Anticipato dall’uscita del brano “La fine del mondo“, il prossimo 15 Gennaio sarà disponibile il nuovo album di Gianna Nannini intitolato “Inno“. A pochi giorni dall’uscita del diciottesimo album, la cantautrice e musicista italiana si racconta a Vanity Fair in un modo del tutto particolare, partendo proprio dal titolo del suo ultimo album. “Inno” per la Nannini è fatto di momenti tristi e di rinascite: il racconto della perdita di persone care, ma anche il racconto della vita quotidiana stravolta da un piacevole evento, quale la nascita della piccola Penelope, fanno del nuovo album un continuo racconto del contrasto forte tra la gioia della nuova vita e il dolore della perdita.
Il tema dell’amore è continuamente presente, anche se trattato in maniera del tutto singolare, e proprio in occasione di questa intervista, la stessa Nannini non perde occasione per riproporre il suo pensiero riguardo l’omofobia e il razzismo. Riferendosi ancora al suo album e al suo singolare titolo, la Nannini si lascia andare:
“Gli inni dovrebbero raccontare questo, altro che “Fratelli d’Italia”. Un inno è una canzone in cui riconoscersi e quello di Mameli, con tutto il rispetto, non mi piace: parla di un’Italia che non c’è più, è ora di cambiarlo. Fatelo scrivere alle sorelle d’Italia, fatelo scrivere a me. Perché l’Italia, per uscire dalla regressione culturale e politica in cui è caduta – il dualismo della Seconda Repubblica, quel metterci gli uno contro gli altri che ha solo creato il nemico, l’inciviltà, il razzismo, l’omofobia, ha bisogno anche di un nuovo inno. Oggi sono andata ad accompagnare Penelope all’asilo e mi ha fermato, tutta emozionata, una signora. Mi ha detto: “Grazie”. Perché è riuscita ad avere un figlio quando ormai non credeva più che fosse possibile, e dice che la forza gliel’ho data io. E allora ho pensato: ecco, vedi che anche io posso far miracoli. Ho visto tante donne, come lei, piangere di gioia e di gratitudine per essere riuscite a diventare madri quando pareva a loro.”
Non è mai stata una che le ha mandate a dire Gianna Nannini, ma continuando a leggere l’intervista si può realmente capire quanto sia forte e determinata una donna come lei, riuscita ad evadere dal vittimismo dilagante, che come dice lei, attualmente condiziona la figura della donna nella società.
Una testimonianza di grande carattere, in pieno periodo di crisi di pensiero e d’identità. L’appuntamento è per il 15 Gennaio con “Inno“, il nuovo album di Gianna Nannini.