Gavin Degraw: “Make A Move”. La recensione

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Gavin Degrow - Make A Move - Artwork

Era il 2004 quando “Chariot” colonizzava le radio e le trasmissioni musicali, ad oggi, 2013, dopo quasi nove anni Gavin Degraw regala un altro disco alla sua discografia. Giunto al quarto album, Gavin ha l’esigenza di esprimersi, e stando lontano dall’accezione pop alla quale si era legato con il suo successo emergente, oggi il cantautore statunitense sente il bisogno di donare un tocco sofisticato alla sua produzione musicale, complice la sua passione per la chitarra e il piano. Un musicista e artista sensibile Gavin Degraw, il quale esce il 15 Ottobre 2013 con l’album “Make A Move” per chiudere un anno degno di nota della discografia internazionale. Quell’aria da country rock nata con il suo debutto in “Chariot” probabilmente non andrà mai via, e i suoi brani così ben fatti non saranno mai grandi hit, ma Gavin Degraw è uno che preferisce la qualità alla quantità, e se vi capiterà di storcere il naso a qualche sua mossa sbagliata, pensate l’abbia fatto con la semplice vocazione di chi ama la musica a trecentosessanta gradi. “Best I Ever Had” è il primo singolo estratto dal nuovo album e parte con l’energia giusta di chi è deciso a muovere il passo decisivo nel panorama discografico, e che forse non ci è riuscito in passato a causa di un perfezionismo che non lo fa arrivare immediatamente.

Gavin Degrow - Make A Move - Artwork
Gavin Degrow – Make A Move – Artwork

Make A Move” è title track di un album che sembra non annoiarci, che ci fa battere un po’ la testa, ma che tutto sommato non ci sconvolge e non ci racconta nulla di nuovo. Nonostante questo Gavin Degraw seppur in sordina è abituato ad occupare i primi posti delle classifiche mondiali e a vincere addirittura più volte disco di platino, a dimostrazione che in fondo qualcosa da raccontare c’è. Circondato perennemente da chi in discografia non è abituato a perdere Gavin ha registrato “Make A Move” a Los Angeles in compagnia di Butch Walker e Ryan Tedder dei One Republic già più di una volta al fianco del cantante. Non sempre il passo decisivo di cui prima però corrisponde a quello che è il successo discografico: Gavin è abituato a vincere, ma non è sufficientemente emergente per genere e impatto da meravigliare tutti noi con una novità discografica. Inevitabilmente “Make A Move” riesce ad essere un buon disco vario, ricco di momenti lenti come “Who’s Gonna Save Us” e “I’m Gonna Try“, speranzosi inni come “Need” e “Everything Will Change“, ma anche attimi maledettamente pop nell’accezione positiva del termine, che però, infine non svoltano. Non male tutto sommato, sicuramente da ascoltare e da accompagnare ad un’energica sfrenata a suon di musica a tutto volume. Privo della minima sbavatura “Make A Move” di Gavin Degraw probabilmente colonizzerà di nuovo la rotazione radiofonica internazionale e vincerà qualche altro disco di platino, ma quando avrà il coraggio di rompere gli schemi e svoltare?

 

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