, in effetti non è troppo lontano dall’area in cui si sarebbero tenuti i concerti. Nel frattempo sono in corso altre indagini e gli interrogatori alla fidanzata di Stephen Paddock. La donna potrebbe essere estranea ai fatti, è di origini filippine e pochi giorni prima della strage Paddock le aveva offerto un biglietto per tornare a casa. Le forze dell’ordine stanno indagando anche su un versamento di centomila dollari che Paddock ha fatto alla fidanzata al suo arrivo nelle Filippine. L’ipotesi più diffusa è che volesse tenerla lontana per evitare impedimenti al suo piano, che ha portato alla morte di 59 persone. Dall’alto della sua suite al Mandala Bay Casino Stephen Paddock ha aperto il fuoco sulle oltre ventimila persone che stavano partecipando al Route 91 Harvest Festival. La strage che ha lasciato gli USA sotto shock ha riaperto l’annosa questione sulla licenza delle armi.

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