Non è notizia di ieri che la Brexit abbia creato molto caos e abbia portato alcune aziende o alcune agenzie governative europee a spostare la propria sede ufficiale dalla Gran Bretagna ad altre nazioni europee. In questo marasma è finita anche l’Orchestra Giovanile dell’Unione Europea (European Union Youth Orchestra, come sigla EUYO) che era a Londra dal 1976 e che si appresta a lasciare il Regno Unito con destinazione Italia, più precisamente nel Teatro Abbado di Ferrara e nel Palazzo di Via Asiago della Rai a Roma.
Lo annuncia il ministro della cultura Dario Franceschini, precisando che la prestigiosa orchestra giovanile, fondata da Claudio Abbado e sostenuta da Vladimir Ashkenazy, ha accettato l’offerta del Governo italiano e verrà ospitata nel nostro Paese. A motivare la decisione è stato Marshall Marcus, amministratore delegato dell’orchestra: “Non ha assolutamente senso che la nostra sede stia al di fuori dell’Unione Europea: non possiamo chiedere fondi alla UE, senza farne parte”. Oltre alle EUYO anche l’Orchestra Barocca ha lasciato Londra per trasferirsi nel Belgio ad Anversa.
L’orchestra avrà ora la sua residenza a Ferrara in primavera e in autunno e già sono state fissate due rassegne per il 2018 e i suoi concerti saranno ora trasmessi dalla RAI, suo partner mediatico e unico sostenitore tra i servizi pubblici UE che contribuisce alle selezioni nella sede storica della Radio. Oggi la EUYO, diretta da Vassily Petrenko, coinvolge ogni anno 160 musicisti tra i 17 e i 24 anni provenienti dai 28 Paesi dell’Unione Europea e tra i suoi 3000 ex allievi moltissimi hanno lavorato con i maggiori musicisti internazionali, da Rostropovich a Bernstein passando per Barenboim e von Karajan, esibendosi in oltre 400 teatri in quattro continenti. Ora resta solo da capire che ne sarà dei musicisti inglesi che fanno parte di questo gruppo: probabilmente non potranno essere più ammessi al suo interno.