Continua il processo a Conrad Murray per la morte del Re del Pop, il caso sarà in tribunale il prossimo 14 Giugno sotto la super visione del giudice designato Michael Pastor, famoso per essere eccessivamente cavilloso e meticoloso. A quanto pare qui il dottore Conrad Murray, medico personale di Michael Jackson, ha intezione di sbandierare la sua innocenza, dichiarando semplicemente di non esser stato lui, nè a dare nè ad iniettare la dose letate di Propofol.
Secondo quanto dichiarato da Murray la dose iniettata da lui stesso è stata soltanto una e da 25 milligrammi, inoltre il medico avrebbe dichiarato di essere rimasto con lui per circa un’ora dopo avergli iniettato il farmaco e di aver fatto varie telefonate; in seguito Jacko anzatosi dal letto, infastidito dal fatto che non riuscisse a prendere sonno, da solo in bagno si sarebbe iniettato una seconda dose da 20 milligrammi di Propofol. La difesa dirà quindi semplicemente che Murray entrato nella stanza e vista la seconda confezione di Propofol sul pavimento, soccorse subito “The King of Pop“. Murray baserà tutta la sua difesa sulla dipendenza di Michael Jackson dal Propofol. Non ci resta che aspettare per stabilire se in tutta questa tragica storia avremo un colpevole o un innocente.
PRECISAZIONE DI OSSERVATORIO ANTIPLAGIO E DENUNCIA: IL PROPOFOL SI TROVA IN VENDITA ANCHE SU INTERNET
Ogni decisione preliminare è stata rinviata al prossimo 14 giugno quando il giudice, Michael Pastor, valuterà l’istanza del procuratore generale Jerry Brown di sospendere la licenza medica a Conrad Murray in California – provvedimento che potrebbe estendersi in Texas ed in Nevada – e la richiesta di cauzione da parte del procuratore distrettuale Steve Cooley. Il dottor Murray quindi, per il momento, potrà continuare ad esercitare la professione. In presenza dei fans di Michael Jackson, della sua famiglia e dei giornalisti, Conrad Murray è stato visto entrare in Tribunale ed uscire da una porta secondaria per non imbattersi nella manifestazione pacifica “Giustizia per Michael Jackson”, organizzata dai gruppi sostenitori “This is not it” (TINI) e Taaj Malik che hanno contestato con magliette, gadgets ed uno striscione aereo l’incriminazione del medico per omicidio colposo di primo grado, chiedendo un processo per omicidio volontario di secondo grado, perché un medico sa bene che somministrare il Propofol all’esterno di una struttura ospedaliera è illegale e può causare la morte del paziente. Altre iniziative di protesta si sono tenute alla stessa ora a New York, Parigi, Londra, Berlino, Madrid, Marsiglia e Roma: a quest’ultima ha aderito anche il comitato italiano di vigilanza sulla tv e sui media “Osservatorio Antiplagio” che per l’occasione ha denunciato, insieme ad “European Consumers”, consorzio di associazioni di consumatori, la libera vendita del Propofol da parte di alcune farmacie online. La denuncia è stata inviata al Dipartimento Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, al ministro dell’Interno, all’Agenzia Italiana del Farmaco, al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) dei Carabinieri, alla Polizia Postale ed al Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza di Roma. Il Propofol, potente anestetico che può essere somministrato solo negli ospedali, viene venduto liberamente e illegalmente su internet in confezioni da 10 e 20 ml ad un prezzo che varia da 16 a 25 euro (da 22 a 34 dollari). Osservatorio Antiplagio ed European Consumers, considerati i risultati di precedenti interventi delle autorità italiane, che sono riuscite a far oscurare pagine-web pedofile, razziste e comunque illecite registrate su server stranieri, hanno chiesto un intervento immediato anche in questo caso perché gli effetti del Propofol, utilizzato in maniera impropria, sono la perdita di coscienza e il decesso. Una dose di Propofol deve essere individualizzata da un anestesista esperto sulla base del peso corporeo, della sensibilità del paziente e di terapie concomitanti. Oltre al Propofol, infatti, il sangue di Michael Jackson conteneva lidocaina, efedrina, diazepam, nordiazepam, lorzazepam e midazolam, ognuno dei quali ha aumentato gli effetti letali su cuore e polmoni. Il Propofol può essere somministrato solo da specialisti di anestesiologia e terapia intensiva, e devono essere sempre disponibili mezzi di rianimazione. Durante la procedura i pazienti sono costantemente monitorati per possibili ipotensioni, ostruzioni del tratto respiratorio, insufficiente ossigenazione. Il sovradosaggio, come nel caso di Michael Jackson, può causare depressione cardiorespiratoria, che deve essere trattata mediante ventilazione artificiale con ossigeno. Per Osservatorio Antiplagio ed European Consumers è inaudito che sostanze del genere siano a disposizione di chiunque – anche di chi potrebbe usarle per causare danni irreparabili ad altri – e che possano provenire da case farmaceutiche compiacenti, se non dagli stessi ospedali. Le due associazioni, pertanto, hanno chiesto agli uffici italiani preposti di farsi promotori di un’immediata indagine intranazionale sulla vendita illecita online del Propofol, senza divulgare i siti delle farmacie coinvolte.
Murray continua a prenderci in giro…è lui l’assassino. Michael I love you and I miss you so much