Jovanotti professore di diritti umani a Harvard

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jovanotti1Grazie al suo impegno civile per la cancellazione del debito dei paesi africani, al fianco di personalità del mondo della musica internazionale come Bono e Bob Geldof, Jovanotti è diventato “ambasciatore” italiano in America per i diritti umani. La prestigiosissima Università di Harvard infatti ha invitato il cantante toscano a tenere una lezione su “Music and Human Rights“, lezione che si è tenuta ieri (27 Aprile) al Wiener Auditorium della Kennedy School. Il riconoscimento è notevole se si pensa che è la prima volta che un cantante italiano viene invitato ad Harvard, e soprattutto che l’America ha una lunghissima tradizione di musicisti impegnati in battaglie sociali (uno per tutti, Bob Dylan).
L’accoglienza riservata a Jovanotti è stata entusiasta. Per oltre due ore il musicista ha parlato, ovviamente in inglese, della relazione tra musica pop e difesa dei diritti umani nel mondo, facendo riferimento alla sua esperienza personale e rispondendo alle numerose domande di studenti e docenti. Contemporaneamente, e a poche aule di distanza, l’ex direttore dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica Mohammed El Baradei teneva una lezione sul disarmo nucleare. “Questo mi far sentire ancora di più un privilegiato, ma dimostra anche che la musica può avere la potenza di una centrale nucleare” ha commentato l’artista.
Riguardo al tema della sua lezione ecco cosa ha scritto il giorno prima di salire in cattedra: “Cosa c’entra la musica con la giustizia sociale, con i diritti umani, con la povertà estrema, con le libertà individuali? La musica c’entra perché la musica, come dire… lo sa. Un musicista all’interno della sua musica fa esperienza di un tipo di utopia realizzata. La musica, intesa come luogo dello spirito, è uno spazio in cui si realizza un tipo di giustizia che fuori dalla musica non esiste. E allora può succedere, anzi succede, che un musicista, un artista senta il bisogno naturale di colmare quella distanza che divide la musica come luogo di equilibrio dalla realtà come spazio di evidenti ingiustizie“.
Oltre alle sue parole Jovanotti sta portando in giro per il Nord America anche la sua musica. Il cantante è infatti impegnato in un lungo tour per presentare “Oyeah“, doppio album live registrato a New York nell’estate del 2009, durante la lunga serie di concerti tenuti dal suo Soleluna Ny Lab nei locali di Manhattan e Brooklyn. Stasera sarà a Boston, poi proseguirà in Canada, con due serate a Montreal e una a Toronto, e concluderà la tournèe a Chicago il 6 Maggio. Anche nei suoi concerti americani Jovanotti canta in italiano. “E non importa se in tanti non mi capiscono, perché poi alla fine il messaggio arriva lo stesso. E’ questo ciò che conta […] Per un italiano, avere successo in America è qualcosa di particolare. Mi riempie di orgoglio. C’é poco da star lì: per un italiano l’America è l’America“.

I palchi italiani e quelli europei dovranno ancora attendere il 2011 per vedere il ritorno del così amato cantante italiano.

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