Francesco Guccini a “Che tempo che fa” racconta “L’ultima Thule”

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Francesco Guccini
Francesco Guccini - Fan Page Facebook

Quelli che sono così pigri da incidere un disco in casa loro…” è l’esordio di Francesco Guccini da Fabio Fazio a “Che tempo che fa“. Il racconto di un cantautore che ha annunciato il ritiro dalle scene ha sempre un sapore nostalgico, soprattutto se a parlare sono i ricordi di una carriera in musica. Guccini non è un artista come tanti, è una personalità impegnata in più campi artistici, e che ha sempre saputo raccontare la storia dei nostri tempi con uno sguardo alla filosofia e alla politica. Un ritiro scelto in prima persona, perché l’età avanza, perché la musica non è quella di una volta, ma soprattutto perché i meccanismi discografici non sono più quelli di una volta.

Il termine pre-order non esisteva ai miei tempi…” dice Guccini,”… “e io ora faccio fatica ad entrare in questo nuovo meccanismo musicale, dunque ne approfitto per andare via e ritirarmi.” Niente più concerti e niente più musica, tranne che durante le cene con gli amici: Guccini si racconta così a Fazio, ricordando che talvolta il mestiere del musicista è una fatica e un piacere allo stesso tempo, e che il peso di un concerto grava più del divertimento stesso.

“L’ultima Thule’ è l’ultima isola, dove tutto finisce e ci si perde“, questa è la metafora ispirata dalla lettura di un racconto che narra del viaggio di un greco di Marsiglia nel 300. A.C., il quale dopo aver attraversato le colonne d’Ercole approda sulla terra del ghiaccio del fuoco, un luogo surreale, ma che rappresenta l’ultimo approdo, il punto d’arrivo. Un album concepito in questo modo, “L’ultima Thule’” , un titolo addirittura noto allo stesso Guccini sin dal 1972, anno in cui dopo “Radici“, il cantautore crede di dover mettere fine alla sua carriera. Una carriera andata avanti con 24 lavori discografici, sempre  impreziosita da un grande seguito e dalla musica d’autore tipica di Francessco Guccini, nome importante per la musica italiana.

Il disco registrato in un mulino è fuori da tutti i canoni musicali di quei dischi registrati tra Los Angeles, Londra e altri posti fantastici, e Fabio Fazio si chiede quale sia stata la reazione dei musicisti che hanno accompagnato Guccini nell’avventura di registrare un disco in un luogo insolito.

Francesco Guccini
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“La movida non è il massimo”, Guccini stesso dice, “ma il ritorno alle radici ha reso tutto molto naturale, e molto piacevole allo stesso tempo“. Dunque la storia della musica di un cantautore eccezionale prende forma nei testi del suo ultimo album, che in maniera così continua si riallaccia al tema del ricordo, proposto più volte nella discografia di Guccini.

L’Ultima Thule attende e dentro il fiordo
si spegnerà per sempre ogni passione,
si perderà in un’ultima canzone
di me e della mia nave anche il ricordo.

Il cantautore conclude l’intervista con la frase tipica della fine di ogni suo concerto: “Grazie del vostro affetto“. Addio o arrivederci? Chissà, sembra comunque decisissimo il cantautore a voler concludere la sua carriera, nonostante l’incredulità dei suoi fan, e in questa occasione anche di Fabio Fazio. “Prima camminavo, ora leggo e scrivo davanti al camino…

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