Vi ricordate di Kesha, la cantante americana che nel 2010 fece impazzire tutti con il suo singolo “Tik Tok“? Bene, proprio lei in questi giorni ha rilasciato delle dichiarazioni diciamo “particolari”.
La 25enne Kesha Rose Sebert ha infatti parlato a Glamour delle sue abitudini sessuali e di come si tira su quando è triste, confessando:
“Mi diverto ancora come una bambina di 5 anni. Ma non fraintendetemi: mi piace andare a caccia di uomini ogni settimana. E’ come un hobby. Somiglio ad una mantide religiosa. Loro fanno sesso con me, ed io poi li divoro. E quando sono triste, faccio indossare dal mio assistente un costume da pene gigante e lo faccio girare così per casa. Chi non sarebbe divertito da un enorme pene danzante?”
All’inizio dell’anno la stessa aveva dichiarato di volersi allontanare dal sound delle prime canzoni, dove si privilegiavano i sintetizzatori, per fare un disco più vicino al rock anni ’70 in cui le persone potessero vedere la sua “vulnerabilità”. Il disco, che segue il suo album di debutto “Animal” del 2010, dovrebbe contenere solo alcune delle oltre 200 canzoni che Kesha dice di aver scritto in questo periodo avvicinandosi ad artisti come Led Zeppelin, AC/DC e Iggy Pop: intanto è cosa recente una sua cover del pezzo “Don’t Think Twice, I’m Alright” di Bob Dylan per l’album per Amnesty International “Chimes Of Freedom: Songs Of Bob Dylan Honouring 50 Years Of Amnesty International“.
Queste le ultime dichiarazioni della cantante americana ad MTV:
“Penso che il mio primo disco sia stato pesantemente influenzato da gruppi come Licensed To Ill e Beastie Boys e quel disco era molto scanzonato ed irriverente. Ed amo questo. Sono molto orgoglioso di questo, ma ho imparato da questi tre anni appena trascorsi che essere vulnerabile non significa essere debole. Voglio davvero tanto essere una donna forte, ma ho capito che la vulnerabilità può anche essere un puinto di forza. Così, nel mio prossimo disco, potrete probabilmente ascoltare anche questa parte di me. Non voglio fare un disco triste ed acustico. Ma sentirete un po’ più di vulnerabilità nel disco perchè ho capito dal pezzo di Dylan di cui ho fatto la cover che ci può essere forza ed equilibrio anche nell’umanizzare le altre parti della mia personalità”.