I Led Zeppelin festeggiano i 50 anni di attività

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Led Zeppelin | © Evening Standard/Getty Images

Nel lontano 12 agosto del 1968, a Londra, nel seminterrato di un negozio di dischi a Gerrard Street ci sono quattro ragazzi che cambieranno la storia del rock.

Il primo è Robert Plant, un cantante dai riccioli biondi che militava negli Hobbstweedle e nella Band of Joy. Il secondo si chiama John Bonham (o Bonzo, come lo chiamano tutti), massiccio batterista che viene dallo stesso gruppo di Plant. Il terzo è John Paul Jones, polistrumentista e arrangiatore, che si è proposto quando ha saputo che qualcuno stava cercando un bassista per i nuovi Yardbirds. Il quarto è James Patrick Page, uno dei chitarristi turnisti più famosi di Londra e che da poco ha affiancato Jeff Beck come seconda chitarra solista negli Yardbirds, gli stessi Yardbirds che parteciparono al Festival di Sanremo nel 1966 abbinati a Bobby Solo e a Lucio Dalla e che sfasciavano le chitarre nel finale del film “Blow-Up” di Michelangelo Antonioni.

Gli Yardbirds si erano sciolti dopo l’abbandono di Beck e quindi Page ha deciso di creare un nuovo gruppo dalle ceneri del primo, ma sa subito si capisce che c’è qualcosa di diverso nell’aria: alla domanda di Page “Conoscete “Train Kept A-Rollin”?” Bonzo attacca e il blues di Tiny Bradshaw del 1951 diventa qualcosa di diverso, diventa un brano dirompente, energico, carico di rabbia. In quel momento, in una stanza che a malapena contiene musicisti e amplificatori e dove fa un caldo del diavolo, nascono i Led Zeppelin, la rock band che più di ogni altra ha influenzato l’immaginario del rock negli anni Settanta e che ha è stata una delle band pioniere del genere “hard rock”.

Sono passati ben cinquant’anni da quel giorno, la musica dei Led Zeppelin ha mescolato generi diversi diventando qualcosa di completamente unico e amato dagli appassionati di musica almeno fino al 1980, anno in cui la band si è sciolta dopo la morte del batterista John Bonham (fu trovato morto soffocato dal proprio vomito dopo aver bevuto qualcosa come 40 dosi di vodka): da allora sono alcuni eventi commemorativi o celebrativi hanno rimesso insieme Page, Plant e Jones, ma questo non ha impedito loro di entrare nel 1995 nella nella Rock and Roll Hall of Fame e di vendere oltre 300 milioni di dischi nel mondo, lasciandoci capolavori come “Good Times, Bad Times”, “Babe I’m Gonna Leave You”, “Whole Lotta Love”, “Immigrant Song”, “Black Dog”, “Over the Hills and Far Away”, “Rock and roll”, “Kashmir” e la celeberrima “Stairway to heaven”. E come poterli celebrare se non proprio con una bellissima versione live del 1973 di questo brano. Good times rolls again, my friends.

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