Benvenuti alla ormai ventesima puntata di “La musica fa 80”, un viaggio nel fantastico mondo della musica glam ed elettronica del magico decennio degli Eighites. Con oggi cominceremo un trittico su tre “ragazzacce” del pop-rock anni ’80, che hanno dato la stura al fenomeno delle band al femminile e delle Rrriot girls. E cominciamo da lei, da Pat Benatar. Patricia Mae Andrzejewski nasce a Brooklin da padre operaio e madre estetista e fin da piccola prende lezioni di canto, cantando nelle recite scolastiche e nelle parate cittadine. La sua vocalità, espressa principalmente in ambiti classici o teatrali, la taglia fuori dalla scena rock e con somma sorpresa dei suoi decide di fare l’insegnante di educazione fisica alla State University di New York. A 19 anni, dopo solo un anno di corsi, lascia l’università e sposa il suo amore liceale Dennis Benatar, un militare di stanza a Fort Lee in Virginia, lavorando come commessa di banca per 3 anni a Richmond. Nel 1973 Patti Benatar lascia il posto in banca per inseguire la carriera di cantante dopo essere stata ispirata da un concerto di Liza Minnelli, cominciando a cantare nella band del la base militare, la lounge band Coxon’s Army, trovando all’interno del gruppo Roger Capps, il futuro bassista della Pat Benatar Band. Di quei tempi è anche l’unico singolo prima del debutto con la Chrysalis Records, “Day Gig“, datato 1974. La sua grande occasione arriva nel 1975 in un concorso dal titolo “Catch a Rising Star in New York“, dove con la sua performance del pezzo di Judy Garland “Rock-a-Bye Your Baby With a Dixie Melody” conquista la folla e la fiducia del proprietario club, Rick Newman, che poi diverrà il suo manager. I due partono alla vista di New York, seguendo la carriera militare di Dennis, e Pat diventa un membro fisso del “Catch a Rising Star” per tre anni, fino a firmare un contratto regolare. Nel tempo stesso canta nel musical “The Zinger” ed è la performer dei jingles della Pepsi Cola e canta al nightclub “New York City’s Tramps” dove impressiona con il suo stile le case discografiche che le offrono un contratto: alla fine la spunta la Chrysalis Records. Patti Benatar registra il suo primo disco, “In the heat of the night“, nel 1979, ma i primi due singoli, “I Need a Lover” e “If You Think You Know How to Love Me” non hanno successo. Il terzo, “Heartbreaker“, diventa subito una hit, lanciando anche il successivo singolo, “We Live for Love“, ed entrambi raggiungono la Top30. Il produttore Mike Chapman, già produttore di Blondie e The Knack, rompe il suo voto di non produrre più nessun nuovo artista dopo aver sentito un suo demo e produce personalmente tre tracce del disco: “In the Heat of the Night”, “If You Think You Know How to Love Me” e “No You Don’t“. L’album diventa disco di platino. Nel 1980 la Benatar lancia il suo secondo disco, “Crimes of Passion“, con una delle sue canzone più famose, “Hit Me with Your Best Shot“, e una delle sue più controverse, “Hell is for Children“, sugli abusi sui bambini in America. “Hit Me With Your Best Shot” sfonda la Top10 americana e vende solo in America oltre un milione di copie, contribuendo a far sì che l’album rimanga per 5 settimane consecutive al 2° posto nella US Chart e facendo vincere alla Benatar il Grammy come “Best Female Rock Vocal Performance” nel 1980. L’album rimane per 93 settimane nella US Album Chart, vincendo anche il disco di platino e facendo guadagnare alla Benatar la copertina di Rolling Stone. L’anno dopo è il tempo del terzo disco, “Precious Time“, e del singolo “Fire and Ice“: l’album raggiunge il 1° posto nella Billboard US Top 200 LP chart e il 30esimo posto nella UK Chart, facendo vincere un altro Grammy come “Best Female Rock Vocal Performance” e un ennesimo disco di platino. Il video del pezzo “You better run” diventa il secondo in ordine di presenza su MTV dopo “Video killed the radio stars” dei Buggles. Il nuovo singolo “Shadows of the Night“, tratto dal quarto disco “Get Nervous” del 1982, ottiene un nuovo disco di platino e fa vincere alla Benatar un altro Grammy come “Best Female Rock Vocal Performance” del 1982. I singoli successivi, “Little Too Late” e “Looking for a Stranger“, ottengono un discreto successo. Nel 1983, la Benatar ha ormai la reputazione di cantante che affronta temi anche duri, come quelli del singolo “Love Is a Battlefield“, ma la sua direzione musicale è mutata, passando dall’hard rock iniziale ad un pop d’atmosfera: grazie a questo cambio di rotta il singolo è un successo commerciale, con il 5° posto in America e il 1° in Australia e consentendo alla Benatar di vincere il suo quarto Grammy consecutivo come “Best Female Rock Vocal Performance” nel 1983. Durante il tour di “Get Nervous” viene prodotto anche un album Live, “Live from Earth“, con i due singoli “Love Is a Battlefield” e “Lipstick Lies“: l’album vende tantissimo e fa vincere alla Benatar un nuovo disco di platino. Il 1984 è l’anno del sesto album, “Tropico”, e del nuovo singolo, “We belong“, che raggiunge la Top7 nuovamente sia in America che in Australia: l’album presenta anche un secondo singolo, “Ooh Ooh Song“, e segna un cambio di stile, verso musiche più “tranquille”: questo non impedisce di vincere il sesto disco di platino. Il due dischi successivi, “Seven the Hard Way” e “Wide Awake in Dreamland“, vincono il disco d’oro grazie ai singoli “Invincible” e “All Fired Up“. Gli anni ’90 sono gli anni della sperimentazione, come il disco del 1991 “True Love“, un disco blues che vende oltre 300.000 copie senza passaggi discografici, e “Gravity’s Rainbow” con un singolo come “Everybody Lay Down” che segna il ritorno al rock e che raggiunge il terzo posto delle classifiche, anche se non ne segue un video. La gravidanza della Benatar segna la crisi dei rapporti con la Chrysalis che si chiudono nel 1996. La Benatar pubblica altri due dischi, “Innamorata” nel 1997 e “Go” nel 2003, ma sono un fallimento clamoroso e bisogna aspettare il Greatest Hits “Best Shots” per ritornare ai volumi di vendita del passato. La cantante continua comunque i suoi tours annuali dal 1996, con il mega-tour “Call me invincible” del 2009 insieme ai Blondie e con il tour del 2010 insieme a REO Speedwagon e alle Bangles. Nel 2010 la Benatar ha pubblicato un’autobiografia dal titolo “Between a Heart and a Rock Place” , dove parla della sua vita e delle sue battaglie con la casa discografica. Dall’esperienza la Benatar ha trovato la voglia di scrivere e da allora ha dichiarato che sta lavorando su un nuovo album e su un racconto su una seconda venuta di Cristo. Curiosità: la canzone “Hit me with your best shot” si trova in ben tre differenti videogiochi musicali: in quello della Konami “Karaoke Revolution“, nella songlist di “Guitar Hero 3” e nel videogioco “Rock Band“.