Il “Gangnam Style” politico di Ai Weiwei censurato dal governo cinese

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Ai Weiwei | © Johannes Simon/Getty Images

Il “Gangnam Style” di PSY è diventato un vero e proprio fenomeno mondiale, è entrato ormai nel nostro quotidiano, non riusciamo a non parlarne almeno una volta al giorno con i nostri amici o conoscenti. Conosciamo tutti la melodia, la canticchiamo, la balliamo seguendo i movimenti del videoclip, la leggerezza è l’elemento caratteristico di questo pezzo, che non aspira ad altro se non divertire. Eppure una particolare versione di questo tormentone è stata censurata nella Repubblica Popolare Cinese: Ai Weiwei, artista architetto e uomo di cultura tra i più importanti al mondo, ha deciso di realizzare una propria versione del videoclip, una versione che non è piaciuta al governo di Pechino per le allusioni di carattere politico, e più precisamente dissidente, che esso porta.

La versione di “Gangnam Style” realizzata da Ai Weiwei (che, tra l’altro, ha anche progettato il famoso Nido d’Uccello, lo stadio di Pechino) ha come titolo “Caonima Style”. “Caonima” in lingua mandarina, pur avendo un significato totalmente neutro, assomiglia come suono ad un’altra parola, un’offesa pesante da poter rivolgere ad una madre.

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Ai Weiwei | © Johannes Simon/Getty Images

Ma a sconvolgere il governo cinese tanto da censurare il video ed impedire alla popolazione di poterlo visualizzare in internet, non è stato tanto il rimaneggiamento del titolo, quanto l’atto dimostrativo di Ai Weiwei di mostrare un paio di manette ai polsi durante la celeberrima coreografia del “Gangnam Style” di PSY.

Questo gesto apparentemente innocente, è risultato estremamente provocatorio ai censori cinesi, che vi hanno visto un atto di contestazione da parte di Weiwei. Proprio lui, personalità che illumina la Cina con la propria arte, è stato rinchiuso in carcere per 81 giorni per l’attività di dissidente politico, anche se la pena è risultata ufficialmente essere dovuta a un presunto reato di evasione fiscale.

Una volta uscito dalla prigione, al Weiwei è tornato a casa e proprio nel cortile di casa ha deciso di farsi riprendere mentre balla questo “Gangnam Style” rivisitato di un messaggio in sottotesto. Le conseguenze non sono tardate a farsi sentire e il video è raggiungibile solo da chi abbia una connessione vpn, l’unica che riesce a bypassare il controllo della censura del governo.

La notizia ha fatto il giro del mondo arrivando fino a noi in Italia, complice il successo dell’originale “Gangnam Style”. Non ce ne dobbiamo stupire, le azioni dimostrative come quelle di Weiwei sfruttano bonariamente proprio quegli elementi che colorano la vita di ciascuno di noi, quei fenomeni mediatici che più attirano l’attenzione, per averne riflessa. PSY, ne siamo certi, non si sarebbe mai immaginato di diventare tanto importante da mettersi indirettamente contro una delle massime potenze mondiali.

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