La Cricca: “In qualche modo”. La recensione

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Disco che subito dalle prime note chiarisce la sua natura elettronica, “In qualche modo“, primo lavoro dei La Cricca (che avevamo intervistato qualche tempo addietro) colpisce decisamente per la sua musicalità, sia nel senso musicalmente stretto che per la melodia che il gruppo riesce a cavare fuori da ogni canzone.

La scelta dell’elettro pop-rock da parte del gruppo è solo una naturale tendenza del gruppo guidato da Andrea Bonomo (autore dei testi e della musica) e che ha lavorato con Luca Chiaravalli in uno studio di Milano con Marco Barussio al mixaggio e Marco D’Agostino al mastering.

Il disco parte subito carico di energetiche intenzioni con i primi pezzi “Le mani su“, “No” e “La suoneria“: il primo brano parla dell’umanità, un’umanità tanto variegata quanto reale, il secondo è un inno al dire di no, all’affermare la propria volontà ed il terzo brano parla di come ormai le cose importanti stiano cedendo il passo alle cose inutili.

Se io fossi Dio” è una preghiera molto personale e accorata che il cantante intona spiegando cosa farebbe lui se fosse al posto del Signore per esseri “liberi da spine, da croci e da mine” mentre “Un particolare” è una moderna canzone d’amore e di sesso rivolta ad una ragazza dove il cantante parla dei suoi desideri … e dei suoi occhi blu.

La Cricca - "In qualche modo" - Artwork
La Cricca – “In qualche modo” – Artwork

Luca corre” è un ritratto moderno delle nevrosi di un ragazzo che ha deciso di correre perché qualcuno gli ha detto che nella vita bisogna correre per non morire, per sentirsi vivo, per sentirsi qualcuno. La stessa voglia di sentirsi vivo e di gridare che viene cantata in “La lingua del mondo“. Il disco rallenta e si scioglie in un momento di dolcezza e amarezza: l’amarezza di “Tutto bene” e di un amore finito male (con le relative maledizioni) e la dolcezza di “Unica” e di un amore invece appena nato e da difendere, anche chiedendo scusa per tutte le volte che. Il disco si chiude con “Ancora“, un pezzo bello ritmato ed arrabbiato.

Il disco è molto gradevole e scorre tra due estremi, quello molto elettrico e ritmato di “No” e la poesia lenta e chitarristica di “Un particolare“, ed il gruppo sembra destreggiarsi meglio tra gli estremi che nel mezzo di questi due antipodi, dove non riesce ad esprimere appieno la sua natura e la sua bravura. Bisognerà lavorare su questo aspetto, secondo me, perché i La Cricca hanno le potenzialità per emergere nel panorama musicale italiano. E perché voglio sentire altri loro brani.

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