I Beatles “perdonati” dal L’Osservatore Romano

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Beatles Abbey Roads StudiosIn un art. del 10 aprile scorso Giuseppe Fiorentino e Gaetano Vallini giornalisti del L’ Osservatore Romano, ripercorrono i sette anni che sconvolsero la musica, parlando di uno dei gruppi inglesi più famosi al mondo, i Beatles. A quarant’anni dallo scioglimento del quartetto di Liverpool il Vaticano riabilita i Beatles tanto che gli autori dell’articolo, uscito appunto nello stesso giorno in cui ricorre la data del loro sciogliemento, affermano :

Le loro bellissime melodie hanno cambiato per sempre la musica leggera e continuano a regalare emozioni. Dopo di loro, musicalmente, nulla è più stato come prima. È vero, i Beatles, hanno assunto sostanze stupefacenti; travolti dal successo hanno vissuto anni scapestrati e disinibiti; in un eccesso di spacconeria hanno detto persino di essere più famosi di Gesù; … certo non sono stati il migliore esempio per i giovani del tempo, ma neppure il peggiore. Tuttavia ascoltando le loro canzoni tutto questo appare lontano e insignificante. A quarant’anni dal turbolento scioglimento restano come gioielli preziosi le loro bellissime melodie che hanno cambiato per sempre la musica leggera e continuano a regalare emozioni. Più che rammaricarsi di cosa non è stato, è forse più interessante porsi la domanda su come sarebbe la musica leggera senza i Beatles. Di quella magica alchimia creativa, un misto di genialità e di incoscienza, sono stati scritti fiumi di parole. Ma a contare davvero è il valore della loro eredità musicale che, per l’influenza che ha avuto e continua ad avere, è inestimabile. Decine e decine di gruppi si sono ispirati a loro e continuano a farlo, ne hanno ripreso le intuizioni. Un’eredità importante, dunque, che però non si esaurisce nel solo valore filologico, ma che trova la sua principale conferma nel fatto che ancora oggi, quarant’anni dopo, i loro dischi vengono ascoltati non solo da nostalgici ormai maturi ma anche da giovani, persino bambini. Attraverso la loro musica quei quattro ragazzi di Liverpool, splendidi e imperfetti, sono stati capaci di leggere e di esprimere i segni di un’epoca che a tratti hanno persino indirizzato, imprimendovi un marchio indelebile. Un marchio che segna lo spartiacque tra un prima e un dopo. E dopo, musicalmente, nulla è più stato come prima”.

La notizia viene  riportata anche dal The Guardian, quotidiano inglese, in cui viene messo in risalto come L’Osservatore Romano dedichi spazio ad argomenti definiti “futili” proprio in un momento in cui la Chiesa è travolta da uno scandalo di rilevante importanza.

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