Carissimi lettori e lettrici, è ormai passato un bel po’ da quando, un po’ per divertimento e un po’ per passione, intrapresi questo viaggio in un decennio musicale che ha segnato in modo direi indelebile la mia infanzia e in generale tutta la musica mondiale. Eh sì, perchè il patinato e danzereccio decennio degli anni ’80 ha creato il meglio e forse anche il peggio di quello che si vede oggi a livello musicale.
Ed il viaggio è cominciato in Inghilterra, la patria del cosiddetto brit-pop, cominciando a raccontare la storia di quel fenomeno dai capelli rossi e dalla voce inconfondibile che risponde al nome di Rick Astley. E sempre in Inghilterra siamo rimasti per le puntate successive (visto che gli UK possono essere considerati la patria della musica pop) andando ad indagare sulle storie di due gruppi fenomenali, i Talk Talk prima e i Culture Club di Boy George dopo.
Con un piccolo passetto in avanti abbiamo parliamo dei Bros, una bellissima meteora nel panorama pop, e poi abbiamo messo sotto la nostra lente di osservazione prima i Bronski Beat di Jimmy Somerville, paladini del movimento gay che nasceva in quegli anni, e poi quel capolavoro musicale che risponde al nome di Police, gruppo di nascita e formazione di Gordon Matthew Thomas Sumner, meglio conosciuto come Sting.
Ma dopo tante presenze maschili bisogna un attimo staccare e vedere cosa combinava musicalmente l’altra metà del cielo, e quindi abbiamo cominciato a conoscere le donne degli anni ’80, capitanate dalla bomba sexy Samantha Fox, prima presenza femminile tra davvero tante di quegli anni.
Ma è bastato un solo articolo e subito ci siamo immersi nelle atmosfere cupe e gotiche dei Bauhaus, per poi riemergere nel pieno pop enigmatico di Nik Kershaw e nella faccia sporca e ribelle di Billy Idol.
Ma è stato poi il momento dei gruppi, con una magica sestina: prima abbiamo indagato sui Cars di Ric Ocasek, poi siamo andati ad ascoltare i capolavori degli Smiths e ci siamo goduti la compagnia di Olazabal e Smith, ovvero dei Tears for Fears.
Abbiamo anche avuto la possibilità di vedere come è nato il fenomeno delle teen band grazie ai New Kids on the Block e ci siamo tolti di dosso le ragazzine urlanti per immergerci nel ragamuffin degli Specials e nel pop da acconciatura dei Flock of seagulfs.
Finalmente abbiamo visto che anche le ragazze non sono da meno dei maschietti e sanno fare gruppo, come ci hanno dimostrato le Bangles: dopo tanta bellezza femminile siamo tornati indietro nel tempo con la magica voce di Tony Hadley e con la splendida musica dei suoi Spandau Ballet, fino ad arrivare dritti dritti in Australia ad ascoltare i lavori in corso dei Men at Work per poi concludere con l’inizio del ciclo ribattezzato delle “ragazze terribili“, cominciato con il ritmo e la voce della bella americana Pat Benatar.
E cosa ci riserva il futuro? Beh, il futuro ci riserva altre tre “ragazzaccie” che hanno fatto sfaceli nella musica pop degli anni ’80, e poi il glam dei gruppi che hanno creato il genere pop e dance, e le sale disco, e la musica dark, e il primo punk, e il rock di scala mondiale, e tanto altro ancora.
Che dite? Quanto costa il biglietto di questo viaggio? Ah, il suo prezzo è relativamente basso: non vi resta che seguirci e continuare a leggerci. Vi assicuro che non ve ne pentirete.
Con questa chiudo questo breve riepilogo nella rubrica “La musica fa 80” e vi aspetto su queste pagine con nuove mirabolanti storie della musica degli Eighties, gli anni più patinati e affascinanti della musica mondiale. A presto.