Bastano pochi secondi di un live dei Kasabian per capire che, probabilmente, non starebbero così bene da nessun’altra parte che non sia su un palco.
La band UK si diverte continuamente, mese dopo mese, concerto dopo concerto e seppur “Velociraptor!” sia stato un gran successone di pubblico e di vendite, avere la costanza di stare in tour praticamente per un anno, non è di certo una impresa facile. In questi ultimi mesi, i Kasabian hanno macinato concerti ovunque senza mai dimenticare (per una volta qualcuno se ne ricorda) la nostra cara penisola.
Avevamo già assistito ad un loro concerto all’inizio dell’anno, località Atlantico a Roma e rivederli in un luogo profondamente diverso è stato un puro piacere. A differenza di un luogo chiuso e molto piccolo, come è appunto l’Atlantico, l’Ippodromo del Galoppo di Milano ha quasi “diluito” la partenza del live dei Kasabian. Il suono seppur sempre una sicurezza, si è trasformato nel corso del concerto esplodendo soprattutto nella seconda metà dello show.
Avremmo sentito piacevolmente anche il gruppo di apertura della formazione, i Monkey Weather ma purtroppo l’entrata all’Ippodromo è stata la nota dolente della serata. Avvicinandosi sempre più all’Ippodromo, località rispolverata dopo lo stop dell’Arena Civica, a vista d’occhio si vedevano gruppi di fan letteralmente schiacciati contro un cancello verde. L’unica soluzione per entrare è stata quella di unirsi alla gente in coda ed aspettare pazientemente il proprio turno. Come mai un deflusso così rallentato, vi chiederete? Semplicemente perché per poter recarsi oltre l’ingresso bisognava passare per una minuscola porticina verde, a passo d’uomo e soprattutto quasi in fila indiana.
Detto questo possiamo passare allo show vero e proprio che è iniziato poco dopo le 21.30. Tom Meighan appare sul palco con tanto di giacca di pelle che si rende conto, verso la metà show, di essere un tantino fuori stagione. Sergio Pizzorno, la vera anima del gruppo, sale con la sua consueta maglia aderentissima tigrata e la voglia di far divertire tutti i presenti. Menzione doverosa anche per gli altri componenti dei Kasabian che, seppur non siano quasi mai citati, contribuiscono a rendere così massiccio e robusto il sound della band: Chris Edwards al basso e Ian Matthews alla batteria, Jay Mehler alla chitarra senza dimenticare i turnisti che seguono la formazione durante il tour.
Lo show inizia con “Days are forgotten” e non mancano i pezzi più celebri della formazione: da “Re-Wired” passando per “Man Of Simple Pleasures” toccando la tanto radiofonica “Goodbye Kiss” che si trasforma in una moltitudine di cuori a celo aperto. Si prosegue navigando da “Velociraptor!” a “L.S.F.” toccando poi “I.D.”, “Switchblade Smiles”, “Vlad The Impaler” e “Fire”. I “successoni” della band di Leicester non mancano di certo ma, ciò che emerge da ogni live dei Kasabian è il divertimento e la passione che trasuda da quel palco. Sergio è un frontman nato, accende il pubblico come ben poche persone riescono a fare. Fa rannicchiare a terra centinaia di persone per poi esplodere in un salto collettivo, fa cantare e ballare praticamente almeno i 3/4 dei presenti. E’ difficile trovare, al giorno d’oggi, una band in grado di avere due grandi “star” al proprio interno ma Tom e Sergio sembrano gestire quel palco insieme, davvero molto bene. Si esce dall’Ippodromo con la convinzione di trovarsi davanti ad una delle miglior band live attualmente.
Prima di concludere, ricordiamo che lo show di questa sera a Tarvisio, dove i Kasabian saluteranno i fan italiani almeno fino al prossimo tour, è stato spostato al Palazzetto dello Sport di Tarvisio poiché il meteo non si prevede molto clemente. Visto l’importanza del concerto, Azalea Promotion assieme ai trasporti locali ha potenziato le corse che vanno da Tarvisio ad Udine. Tutti i dettagli sul sito dell’organizzatore dello show.
Salutiamo i Kasabian con la mente ancora immersa in un divertente live con la chicca di Tom Meighan che ha intonato a cappella, con tanto di birra in mano, una parte di “She Loves You” dei Beatles.