Questa settimana, per il nostro progetto “The Passenger”, vi presentiamo un gruppo particolare, nato dalla caparbietà di un uomo e dal suo sogno di dare vita alle sue canzoni. Parliamo dei Gambardellas, gruppo nato dall’idea di Mauro Gambardella, batterista con all’attivo diversi anni di militanza in varie band dell’ambiente rock (Thee Jones Bones, George Merk, the R’s e Paletti). Una vecchia battuta dice: “Qual’ è il miglior modo per un batterista di essere licenziato dalla propria band? Semplice, basta che dica “Ragazzi ho scritto una canzone!”. Immaginiamo che questa, che per altri è una battuta, per Mauro Gambardella, batterista ma anche compositore, sia stata anche una realtà, realtà che lo ha spinto a trovare la collaborazione di Glenda Frassi (chitarra e cori), Andrea Gobbi (basso e cori), Alessio Lonati (tastiere e chitarra) e Grethel Frassi (cori) per creare così, insieme al lavoro del produttore Fabio “FabztheDale” Dalè, una band con cui suonare le canzoni che gli erano state rigettante nel corso degli anni. Il progetto musicale Gambardellas unisce garage rock, powerpop e rock’n’roll nel suo disco di esordio “Sloppy sounds“, un disco dal sound rock ruvido, primigenio ma anche vitale e vivo, disco che vanta anche la presenza in fase di mix di Fabio Trentini (produttore tra gli altri di Guano Apes e Mas Ruido). Un lavoro molto particolare che ci ha spinti ad interessarci di questo progetto e di proporvelo per The Passenger.
A tu per tu con i Gambardellas
I Gambardellas, con la loro storia così recente e così particolare, hanno attratto la nostra attenzione. E abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con loro parlando di passato, presente e futuro della band.
1) Sei un batterista cha lavora nella scena indie rock da ormai diversi anni e che ha suonato con molti gruppi indipendenti prima di decidere di “mettersi in proprio”. Come è nata la scelta di proporre al pubblico un disco tutto tuo?
Sebbene negli ultimi anni abbia portato avanti una carriera musicale più nell’ambito del “turnismo”, la composizione musicale è sempre stata una priorità per me: la ragione per la quale ho iniziato a suonare. Credo non ci sia nulla di meglio che aver la possibilità di creare qualcosa di nuovo, sperimentare nuovi suoni ed aver la possibilità di capire qualcosa in più di se stessi attraverso una canzone. Nel corso degli anni ho continuato a scrivere canzoni in via privata, ne ho accumulate davvero tante ed era arrivato il momento per me di intraprendere una nuova strada. Devo tanto al percorso che ho fatto fino ad ora. Ho imparato molto da tutte le persone e bands con cui ho suonato ma ora è arrivato il mio momento. Possiamo dire che sono state le stesse canzoni a chiedermi di essere liberate nel mondo!
2) Il disco si intitola “Sloppy Sounds”: sloppy indica qualcosa di non ben definito e di non ben rifinito e, nonostante la costante matrice rock del tuo lavoro, con le tue canzoni spazi in molti sottogeneri del rock. E’ una eredità del tuo essere batterista o risponde ad una tua precisa esigenza interiore?
Mi piace pensare che Sloppy Sounds rappresenti quello che sono stato fino ad ora, nel corso degli anni ho suonato di tutto e ascoltato ancora di più. Ho deciso di lavorare su questo album in modo totalmente rilassato e senza preoccuparmi troppo di aderire a canoni musicali ben precisi. L’album doveva risultare fresco, immediato, potente e divertente. Il sound ed i riferimenti contenuti nel disco sono venuti da sé. Ho lavorato sugli arrangiamenti e la produzione con Fabio “Fabzthedale” Dalè, mentre il mix è stato affidato a Fabio Trentini, noto produttore musicale. Anche loro mi hanno dato una mano nel trovare un sound che mi rappresentasse appieno. Sono davvero contento del risultato finale: è un album che suona internazionale e personale nello stesso tempo.
3) Hai pubblicato il video del tuo singolo “Flash” ed il disco sta riscuotendo un discreto successo. Esistono progetti futuri per i Gambardellas o hai deciso di appendere le bacchette da solista al chiodo?
I Gambardellas sono una priorità per me e “Sloppy Sounds” è il primo disco di un progetto appena nato che deve ora cominciare a camminare sulle proprie gambe. Come dicevo in precedenza, ho nel cassetto davvero tante canzoni ancora che vogliono e devono uscire allo scoperto. Per ora siamo in tour e siamo pienamente concentrati sulla promozione di questo album ma nei progetti del prossimo anno c’è già un nuovo disco ed un sound ancora più articolato. Quello che avete sentito fino ad ora dei Gambardellas è solo la punta dell’iceberg!
Gambardellas: “Sloppy sounds”- l’ascolto
Innanzitutto vi proponiamo sia il sito ufficiale della band che il loro canale SoundCloud.
Le canzoni del disco “Sloppy sounds” sono fatte di un rock semplice e diretto che viene definito già dal termine scelto nel titolo, “sloppy”, che in inglese significa tante cose, da frastagliato e poco definito a fracassone e trasandato. Il termine richiama alla perfezione l’orientamento del disco verso un rock diretto e senza troppe definizioni, una musica ruvida e frutto di un lavoro che mescola vari generi come il garage rock, il powerpop e il rock’n’roll.
Il disco, composto da 9 tracce, parte con il rock diretto e coinvolgente di “Flash“, che ricorda molto come stile compositivo e come voce cantante i Faith no More e che è stata scelta come singolo promozionale del disco.
Il disco è molto vario, si passa allo stoner rock e dal garage rock al rock vero e proprio e a quello venato di sfumature pop come con “Shine again“, con tanto di coretti alla Beach Boys.
E’ un bel disco di rock cantato da una voce interessantissima, che non ha nulla da invidiare alle altre voci del rock.
Formazione:
Mauro Gambardella (batteria, voce)
Glenda Frassi (chitarre, cori)
Andrea Gobbi (basso, cori)
Alessio Lonati (tastiere, chitarre)
Grethel Frassi (cori)