Heineken Jammin’ Festival lontano da Venezia, si pensa a Rho

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Prima Imola all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, poi Venezia al Parco San Giuliano. Prima era l’evento più atteso dell’anno. Poi è diventato una routine. Se poi ci mettiamo che qualche anno fa l’evento fu anche oggetto di critica per la messa in sicurezza del pubblico (ricordiamo che una tromba d’aria causò la caduta di una struttura, provocando non pochi danni e qualche ferito), e che sempre di più i dati che emergono circa la vendita di biglietti per i concerti live e l’affluenza del pubblico sono sconcertanti perchè in diminuzione, allora il quadro (forse) è completo.

A questo punto sarebbe facile supporre che non c’è reale intenzione di favorire lo sviluppo dei Live Concert nel BelPaese, a meno che l’intenzione non è quella di spostare tutto tra Milano e provincia. Si parla infatti di due ipotesi in merito: la prima è quella di sospendere per un anno la manifestazione come già accadde nel 2009, la seconda è quella di trasferire l’evento a Rho già alla ribalta durante questa estate per i concerti e gli headliner che ne hanno preso parte. E non ci fanno capire mai niente.

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Heineken Jammi Festival - Logo

Ma facciamo il punto della situazione. Il primo dato di fatto è che sono cambiati (di nuovo) i vertici dell’organizzazione, quindi si mettono d’impegno per cambiare le carte in tavola (del resto ci siamo abituati in Italia nell’osservare come chi subentra distrugge tutto quello che è stato costruito). Il secondo sono i numeri. Già lo abbiamo scritto, ma ribadiamo per una sorta di dovere morale che l’affluenza del pubblico negli ultimi anni  all’ Heineken Jammin’ Festival è in forte diminuzione con l’edizione del 2011 che ha toccato il più basso numero di affluenti (circa 90.000 persone) con la metà di questi accorsi ad assistere ad una data del Vasco Live Kom ‘011.

A questo si aggiunge poi che l’area del Parco San Giuliano è stata oggetto durante quest’anno della presenza del Salone Nautico organizzato da EXPO VENICE e della visita del Papa, ed il Comune di Venezia non ha perso tempo attribuendo ai vertici dell’organizzazione il pagamento dei danni subiti dall’area, compresi anche i due ultimi eventi citati che non hanno nulla a che fare con la musica. Le parole del patron di Live Nation Italia e dell’organizzazione del Festival, Roberto De Luca, a poco sono servite poichè è tutto fermo e l’unica cosa certa è che l’anno prossimo la musica resterà lontana da Venezia, speriamo non in Italia.

Bando alla chiacchiere e alla demagogia che spopola nel nostro Paese. Ce lo dicessero chiaramente che le intenzioni sono quelle di trasferire tutto tra Milano e provincia, dimenticando non solo il resto del Paese ma anche le esigenze di giovani ragazzi costretti non solo a pagare una cifra per acquistare un biglietto ma anche in bilico, poichè soggetti a volte al bagarinaggio ma da adesso in poi anche a trasferte esorbitanti da inserire nei budget sempre più ristretti degli stipendi degli italiani. Buon anno nuovo.

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