Gli Interpol festeggiano il decimo compleanno di “Turn On the Bright Lights” con una versione speciale dell’album, in uscita a novembre.
La band di New York nasce ufficialmente nel 2001 da un’idea di Daniel Kessler attuale chitarrista e del primo batterista Greg Drudy, ai quali si aggiungerà Paul Banks. La formazione attuale ha subito delle modifiche, l’attuale batterista è Sam Fogarino, il bassista Brad Truax (ex Animal Collective) ha preso il posto di David Pajo dopo la registrazione del quarto album.
A loro dobbiamo il merito di tutte le successive uscite discografiche appartenenti alla collezione di quel new wave rivisitato fatto di voci baritonali.
Al di là di tutte le aspettative, con l’uscita del primo album nel 2002 registrano il tutto esaurito di ogni singola data del tour. Il primo lavoro degli Interpol è una grande sorpresa per chi pensava che generi come il new wave avessero concluso un’epoca. Seppur chiaramente ispirati da band come i Joy Division, gli Interpol riescono a rielaborare l’idea di un genere musicale andato con la sapiente capacità del chitarrista e la ritmicità del batterista coadiuvati da synth in sordina. Il primo brano “Untitled” è a mio avviso un grande inizio e suggerisce che ci stiamo per incamminare verso uno degli album che segnerà l’importanza dei suoi anni musicalmente parlando.
Gli Interpol appartengono a quella scena musicale di New York nata nei primi anni del 2000, che vede protagonisti gruppi come gli Yeah Yeah Yeahs, The Strokes e The Virgins, movimento musicale che prende ispirazione dal garage rock, ricordando un po’ la new wave in chiave post punk. In questa varietà di generi musicali, però la formazione di Paul Banks riesce comunque ad esprimere un’identità singolare.
Il secondo lavoro, Antics, è quello che segna la maturità del gruppo: pezzi come Narc ed Evil ne sono la testimonianza.
Il terzo album, Our Love to Admire vede un cambio di etichetta e un lavoro non interamente autoprodotto.
ConInterpol, quarto ed ultimo lavoro, la band rende disponibile sul loro sito ufficiale il download del primo singolo Lights.
Il parere generale dei fan sul loro ultimo lavoro non è molto positivo, o quantomeno non soddisfa le aspettative rispetto agli altri due album precedenti.
Nel frattempo Paul Banks si è dato da fare dando vita anche ad un progetto solista. L’album di gran successo “Skyscraper”, con il quale Paul adotta lo pseudonimo di Julian Plenti, apre una digressione sulla sfumatura più scura e drammatica che egli stesso dà alla musica degli Interpol.
Il prossimo Ottobre avremo la possibilità di ascoltare il suo secondo lavoro da solista “Banks” e sul suo sito ufficiale è possibile ascoltare un pezzo estratto dall’album. “The Base”, traccia disponibile all’ascolto ci suggerisce un cambio di direzione, ci sembrerà di scorgere alcuni elementi musicali che non hanno mai fatto parte della musica di Banks. Dunque un cambio di rotta? Staremo a vedere.
Ritornando al discorso Interpol, sul loro sito ufficiale compare in questi giorni un rigraziamento particolare ai fan che il chitarrista Daniel Kessler ci tiene a fare personalmente:
“Nel 2002 abbiamo realizzato il nostro primo album “Turn On the Bright Lights”. Un momento memorabile per noi, abbiamo atteso cinque lunghi anni prima di poterlo registrare. Non avremmo mai immaginato di avere tutto quel successo. Il nostro intento era quello di presentare la nostra musica con un album accessibile a tutti ma non ci saremmo mai aspettati che arrivasse in ogni angolo del mondo.
Abbiamo trascorso un po’ di tempo a cercare nei nostri archivi e a chiederci se fosse possibile mostrare a tutti i nostri fan momenti inediti o versioni speciali di quello che è stato il nostro primo lavoro. Il risultato della ricerca è stato appunto la prossima uscita “Tenth Anniversary Edition of Turn On the Bright Lights”. Noi lo abbiamo fatto per i nostri fan, i migliori in assoluto che ci possano essere.”
Io non credo che il loro successo sia merito del posto giusto al momento giusto, gli Interpol hanno sempre regalato performance live di grande qualità e lavori discografici di gusto e nuove sonorità alle quali prestare attenzione.
Tutti questi elementi li rendono meritevoli del successo di cui hanno potuto godere e che continuano ad avere, merito soprattutto dovuto, come dichiara il batterista, al pubblico di fan migliore che ci sia mai stato.
Il ritorno di ” Turn On the Bright Lights” potrebbe essere un tentativo della band di New York di riportarci indietro alle origini, abituandoci a quei loro suoni iniziali che potrebbero prendere di nuovo piede nei successivi lavori della band. Disilludendoci di tutto questo e attenendoci alle parole di Kessler limitiamoci a ringraziarli per il regalo fuori programma. Consoliamoci pensando che sonorità come quelle del primo album riportandole avanti di 10 anni non sono più destinate a fare storia, prepariamoci a nuovi lavori, sperando in quella spinta sperimentale che ha portato gli Interpol sui palchi internazionali.
Questo è il video di PDA (2003), singolo estratto da “Turn On the Bright Lights”.