Il concerto di Lady Gaga previsto per il 3 giugno a Giacarta (in Indonesia) è stato annullato. La notizia è ormai ufficiale e mette fine alla sconcertante diatriba avvenuta in questi giorni tra gli organizzatori del “The born this way ball Tour” e il Fronte dei difensori dell’Islam (FPI).
Dopo il provvedimento assunto a Seul, che ha vietato ai minori di 18 anni di assistere al concerto del 27 aprile a causa delle proteste di alcuni gruppi cattolici che ritenevano gli abiti e i testi della cantante “sessualmente provocanti”, le polemiche sull’immoralità di Lady Germanotta sono proseguite, mettendo in discussione la tappa indonesiana.
Poche settimane prima del concerto a Giacarta, gli islamici radicali, con l’appoggio della polizia nazionale e del Ministro dell’Interno, avevano annunciato una massiccia mobilitazione contro l’esibizione della cantante a causa del suo palese e pericoloso impegno a sostegno degli omosessuali. Lo scopo era quello di ottenere l’annullamento del live, per proteggere l’Indonesia dalla sua arte ritenuta volgare e indecente.
In seguito a queste rimostranze, le autorità aveveno tentato la via della conciliazione, consentendo lo svolgimento dello show, ma solo se “purificato” delle scene considerate provocatorie. A questa richiesta il manager di Lady Gaga aveva risposto con un secco rifiuto. “Piuttosto annulliamo i concerti, lo show lo facciamo così com’è – ha dichiarato Troy Carter durante una conferenza stampa a Singapore – E poi sinceramente non è che lei sia sul palco nuda, non fa nulla di provocatorio per il gusto d’essere provocatoria. Quello che si sta verificando lì è un grosso salto culturale e generazionale. Si tratta di cose come la politica e la religione“.
La presa di posizione del manager di Lady Gaga ha scatenato ulteriori proteste da parte dei gruppi musulmani, costringendo gli organizzatori ad annullare l’evento del 3 giugno, per il quale erano già stati venduti 50.000 biglietti. “Il management di Lady Gaga ha esaminato costantemente la situazione – ha dichiarato il promoter locale alla BBC – e viste le minacce in caso di svolgimento, ha deciso di annullarlo“.
Proteste dello stesso tenore si sono verificate anche a Manila, nelle Filippine e in Sud Corea. In quest’ultimo paese, dopo la mobilitazione di gruppi cristiani, il concerto è stato limitato ad un pubblico adulto.