L’estate italiana dei concerti perde due grandi eventi che negli scorsi anni sono state mete di migliaia di appassionati. La notizia arriva come una doccia fredda a conferma che l’Italia non sembra essere un paese per i festival.
Fortunatamente rimangono la certezza del Rock in Roma e il nuovo, ma già molto interessante, A Perfect Day. Da citare anche il City Sound 2013 che sembra essersi ripreso dopo le difficoltà dello scorso anno. Bastano questi pochi appuntamenti per un paese che si ama definire “culla della cultura”? La domanda sembra essere alquanto retorica. Come dicevamo, la notizia è di quelle negative che lasciano stupore, delusione e quel pizzico di malinconia: cancellate le edizioni 2013 dell’Heineken Jammin Festival e del Rock in Idrho. Gli organizzatori ci tengono a rassicurare gli amanti della musica dicendo che sarà solo una cancellazione per quest’anno.
Non ci resta che buttarci a capofitto sull’Europa? Ferie permettendo, sembra essere una delle poche soluzioni per noi popolo italiano afflitto dalla crisi. Dispiace sicuramente che i fantomatici tagli avvengano alla cultura. Un popolo senza cultura, non lo voglio neanche immaginare. D’altra parte iniziavano già a diffondersi delle voci in merito ad un probabile stop dell’Heineken Jammin Festival visto che non era ancora stato rilasciato manco un nome in programma. Si parlava dei Paramore, sopra tutti, ma invece la notizia della cancellazione mette un punto definitivo, almeno per quest’anno, alla questione. Live Nation rassicura gli amanti dell’HJF che l’appuntamento è solo posticipato di un anno, arrivederci dunque al 2014. Le motivazioni sembrano essere quasi esclusivamente di carattere economico anche se la location di Rho non sembra essere stata un’idea geniale. I problemi organizzativi e quelli economici hanno seppellito l’Heineken Jammin Festival. Speriamo in una resurrezione nel 2014.
Assieme al già noto Gods of Metal, quest’anno cancellato anch’esso, lo stop del Rock in Idhro sicuramente dà il colpo di grazia ad una situazione già di per sé pessima. Hub Music Factory, organizzatore del Rock in Idrho, ha spiegato che sono emersi diversi problemi organizzativi e quindi si è scelto di rimandare il tutto al 2014, in una località più piccola. Un commento doveroso anche sulla location di Rho, la quale l’anno scorso sembrava fosse il paradiso milanese e quest’anno è già rinnegata dai più. Forse bisognerebbe ragionare prima sulle location, sulle questione organizzative, sull’avvicinarsi di eventi così importanti, prima di chiudere il discorso con “Problemi organizzativi”. Non sembra tutto troppo facile liquidare appuntamenti del genere con una frase fatta?
Mettiamoci per un momento dalla parte del pubblico. Noi che facciamo parte del pubblico. La mancanza di eventi in Italia inizia a farsi davvero preoccupante. Non bisogna essere polemici a tutti i costi, no di certo. I concerti continuano ad esserci, almeno quelli, verrebbe da dire. Inevitabile però aggiungere che i festival sembrano non essere adatti per l’Italia o meglio, l’Italia non sembra ancora capire cosa vuol dire e cosa sono i festival musicali dalla portata di migliaia di persone. L’Italia sembra proporre, avere buone idee, fare piccoli passi faticosi in avanti, per poi ritornare indietro a grandi passi dolorosi, buttando nel cassonetto tutto il lavoro fatto. Per carità, la crisi è nota a tutti e di certo fare i conti in tasca ad organizzazioni così importanti non è semplice ma siamo sicuri che ci siano solo “perdite” visto quanto costa il tanto amato biglietto? Ancora una volta dovremmo imparare. Viaggiare, comprendere, capire ma soprattutto imparare dal resto dell’Europa che propone Festival dalla qualità indiscutibile. Tanti bei discorsi ma siamo in Italia….