Jovanotti scrive una lettera a favore della scuola pubblica

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Dopo le recenti dichiarazioni del Premier Silvio Berlusconi sulla scuola pubblica (dichiarazioni che il Premier ha precisato fossero state travisate dalla stampa…) era inevitabile che si sollevasse la voce di rabbia e indignazione da parte  di studenti, famiglie, professori e non solo, perchè ad alzare la voce sono anche alcuni  artisti nazionali come Neri Marcorè, Roberto Vecchioni e Jovanotti che, prendendo spunto dall’iniziativa lanciata da L’Unità di raccogliere le firme contro le proposte lanciate dall’attuale governo, hanno lasciato messaggi di incoraggiamento verso i giovani studenti. Proprio oggi il quotidiano diretto da Concita De Gregorio ha pubblicato un editoriale di Jovanotti in cui il cantautore esprime la sua opione sulla scuola pubblica. A seguire vi proponiamo la lettera di Lorenzo Jovanotti:

Quando nostra figlia è arrivata all’età della scuola io e mia moglie ne abbiamo parlato e abbiamo deciso: scuola pubblica. Potevamo permetterci di scegliere e abbiamo scelto. Abbiamo pensato che fosse giusto così, per lei. E’ nostra figlia ed è la persona a cui teniamo di più al mondo ma è anche una bimba italiana e l’Italia ha una Scuola Pubblica. Sapevamo di inserirla in una realtà problematica ma era proprio quello il motivo della scelta.
Un luogo pubblico, che fosse di sua proprietà in quanto giovane cittadina, che non fosse gestito come un’azienda e che non basasse i suoi principi su una dottrina religiosa per quanto ogni religione venisse accolta. Un luogo pubblico, di tutti e per tutti, scenario di conquiste e di errori, di piccole miserie e di grandi orizzonti, teatro di diversi saperi e di diverse ignoranze. C’è da imparare anche dalle ignoranze, non solo dai saperi selezionati. La scuola è per tutti, deve essere per tutti, è bello che sia così, è una grande conquista avere una scuola pubblica, specialmente quella dell’obbligo.
Io li ho visti i paesi dove la scuola pubblica è solo una parola, si sta peggio anche se una minoranza esigua sta col sedere al calduccio e impara tre lingue. A che serve sapere tre lingue se non sai come parlare con uno diverso da te ? Il nostro presidente del consiglio dicendo quello che ha detto offende milioni di famiglie e migliaia di persone che all’insegnamento dedicano il loro tempo migliore, con cura, con affetto vero per quei ragazzi.
Tra le persone che conosco e tra i miei parenti ci sono stati e ci sono professori di scuola, maestre, ho una cugina che è insegnante di sostegno in una scuola di provincia. Li sento parlare e non sono dei cinici, fanno il loro lavoro con passione civile tra mille difficoltà e per la maggior parte degli insegnanti della scuola pubblica è così. Perchè offenderli? Perchè demotivarli?  Perché usare un termine come “inculcare”? E’ una parola brutta che parla di un mondo che non deve esistere più.
La scuola pubblica non è in competizione con le scuole private, non è la lotta tra Rai e Mediaset o tra due supermercati per conquistarsi uno spettatore o un cliente in più, non mettiamola su questo piano…
La scuola di Stato è quella che si finanzia con le tasse dei cittadini, anche di quelli che non hanno figli e anche di quelli che mandano i figli alla scuola privata, è questo il punto. E’ una conquista, è come l’acqua che ti arriva al rubinetto: poi ognuno può comprarsi l’acqua minerale che preferisce ma guai a chi avvelena l’acqua del rubinetto per vendere più acque minerali. E’ una conquista della civiltà che diventa un diritto nel momento in cui viene sancito. Ma era un diritto di tutti i bambini già prima, solo che andava conquistato, andava affermato. La scuola pubblica va difesa, curata, migliorata.
In quanto idea, e poi proprio in quanto scuola: coi banchi gli insegnanti i ragazzi le lavagne. Bisogna amarla, ed esserne fieri.

2 COMMENTS

  1. Grazie Jovanotti.
    Sono d’accordo e mi piace il tono positivo della lettera, e le parole scelte, tutte volte a migliorare e non a criticare.
    Io ho avuto la fortuna di studiare in scuole pubbliche, conservatori ed universita, ho viaggiato, ho fatto l’Erasmus, vivo ed ho vissuto in altri paesi europei e non.
    Per usare le parole di Jorge Drexler: “Tan complicados los simples mortales, y tan facil saber que se traen entre manos”.
    Laura

  2. Sono almeno due le cose che gli americani ci invidiano: Il servizio sanitario e la scuola pubblica.
    Nella progredita, civile e potente America la scuola pubblica è un disastro, circolano droga, armi e altro,in certi quartieri i ragazzi rischiano “letteralmente” la vita,infatti,in america i genitori benestanti mandano i propri figli in scuole private….Attenzione quì in Italia è palese il tentativo da parte dei politici di declassare la scuola pubblica e favorire quella privata.La classe dirigente taglia (ogni anno di più)le spese destinate alla scuola pubblica , (però i loro esagerati stipendi con tutti gli optional mai!!)riduce le ore per non permettere di fare attività di laboratorio , riduce gli insegnanti e quant’altro….Io dico che jovanotti è nel giusto, tutti noi dobbiamo auspicare ai nostri ragazzi una scuola pubblica di alto livello.La struttura scolastica Galilei fà del suo meglio per dare il massimo, lo posso dire perchè sono 10 anni che lavoro in qualità di collaboratore esterno (esperto)con la scuola primaria statale “A Gramsci” , certo si può sempre migliorare,…ma allora genitori invece di fare chiasso su la giustissima lettera di Jovanotti,perchè non protestate per avere le classi di 20 bambini o per ottenere maggiori finanziamenti,o avere più insegnanti???? Insomma cari genitori che vi arrabbiate tanto per Jovanotti….. vi consiglio caldamente di usare la vostra bella energia per motivazioni vere ,…di correggere il tiro.

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