Chi si avvicina oggi alla chitarra elettrica e scopre Jeff Beck pensa subito ad un musicista e compositore con idee stravaganti, innovative e modernissime. Se poi unna volta innamoratosi del personaggio avesse anche voglia di studiarne la biografia scoprirebbe che Beck è stato dagli anni Sessanta un’icona della chitarra. Andiamo con ordine quindi. Agli inizi delle sua storia la chitarra elettrica era uno strumento utilizzato quasi esclusivamente per accompagnare: abbiamo pochi esempi nel blues e nel jazz di solisti. Ovvio, la chitarra ha un suono ridicolo se confrontato con quello di strumenti considerati più nobili come archi, pianoforte e fiati. Le cose cambiano quando le ditte di amplificatori forniscono ai chitarristi un tramite attraverso il quale far sentire l’urlo, il frastuono, la potenza della propria chitarra. E’ stata una rivoluzione: per averne una prova ascoltate gli album dei Beatles ( vangelo per i musicisti ) e confrontateli con i suoni degli album di altri gruppi come Led Zeppelin, Deep Purple, Who, Yes, Yardbirds – nell’analisi tenete anche conto che i generi sono differenti. Yardbirds, eccoli qua. La carriera di Beck possiamo dire che è iniziata con questa band con la quale ha inciso tre album, dal 1965 al 1966: “For your love”, “Having a rave up” e “Roger the Engineer“.