Ieri, 27 Novembre, i Subsonica, formazione torinese ormai attiva da più di 18 anni sul panorama musicale italiano e freschi vincitori del Disco d’Oro con il loro nuovo disco “Una nave in una foresta“, hanno portato il loro spettacolo itinerante e ad impatto zero a Bologna, città che da tempo li ha adottati come “figli” musicali. “In una foresta Tour” è un tour ad impatto zero, dove sono stati limitati i consumi di circa un terzo rispetto ai precedenti tour e dove l’illuminazione a led garantisce uno spettacolo di qualità senza però lo spreco eneergetico delle lampadine ad incandescenza. Si tratta del secondo esperimento a livello mondiale dopo i Radiohead e del primo in assoluto in Italia.
Il concerto, tenutosi alla Unipol Arena a Casalecchio di Reno in un palazzetto pieno ma non pienissimo e dove si incontra sul parterre e sugli spalti un pubblico vasto ed eterogeneo, comincia con circa 30′ di ritardo e si apre proprio con “Una nave in una foresta”, brano che dà il nome al nuovo album e che segna l’inizio dello spettacolo. Già dalle prime note si capisce che sarà una serata ad alto impatto musicale ed emotivo: Max, Samuel, Vicio, Boosta e Ninja ormai hanno l’esperienza di anni di concerti ma non hanno perso un briciolo del loro potenziale live e lo dimostrano anche con le altre canzoni del nuovo disco, “Tra le labbra“, “Lazzaro” e “Attacca il panico“.
18 anni di musica vuol dire anche avere 18 anni di repertorio da cui pescare ed il primo pezzo che viene ripescato dal passato è “Il cielo su Torino“, omaggio alla città natale dei Subsonica: Samuel interagisce spesso con il pubblico e dopo la frase “Ed adesso facciamo sul serio” parte un medley che inizia con “La glaciazione”, prosegue con “Disco Labirinto” e finisce con “Nuvole rapide“. Il pubblico balla, canta e salta a più non posso sulle note di “Nuova ossessione” e partecipa compatto e convinto all’omaggio al Maestro Battiato di “Up patriots to arms“.
La band si prende la prima pausa e ritorna sul palco dopo un paio di minuti con “Di domenica“, singolo del nuovo disco impreziosito da una bellisisma coda strumentale. Dal nuovo album vengono pescate anche “I cerchi degli alberi” e “Il terzo paradiso“, canzone scritta in collaborazione con l’artista Michelangelo Pistoletto e che viene accompagnata dal pubblico in religioso seguito, con Max che alla fine ringrazia Pistoletto per essere uno dei pochi artisti moderni a coltivare una piccola utopia in un mondo in cui oggi nessuno ci prova più a farlo.
Dopo il doveroso omaggio a Pistoletto, il pubblico impazzisce perchè i Subsonica decidono di suonare alcuni loro vecchi brani molto amati dal pubblico come “Istrice“, “Strade” (bellissimo il coro finale) e “Veleno” per chiudere in bellezza con “Aurora sogna“. Continua l’“operazione nostalgia” con “Depre” con dei curiosi inesrti funky e la cui coda finale è presa in prestito da “I see you babe” dei Groove Armada e dopo Samuel decide di raccontare un pochino qualcosa di questo disco nuovo introducendo “Ritmo Abarth“.
Poco dopo la chitarra di Max e la voce di Samuel introducono la prima strofa di “Piombo” ma è solo un piccolo assaggio: subito dopo parte il secondo medley della serata che comprende “Liberi tutti“, “Il diluvio” con una coda strumentale che altri non è che la sigla del telefilm “Batman” degli anni ’50 e “Benzina Ogoshi“.
La band saluta il pubblico ma è chiamata a gran voce a tornare sul palco: i Subsonica, visto il sudore e la foga dimostrata dai partecipanti, decide di suonare “L’odore” e poi di suonare “Tutti i miei sbagli“, brano portato a Sanremo, senza l’ausilio di elettronica e del “sesto subsonico”, ovvero il fonico del palco Marco “Cipo” Calliari: il pezzo è cantato a squarciagola dal pubblico e dovrebbe segnare la chiusura della serata. Dovrebbe, perchè l’affetto del pubblico è tale che i Sub decidono di suonare ancora un altro pezzo, pescando dal proprio passato “Perfezione“. Sono le 23:45 e dopo 2h 15′ di concerto i nostri cinque eroi salutano un pubblico festante ed emozionato per risalpare con la loro nave verso una nuova foresta.