Juredurè, il “Ritorno” con un nuovo album

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Gli Jureduré sono tornati. Ma chi sono gli Juredurè? Gli Jureduré sono un ensemble di maestri di musica che è nato a Bologna ma che affonda le sue radici a Crotone, con musicisti provenienti da Papanice (Antonio Rimedio), Petilia (Emanuele Trocino), Roccabernarda (Sasà Vaccaro e Antonio Calzone), Mesoraca (Viviana Nero e Mario Brizzi) e poi Croazia (Dino Deghenghi) e Marche (Domenico Candelloro), solo per citarne alcuni.

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Gli Juredurè hanno alle spalle sette anni di live, un disco d’esordio e una serie di progetti paralleli che hanno portato i suoi componeti anche ad approdare al cinema con l’esecuzione della colonna sonora de “L’Uomo che verrà” di Giorgio Diritti e de “Il Volo di Wim Wenders“. Ma nel passato degli Juredurè c’è anche il teatro, le orchestre sinfoniche e i grandi palchi della musica leggera italiana. E nel loro futuro c’è di nuovo l’unione, un disco che si chiama “Ritorno” e che è già in vendita nei live e in uscita a settembre per Borgatti Edizioni Musicali e un tour estivo partito a fine giugno da Bologna e che l’8 agosto farà tappa alla XI edizione del Radici Festival di Viggianello (PZ). Gli Juredurè vi parteciperanno come finalisti del contest organizzato dal Festival insieme a gruppi come Nigro e Marzuk Mejiri & Vito Ranucci ed avranno come padrini d’eccezione della rassegna il Parto delle Nuvole Pesanti, tra le cui fila milita anche il direttore artistico degli “Jureduré”, Antonio Rimedio. La strada che ha portato gli Jureduré fino alla finale del Radici Contest conferma il crescente interesse e successo attorno a questo gruppo: basti notare che la band è infatti risultata fra le più votate dal popolo del web, finendo poi nei tre finalisti che la giuria di qualità del Festival ha selezionato. Il Radici Festival sarà il palcoscenico adatto per celebrare il ritorno di questa band, sospesa tra patchanka e world music. Sul palco gli Juredurè porteranno tutto il carico di suoni, suggestioni, attualità e memorie storiche che costituiscono il filo conduttore dei loro brani. Il resto della storia è difficile da narrare a parole. Meglio ascoltarla e ballarla.

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