L’impegno di Lady Gaga a sostegno della popolazione giapponese colpita dallo tsunami dell’11 Marzo scorso, è da qualche giorno al centro di una bufera. La buona fede della cantante, nella raccolta di fondi da destinare al Giappone è stata infatti messa in dubbio dall’associazione legale 1-800-Law-Firm, che ha deciso di intentare un class action ovvero un’azione legale collettiva nei confronti della cantante. Le accuse che vengono rivolte a Lady Gaga, riguardano la destinazione del ricavato delle vendite degli ormai famosi braccialetti in gomma con la scritta “Preghiamo per Giappone“, che lei, all’indomani della tragedia in Giappone, ha messo in vendita sul proprio sito affermando che “tutti i proventi” erano destinati alle operazioni di soccorso in Giappone. Ora invece, gli avvocati americani che hanno intantato la causa ritengono che le spese previste per la spedizione siano state gonfiate in modo da consentire il ricavo di un guadagno contrariamente a quanto dichiarato, mettendono così in atto una vera e propria truffa ai danni di chi ha creduto che la propria offerta sarebbe andata totalmente in beneficenza. La denuncia, depositata al tribunale di Detroit e accompagnata da una richiesta di risarcimento, che pare si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di dollari, è stata fatta per fare in modo che la cantante “mantenga la promessa di consegnare tutti i soldi raccolti” ha detto al sito Gossip Cop, l’avvocato Ari Kresch, dello studio legale che ha intentato la causa. “Crediamo che Lady Gaga abbia fatto qualcosa di buono avviando una raccolta fondi. Ma crediamo anche che nelle donazioni ci sia bisogno di trasparenza, ed è per la mancanza di trasparenza che la denuncia è stata presentata”- scrivono gli avvocati sul sito della 1-800-Law-Firm. E intanto dallo staff di Lady Gaga, che sabato sera si è esibita in Giappone nell’ambito degli MTV Video Music Awards Aid Japan, non è arrivato alcun commento. Staremo a vedere se le accuse si riveleranno fondate o meno. ?