Qualche ora fa a Los Angeles si sono tenuti i Grammy Awards 2013. La 55esima edizione degli Oscar della musica ha visto l’esaltazione di giovani band, su tutte i Fun e i Mumford & Sons.
Spazio anche per The Black Keys, Gotye e la solita Adele che mostra un abito da tappezzeria giapponese molto discutibile, anche se apprezziamo il tentativo di cambiare colore, della serie, non esiste solo il nero. Detto questo la serata è stata veramente entusiasmante fra grandi performance ma soprattutto meritate vittorie. Andiamo per ordine e scopriamo quali sono stati i fatti maggiormente degni di nota della serata: degli elegantissimi e giovanissimi Fun sono saliti sul palco per ritirare due dei premi più prestigiosi degli interi Grammy Awards ossia “Gruppo rivelazione dell’anno” e “Miglior canzone” ovviamente con il tormentone e successone “We are young”. Meritatissime vittorie anche per i Black Keys che hanno portato a casa ben tre statuette: miglior canzone, album ed interpretazione rock. Il genere rock, quest’anno ai Grammy Awards, è sicuramente stato interpretato dal duo che abbiamo avuto modo di vedere recentemente anche in Italia ed apprezzare tutto l’entusiasmo musicale proposto.
Non poteva mancare Goyte che porta anche lui a casa ben tre statuette: miglior incisione, miglior duo pop ed infine miglior album di musica alternativa. Il premio più prestigioso della 55esima edizione dei Grammy Awards va però ai Mumford & Sons con il fortunatissimo “Babel”, secondo disco della carriera. Che dire, un tripudio innanzitutto di musica al maschile. Pochissimi premi quest’anno dati a fanciulle anche se Taylor Swift ha regalato un’amabile esibizione così come la presenza di tante altre star che ovviamente non avrebbero mai e poi mai potuto mancare ad un evento simile.
La lista dei vincitori:
- Record of the year: “Somebody That I Used to Know,” Gotye featuring Kimbra.
- Album of the year: “Babel,” Mumford & Sons.
- Song of the year: “We Are Young,” fun.
- New artist: fun.
- Pop solo performance: “Set Fire to the Rain (Live),” Adele.
- Pop vocal album: “Stronger,” Kelly Clarkson.
- Best pop instrumental album: “Impression”, Chris Botti.
- Best dance recording: “Bangarang”, Skrillex Featuring Sirah.
- Rock performance: “Lonely Boy,” The Black Keys.
- Urban contemporary album: “Channel Orange,” Frank Ocean.
- Rap/sung collaboration: “No Church in the Wild,” Jay-Z, Kanye West featuring Frank Ocean, The-Dream.
- Country solo performance: “Blown Away,” Carrie Underwood.
- Country album: “Uncaged,” Zac Brown Band.
- Best R&B performance: “Climax”, Usher.
La lista completa dei vincitori la trovate sul sito ufficiale dei Grammy Awards.
Vanno spese due parole per la bravura ma soprattutto semplicità dei Mumford & Sons che appaiono come degli alieni in mezzo ad un covo di serpenti. “Babel” ha fatto conoscere al mondo la potenza musicale di una folk band dalle tonalità semplici ma nello stesso tempo complesse. Il leader della band Marcus Mumford è salito sul palco dicendo che loro ormai erano convinti che tutto sarebbe stato vinto dai The Black Keys visto come si era orientata giustamente la serata. Due band “nuove” sia musicalmente sia come presenza in campo, due realtà che siamo molto felici di vedere su quel palco. Una menzione anche per Gotye che si è portato a casa, assieme agli altri, un premio prestigioso quale la migliore incisione. I vincitori della serata sono stati molti, moltissimi fra i quali si sottolinea Drake, Paul McCartney, Beyonce, Adele, Carrie Underwood, Kelly Clarkson, Taylor Swift, Ravi Shankar, Quetzal, Arturo Sandoval e tanti altri che potete trovare sul sito ufficiale dei Grammy Awards.