Francesco Guccini annuncia il ritiro dai live e dalla discografia

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L’ultima Thule ci aveva quasi messi in guardia, ma si sa che fino all’annuncio ufficiale è sempre bene tenersi in quel limbo di indecisione che tanto ci culla e tanto ci graffia. Francesco Guccini ha annunciato il ritiro dalle scene, affidando ai suoi “Musici” il tour promozionale dell’ultimo album. Dopo la registrazione in quello che è stato ribattezzato il luogo delle origini, un mulino di famiglia, Francesco Guccini decide di appendere al chiodo la sua chitarra per dedicarsi alla letteratura e alla scrittura e di  lasciar continuare i suoi musicisti, che sentendosi in un certo senso “abbandonati” hanno deciso di continuare nell’opera che il loro maestro aveva cominciato.

Francesco Guccini ©Facebook
Francesco Guccini ©Facebook

Così Juan Carlos Biondini alle chitarre, Vice Tempera al piano, Marangolo e Mingotti hanno deciso di reclutare come solista Danilo Sacco, voce storica dei Nomadi, il quale darà degna continuazione all’opera di Guccini. A declinare l’invito sono Bandini e Manuzzi, i quali rimpiazzati da Cocchi, batterista di Ligabue, hanno preferito non continuare in questa direzione. Guccini non si sente più adatto alle folle e al palco, e lascia una carriera pluridecennale, affidando le sue note capacità di scrittura alla sua solitudine e al ritiro in lettura. La sua poetica vivrà in eterno anche nelle future generazioni, perché di certo non avrà alcun successore degno di tale penna, e come ebbe a dire uno dei suoi cari amici, un certo Giorgio Gaber, bisognerà tenerlo stretto perché è stato capace di scrivere tredici strofe su una locomotiva.

La sua poetica improvvisata è stata una perfetta rappresentazione della realtà impegnata nel sociale e politicamente esposta. Un movimento poeticamente nascosto, un esistenzialismo sempre e comunque presente tra le righe che descrivevano i suoi luoghi di giovinezza e lo scorrere del tempo. Un ritiro che costerà tanto alla musica italiana, ma che probabilmente darà occasione a figure di nuova leva che avranno voglia di affacciarsi all’arte come ha sempre fatto Francesco Guccini. La sua ultima volta su di un palco sarà il 23 Giugno 2013 in un Guccini Day, a chiudere la rassegna maceratese sulla canzone d’autore “Musicultura”. Così hanno voluto salutarlo i suoi musicisti:

Carissimo Francesco,
i musici che furono per te ciò che Dean Martin fu per Jerry Lewis, Kit Carson per Tex Willer ma soprattutto Gianni per Pinotto, non sono presenti a questa conferenza in cui ci darai licenza di diffondere ancora le tue canzoni dal vivo.
Ce ne cale assai ma, come Brancaleone da Norcia, porteremo, con il tuo viatico che fa di noi non una cover-band ma una lovers-band, note e parole della tua produzione immensa fin nelle Terre Sante.
E lo faremo sanza la mamma, sanza mutanda, sanza la branda, sanza calzari, sanza dinari, sanza pagnotta, sanza la brocca e sanza la gnocca anche se, sugli ultimi due punti, la brocca e la gnocca, non tutti sono d’accordo.
Suonando e cantando L’ultima thule e i tuoi brani storici sarà nostro dovere diffondere, oltre alla musica, quello spirito che abbiamo sempre ammirato in te; uno spirito permeato di distacco e autoironia che ci farà sempre pensare, come hai fatto tu, che tutto questo non è una cosa seria perché aveva ragione tua madre: un laureato vale più di un cantante e, tra di noi, di laureati non se ne sono mai visti.
Un caro abbraccio e grazie di tutto dai tuoi musicisti.

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